1. A new beginning?..

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Pronti?

Hellen🎧

Dei gridi e canti mi diedero il buono e caro buongiorno che preferivo non ricevere.

Mi alzai velocemente e per poco non caddi in avanti.

«Ma che cazzo vi urlate rincoglioniti..» mormorai mentre entrai in cucina.

La scena che vidi mi lasciò a bocca aperta.

Alex ed Evan stavano ballando sul tavolo mentre cantavano a squarciagola con Eminem che inonandava le casse della stanza.

Li guardai da capo a piedi
«Che cazzo ci fate in mutande sul tavolo con delle scritte fatte con chissà cosa sul petto?»

Alex si girò e con un sorriso furbo mi rispose «Abbiamo usato questo» mi porse la mia matita labbra.

La prendo in mano e li guardo male
«Voi siete fuori di testa.»

Con quest'ultima tra le mani, mi avvicinai alla cucina e mi preparai un caffè.

«Vuoi una sigaretta?» mi chiese Evan

E senza rispondergli aprì il suo pacchetto di sigarette e ne estrassi una.

«Chi cazzo è che fa tutto sto rumore?» Elena uscì da camera sua con un espressione assonata ed i capelli spettinati

«I soliti.» risposi semplicemente mentre fumai e bevetti il caffè contemporaneamente.

«Dov'è Emma?» chiesi ed Evan mi indicò camera mia.

Posai il caffè e la sigaretta sul tavolo e mi avviai in camera mia.

Entrai in camera e la bella addormentata stava sdraiata in una posizione alquanto strana sul mio letto.

«Emma svegliati..» mi inginocchiai affianco al letto e mentre la guardai quest'ultima fece una sottospecie di mugolio.

«Buongiorno..» mormorò sorridendo
«Cos'è tutto questo sorriso?» risposi con sarcasmo

«sono felice sia l'ultimo anno» alzò velocemente il busto dal letto e mi guardò

«già» risposi con modo un po' secco, guardando per terra ed uno stato di tristezza mi invase.

«Hellen? Cosa c'è?» mi domandò Emma guardandomi con confusione.

«No nulla..» mi alzai in piedi ed aprì la finestra, per distrarmi.

Mi affacciai a quest'ultima e l'aria fredda di ottobre mi invase il viso, così chiusi gli occhi e mi godetti quella sensazione che mi liberò la mente.

«Hel, chiudi quella cazzo di finestra» mi semi urlò contro. E così feci.

Ritornai in cucina e fortunatamente la scena di prima fù finita.

Però appena Emma uscì dalla camera notai gli occhi di Alex illuminarsi di una sottospecie di scintilla indecifrabile.

Ignorai quella scena e mi avviai in bagno.

Appena chiusi la porta, mi spogliai e mi guardai allo specchio. Passai le dita sul mio corpo ed una sensazione di disgusto mi attraversò.

«fai schifo» mormorai a me stessa

Non sarò mai come le altre.

Mi ricomposi ed indossai una felpa larga,dei jeans e sotto le maniche della felpa quel bracciale accompagnati da quasi un litro di profumo.

Sospirai ed una lacrima mi attraversò la guancia, la lasciai scivolare e si fermò proprio sulla clavicola.

Non ci pensare.

Mi ripetei in continuazione.
Ma non funzionò.

Mi feci coraggio, mi asciugai le altre lacrime che cercavano di uscire e mi avviai fuori dal bagno.

«Siete pronti?» chiese urlando Alex, girando tra le mani le chiavi della macchina.

Mi avvicinai lentamente ad Emma,Elena ed Evan, mettendomi in mezzo ed Evan mi poggiò un braccio intorno alle spalle, attirandomi a sè

«tutto ok?» mi chiese quest'ultimo e risposi positivamente con esitazione

«Avanti andiamo» uscimmo tutti quanti per poi scendere quelle poche e pericolose scale piene di spazzatura.

Appena arrivammo fuori mi saltò all'occhio la panchina e l'albero in cui tutto è iniziato.

13 anni fa.

Vidi un bambino dai capelli biondi avvicinarsi a me con un sorriso stampato in viso.

«Ehi ciao, da quanto sei qui?» Si posizionò davanti a me, guardandomi con gentilezza.

«Da poco..» gli risposi con tristezza senza guardarlo

«Vuoi che ti faccia compagnia?» mi sorrise ed annuì.

E da lì, mi innamorai del suo sorriso.

«Come ti chiami?» gli chiesi con timidezza
«Stefan, tu?» mi sorrise
«Hellen..» gli risposi con un sorrisino

Mi accarezzò i capelli con esitazione.
«Hai le mani fredde..» lo guardai negli occhi
«È normale» rispose semplicemente

Ora.

Arrivammo a scuola e tutti gli occhi erano stranamente puntati su di noi.

Guardai male chiunque.

Mi avvicinai insieme agli altri al nostro solito albero in cui ci posizioniamo per aspettare l'inizio delle lezioni.

Per poi sentire degli urli da delle ragazze.

Mi voltai verso di loro e capì subito che fu a causa di qualcosa o meglio qualcuno.

Infatti subito dopo riconobbi quel quartetto

Sospirai e guardai il mio gruppo
«Sono arrivati.» dissi semplicemente.
«Chi?» mi chiesero quasi in coro, non risposi e feci cenno verso il quartetto.

Notai gli occhi di Evan brillare di una scintilla indecifrabile ma allo stesso tempo di felicità.

«Evan?» chiesi prima di sentire un rumore alle mie spalle.

Spazio autrice📚:

Com'è, piaciuto?

Si è decisamente molto diverso da quello che avevo scritto prima.

Però è quasi simile?
Non lo so.

I collegamenti, ovviamente, ci saranno sempre.

Vi lascio il nome della gentilissima ragazza che mi ha fatto la copertina❤️
OmbraGentileBooks

Vi ringrazio per sopportarmi♡

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ᴜɴ ꜱᴏɢɴᴏ ᴘʀᴏɪʙɪᴛᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora