Capitolo 1

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Prima di iniziare il capitolo vorrei premettere un paio di cose:

• Non voglio assolutamente che voi pensiate anche solo lontanamente di imitare ciò che succederà nel corso della storia

• Nella storia sono presenti linguaggi e situazioni che potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno

• La storia è stata ispirata dal film Thirteen ( uno dei miei preferiti ) che vi invito a guardare

• Con due storie da gestire non so quante volte riuscirò a pubblicare i capitoli

Spero che la storia vi piaccia, dato che è diversa dal mio genere.
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La sveglia suona ed io apro gli occhi senza curarmi di spegnerla. Fisso il soffitto nella semioscurità della mia stanza
Non voglio andare a scuola, non è un luogo per me.
Spengo la sveglia e lentamente mi incammino verso il bagno della mia camera.
Appena mi guardo allo specchio provo disgusto. I capelli castani sono tutti arruffati e i miei occhi cerchiati di nero. Ho dormito poco perché mi piace stare in piedi fino a tardi a leggere.
" Jane! Datti una mossa!" Urla mia madre dal piano di sotto
Afferro il pettine e cerco di dare forma ai miei capelli, per poi prendere lo spazzolino e pulirmi i denti. Porto l'apparecchio, motivo per cui molti mi prendono in giro.
Vado verso il mio armadio. È tremendamente noioso. È tutto in tinta unica, senza la minima fantasia. Mia madre non mi permette nulla di fantasioso, perché dice che sono inutili e da bambina. Lei è molto strana:  è buona certe volte ma tremendamente essenziale e severa. Mio padre è simile a lei, ma un po' più sciolto. E con " sciolto" intendo che mi lascia prendere un dolcetto se riesco a prendere il massimo dei voti in pagella.
Prendo il solito maglione con i soliti jeans e le solite scarpe.
Scendo lentamente le scale con lo zaino che mi sbatte contro la schiena
" Non fare colazione, Jane, è troppo tardi." Dice mia madre freddamente, al suo solito.
Senza parlare prendo le chiavi ed esco di casa prendendo la mia bicicletta. Oh, la mia bicicletta. Quando pedalo è l'unico momento in cui mi sento libera.
Pedalo fino a scuola sentendo il vento pungente soffiarmi la faccia. A me piace quello che da fastidio agli altri. Amo lo stridere di un palloncino quando lo si strofina, amo il suono della sveglia, il martellare incessante dei vicini che appendono un quadro. Mi piace, in un modo o nell'altro.
Sistemo la bicicletta agganciandola ad un palo e con tutta calma mi dirigo verso il grande edificio sempre colmo di voci.

" Ehilà, frigida!" Mi urla dietro un ragazzo dell'ultimo anno. Io sono al quarto.
Lo ignoro camminando a testa bassa verso la mia classe
Sono la prima. Mi siedo al primo banco aspettando il resto della classe
Una volta riempita l'aula il professore inizia a spiegare con un tono forzato.
La porta si spalanca ed una ragazza bionda, con qualche piercing e piena di trucco nero entra facendo molto rumore
" Salve, sono nuova" dice con tono annoiato
" Salve. Lei è?..." Chiede il prof. sfogliando il registro
"Sono Liberty Wender "

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Mi scuso se il capitolo è corto, i prossimi saranno più lunghi. Bacini💕

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