Un serpentone grìgio adornato da squame di cartelli, che ti divide da casa. La macchina che lo percorre con il suo ronzare, i chilometri lentamente scorrono sotto i piedi, l'attesa che sembra infinita. Le poche macchine come macchie colorate impazzite e frettolose vanno di qua e di la tra una curva e l'altra. La testa che già immagina quel soave momento del ritorno a casa, sfinito cerchi disperatamente il letto. La luce delle gallerie che quasi ti acceca, ti ritrovi all'improvviso all'ultima curva, finalmente sei arrivato.
La strada della vita è lunga da percorrere, le curve sono le difficolta che si incontrano, i rettilini i momenti felici, la destinazione la fine che sarà soltanto un nuovo inizio.