Amber's P.o.v
Quando entriamo nella presunta casa, noto che effettivamente quella non era una casa, ma un albergo.
Forse mi ero confusa a causa del buio.
"Daddy che ci facciamo in un albergo?" chiedo al tizio, avendo dei dubbi.
"Dobbiamo fare la 'prova', ed essa va fatta in un albergo. È una regola.".
Annuisco, anche se non ho capito bene il senso di questa regola.
È stato imbarazzante andare alla reception mano nella mano con daddy ( e suona strano dirlo) e chiedere le chiavi della stanza.
È abbastanza evidente la differenza d'età, e anche la signora della reception l'ha notata, infatti ci lancia diverse occhiate confuse.
Arrivati nella camera inizio col fargli alcune domande abbastanza ovvie, come chiedergli il vero nome, e quanti anni ha.
Si chiama Harry, Harry Styles, ed ha 26 anni.
È decisamente molto più grande di me.
Ma ormai il danno è fatto, e o resto al gioco, o credo che resterei nella merda.
Alla luce posso finalmente vederlo meglio.
È veramente un bel ragazzo, con un paio d'occhi verdi, con mille sfumature. Quegli occhi in cui ci si sprofonda.
Una grossa chioma riccia gli ricade sul viso, coprendogli la fronte.
Ai lati della bocca si intravedono due fossete.
Dico "intravedono" perché Harry non ha ancora sorriso, quindi non sono ancora evidenti.
"Che hai da fissare?".
La voce di Harry mi distoglie dai miei pensieri, riportandomi alla realtà. E sinceramente questa realtà sembrava il sogno di una ragazzina in preda dagli ormoni.
"Oh ehm... io comunque sono Amber...".
"Piacere Amber." risponde lui in modo sensuale.
Non posso negare che quelle parole hanno fatto un certo effetto su di me.
In mezzo alla stanza si trova un letto, un grande letto rosso.
Mentre sembro veramente interessata a osservare quell' insensato letto, Harry si gira, mi guarda, e mi butta con violenza sul letto, incominciando a baciarmi con foga.
Tutto questo mi preoccupa: non passo tutti i giorni a baciare sconosciuti incontrati per strada, e che oltretutto si fanno chiamare "Daddy".
Mi fermo, lo guardo e gli chiedo: "Harr- cioè, Daddy, che intenzioni hai?".
Lui mi guarda, mi ignora, e ricomincia a baciarmi ancora più violentemente di prima e cominciando a strusciare la sua erezione sulla mia intimità.
Harry si sfila i boxer, mostrando la sua grossa erezione.
"Oh mio dio." penso guardandola.
Farà sicuramente un male cane.
"Ehm daddy... Sono vergine." dico improvvisamente, ovviamente mentendo.
"Scusami?! Quindi tu hai accettato subito anche se sei vergine? Poco cagna la ragazza...".
"Cagna sarà qualcun'altro. E no, in realtà non sono vergine. Ho solo paura che faccia troppo male.".
"Allora inizieremo da qualcosa di piu semplice...".
Non ne ho la minima idea di cosa ci sia di più semplice.
L'unica volta che ho fatto sesso è stata con il mio ex ragazzo, ma abbiamo fatto quello e basta.
Ci amavano e non ce la sentivamo di fare quelle altre cose.
"Ovvero?" chiedo.
"Tu chiudi gli occhi, e apri quella bocca.".
Al momento sono inginocchiata a terra, come mi aveva detto Harry.
Faccio come mi dice lui, quindi chiudo gli occhi e apro la bocca.
Improvvisamente sento la sua erezione in bocca, e lui mi ordina di riaprire gli occhi e di continuare.
E qui mi sale l'ansia, anche perchè non ho mai fatto nulla del genere.
"Non so come fare." riesco a dire appena lui esce dalla mia bocca.
A queste mie parole lui mi tiene la testa per i capelli e mi fa andare avanti e indietro.
Mi prende una mano e me la appoggia nella parte del suo membro che non riesce a entrare nella mia gola.
Faccio avanti e indietro con la mano, e a questo mio movimento Harry geme.
È strano sentirlo gemere per merito mio.
Anche se tutto ció è sempre più imbarazzante.
Quando viene nella mia gola, mi sale un conato di vomito, perciò sputo il suo liquido.
In realtà il gusto non era male, ma solo il pensiero mi disgustava.
"Amber vai a dormire immediatamente. Domani mattina ne riparliamo." esclama Harry, senza un minimo di espressività.
Io non mi faccio problemi e vado a letto.
Dormiamo insieme ma lui manco si preoccupa di me, sta da un lato senza rivolgermi lo sguardo.***
La mattina mi sveglio prima di lui e prendo la mia roba per tornare a casa.
Ma quando esco dal bagno lo trovo sveglio, con lo sguardo cupo.
"Dove credi di andare?" chiede.
"A casa, ti ho dato piacere come volevi, ora vado via.".
"Non sei una puttana, e non ti pago. Quindi tu resti con me finché lo voglio io. Non hai capito babe che ormai sei il mio giocattolino.".
Le sue ultime parole mi feriscono, ma d'altronde io avevo accettato il tutto senza pensarci troppo.
"Quindi adesso dovrei restare per sempre in un albergo con te?".
"Intanto resti per la tua punizione. Ricorda che ieri sera hai sputato invece che ingoiare.".
Merda. Non ci avevo neppure pensato.
"E che sarebbe la mia punizione?" rispondo facendo le virgolette con le mani alla parola 'punizione'.------------
/Spazio alle autrici\
Ciao ragazze :) volevo dirvi grazie per i voti, anche se sono pochini :c
Mi sto impegnando molto in questa fanfiction e sto cercando di fare il possibile per renderla migliore.
Questo capitolo, come promesso, è abbastanza lungo, e spero vi piaccia.
Mi piacerebbe poter continuare subito, ma purtroppo se poca gente la segue non ha molto senso...
Quindi vi chiedo almeno 5 stelline per questo capitolo e qualche commento, per farmi sapere che me pensate :)
STAI LEGGENDO
"Tu chiamami Daddy" || H. S. ||
Fanfiction"Mi lascio andare" pensa Amber. "Passo la notte con questo tizio e faccio un paio di cose, la mattina ritorneró nei dormitori come se non fosse successo nulla.". Ma lei non sapeva cosa le sarebbe aspettato. Non conosceva Harry Styles. Non sapeva qua...