Nome: Diane (si legge Dienn)
Cognome: Knivosk
Soprannomi: Di (le piace), Kinny (non impazzisce per questo nomignolo), Lunetta (lo adora)
Età: 16 anni
Nazionalità: di origini russe, lei però è vissuta in Inghilterra
Genere e sessualità: femmina cisgender, queer
Compleanno: 10 luglio
Sogno: diventare una pilota di aerei (non di linea)
Carattere: anche se all'inizio risulta timida e distante, ha bisogno che qualcuno le dia la fiducia e la sicurezza necessaria per andare avanti, deve conoscere gli altri per non aver paura di essere rifiutata. La paura dell'abbandono infatti la assilla sempre. Non bisogna metterle fretta o si rannicchierà subito nel loro guscio, ha i suoi tempi e vuole che siano rispettati (ovvero mooolto lenti). Pensa che sia molto importante la sua famiglia, ovvero quella che si costruirà nell'Accademia, è il suo piccolo e comodo angolo in cui si può sfogare e confidare. Ha sempre bisogno di affetto per non crollare. Quando è in pace con le sue scelte di vita (cioè pochissime volte), è la persona più felice del mondo e diventa molto calma e armoniosa. Tuttavia, può essere lunatica da un momento all'altro, spesso attraversa alti e bassi emotivi. Nonostante ciò di solito è una persona amorevole, protettiva e generosa, è supergentile. È creativa, vuole sempre avere le mani in pasta e per questo spesso è impegnata. È flessibile e disponibile in qualunque momento e questo può essere un male, perchè la si può manipolare facilmente. Non bisogna però lasciarsi ingannare dal suo aspetto tranquillo: è molto intuitiva e riesce a leggerti dentro, in più può essere tanto risentita quanto generosa. Magari non ti caverà un occhio, ma ci tiene moltissimo a difendere i suoi cari se vengono "attaccati" da qualcuno. È anche molto permalosa ed emotiva: da un momento all'altro si può mettere a piangere (magari anche dopo che ha picchiato qualcuno gli dice scusa). È molto suscettibile. Se non ottiene quello che vuole tiene il broncio come una bambina piccola, tende a fare la drama queen. È una persona romantica, forse un po' troppo, crede che l'amore sia la cura a qualsiasi problema. Crede nell'anima gemella con la quale vivrà per tutta la vita, ma è abbastanza esigente: le persone troppo indipendenti non le si addicono affatto, perchè vorrebbe passare più tempo possibile con il suo partner. Con la sua dipendenza emotiva, però, potrebbe farsi ingannare...
Backstory: nasce a Londra. Suo padre, di origini russe, era un agente segreto e spesso era via da casa per il lavoro che doveva compiere, per questo Diane rimane a casa con la madre, una giornalista professionista. La mancanza di una figura paterna la rende molto vulnerabile perchè, come ho detto prima, è molto legata alla sua famiglia. La sua infanzia la passa tra le stradine londinesi a giocare con i vari bambini del luogo e a dare da mangiare ai piccioni. È abbastanza tranquilla, nonostante senta parlare spesso della "guerra fredda", argomento principale dei testi che scrive sua madre. Le poche volte che vede il padre sente parlare di missioni e alleanze, lei non ci capisce niente, ma un giorno vorrebbe andare a lavorare con il russo.
All'età di sette anni la madre si ammala di un tumore al cervello. Diane è in lacrime: ogni volta che vuole parlare con la donna, giocare al parco, fare le coccole con lei non può, è sempre sdraiata in un letto. Non riesce ancora a descrivere il dolore provato quando hanno provato la chemioterapia: vedeva sua madre vomitare e perdere molti capelli le poche volte che era a casa, il resto era sempre in ospedale e non poteva farle neanche visita dato che il padre continuava a lavorare. Era il 21 febbraio quando la madre morì. Diane non si ricorda del funerale, forse perchè aveva i sensi offuscati dalle lacrime e dal dolore, forse perchè era rimasta abbracciata a suo padre tutto il tempo, oppure perchè si era sentita morire.
Dopo la morte di Evelyne la bambina passa tutto il tempo con il padre nei servizi segreti dato che non riesce a tenerla da sola in casa, praticamente vive lì. Rimane affascinata da tutti gli attrezzi che ci sono, come si svolgono i vari addestramenti e così via. Nonostante lo sbalordimento che prova è ancora molto triste che la madre non c'è più, non riesce a crederci.
Vuole vedere tutte le missioni che fanno, tutte le informazioni, dato la sua curiosità; purtroppo il padre le vieta severamente di partecipare a qualsiasi attività. È ancora una bambina, non riesce a capire lo sguardo triste dell'uomo che sembra quasi spezzato, come se gli mancasse qualcosa. Ogni giorno, col passare degli anni, quello sguardo triste diventa sempre più addolorato, sempre più lontano. Un giorno Diane non riesce a trovare il padre. Lo cerca ovunque in tutto l'edificio, tra tutte le strade di Londra, ma non riesce a trovarlo. Le viene in mente se fosse tornato a casa, magari stava cercano delle cose importanti. Entra in casa di corsa, ha ancora il fiatone e rimane scioccata: l'uomo penzola in aria, il collo legato ad una corda che pende dal soffitto. Si era impiccato.
Il cuore di Diane si era definitivamente rotto in mille pezzi. Scappa subito via da quel luogo stregato, pieno di dolore e ricordi che sembravano lontani anni luce.
Una volta in strada giura di non entrare mai più in quella che un tempo era casa sua. Passa i giorni per le strade, sporche e spesso piene di criminali, all'inizio chiedendo l'elemosina, poi iniziando a rubare. Sembra praticamente uno zombie: magrissima, pallida e con abiti logori, scuri e sporchi. Spesso si autolesiona: è entrata in depressione.
Un giorno stava rubando una collana da una gioielleria, e mentre stava scappando dai poliziotti si perse tra quelle piccole stradine, finendo casualmente a Cross Avenue....
