Il primo giorno di scuola

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Iniziò tutto dalle medie. Ero una di quelle ragazzine che non era alla moda, o forse l'unica, tutte le altre erano sempre più belle di me. La prima mattina del primo giorno di scuola della prima media, erano le 07:30 e mi guardai allo specchio. Il quell'istante mi sentii carina, accettabile, ancora ero ingenua, non conoscevo il mondo di internet, non conoscevo l'autolesionismo, non sapevo niente di niente, giocavo ancora con le barbie.
Misi lo zaino sulle spalle e alle 08:15 partii di casa per diriggermi nella nuova scuola. Quel giorno ci andai con mia madre, non conoscevo nessuno tranne che la mia migliore amica che era in classe con me. Ero una bambina felice, come tutte le altre, forse un po troppo insicura. Suonò la campanella ed entrammo tutti nelle proprie classi. La mia era molto carina: due armadietti, qualche banco, qualche sedia, una cattedra, due lavagne e qualche cartellone degli alunni precedenti. Mi sedetti all'ultimo banco a sinistra. Sola. La mia migliore amica si volle sedere accanto ad un altra tizia, e ci rimasi molto male per questo. Il buon giorno si vede dal mattino? Bene, quello non fu un buon giorno per me.
Entrò la professoressa in classe e tutti ci alzammo in piedi salutando. La prof. si sedette e cominciò l'appello. Io ero la quarta e quando disse il mio nome non lo sentii perché ero immersa nel mio mondo, allora mi sgridó e sobbalzai facendo ridere tutta la classe, ma non mi sentivo simpatica, anzi, mi sentii in imbarazzo e troppo al centro dell'attenzione. Allora la prof. disse: "Noemi, stai più attenta!"
Io annuii imbarazzata.
Mentre procedeva con l'appello, io guardai fuori dalla finestra, immersa nei miei pensieri, come sempre. Dopo due ore, suonò la campanella dell'intervallo e uscimmo tutti fuori. Stranamente la mia migliore amica andò in cortile con quella ragazzina e mi lasciò sola, un altra volta.
Allora rimasi in classe senza nessuno che mi faceva compagnia.
Quando tutti tornarono in classe, non si accorsero della mia esistenza, non si accorsero che ero rimasta sola.
Volevo piangere ma trattenni le lacrime per non sembrare fragile.
Per le 3 ore seguenti, stessi sempre li, in quel banco, da sola a fissare fuori dalla finestra, come se in quel momento io non fossi in classe, come se in quel momento c'ero soltanto io e nessun altro, e in effetti era così...ero sola anche in mezzo alla gente.
All' 01:40 circa ritornai a casa e ovviamente mia madre mi chiese:
-"Com'è andato il tuo primo giorno di scuola?"
-"Tutto bene, mamma."
-"Che avete fatto?"
-"Niente di che, mamma."
-"Ti sei divertita?"
-"Sì..mamma."
-"Hai conosciuto i tuoi compagni?"
-"Certo, mamma."
Da quel giorno cominciai a mentire..quello che non avevo mai fatto in vita mia.
Era difficile nascondere la tristezza dietro un sorriso.
Eppure io ero forte e potevo farcela.
Quella sera mi addormentai sperando in un giorno migliore, con le lacrime agli occhi, sola, al buio, nella mia stanza.

Una ragazza un po troppo insicuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora