Prova di coraggio

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Un grattare furioso di unghie alla porta. Chase andò ad aprire. Il lupo era tornato, ancora. Si fece da parte per farlo entrare, ma l'animale scosse il capo e agitò impazientemente la coda, indietreggiando, gli occhi dorati fissi nei suoi.

- Che c'è?

Shane indietreggiò ancora, costringendo il ragazzo ad uscire di casa. Lo condusse oltre la baracca.

- Ah... vuoi che ti segua? - chiese, iniziando a capire. Il lupo annuì, spazientito, ed agitò una zampa. Poi si voltò, trotterellando verso il bosco.

Il moro lo seguì.

Aveva piovuto recentemente, e ancora si poteva sentire il profumo della terra bagnata. Le foglie secche scricchiolavano sotto le All Star nere di Chase. Di tanto in tanto Shane si voltava a controllare che gli fosse dietro. Le sue zampe non producevano alcun suono sul terreno.

Allungò il passo, costringendo il ragazzo ad imitarlo. Il lupo iniziò a correre.

È così elegante...

Le zampe, più chiare rispetto al corpo, si allungavano con leggerezza, mentre bruciava senza sforzo un metro dopo l'altro. Quasi saltava ad ogni falcata. Dietro di lui Chase vedeva i suoi muscoli tendersi, guizzare sotto la pelliccia grigia e folta.

E intanto il ragazzo dagli occhi rossi correva con lui, restando un po' indietro. Le sue scarpe alzavano i sassolini. All'improvviso inciampò in una radice assai sporgente e cadde di faccia.

Shane lo sapeva, sapeva che il compagno umano era caduto, ma non poteva voltarsi. Era una prova, lui doveva vedere se davvero era all'altezza.

Il moro si ritirò su immediatamente e riprese a correre, nonostante avesse il fiatone. Si domandò quanto grande fosse il bosco.

Il lupo saltò oltre un ampio tronco e iniziò a zigzagare tra i pini. Chase continuava a incespicare, ma non voleva arrendersi. Dovunque stessero andando, ci sarebbe arrivato anche lui, più o meno illeso.

Di colpo l'animale rallentò: davanti a loro un fiume dalle forti correnti. In mezzo ad esso passavano delle rocce grandi a sufficienza per attraversarlo standoci sopra.

Shane puntò la prima senza timore, poi la seconda, e la terza, e la quarta... conosceva quelle rocce a memoria. Il ragazzo lo imitò, anche se non aveva in sé tutta quella sicurezza. Le sue scarpe scivolavano sulla superficie bagnata.

All'ultima roccia tentennò, purtroppo, e finì in acqua. Non era bassa come sembrava, e soprattutto era gelida. Annaspò e si aggrappò alla roccia. Il lupo lo aspettava sulla sponda.

Si sforzò di restare calmo e prese un grande respiro. Non era così lontana. Ma come poteva fare?

Se fosse stato umano, Shane avrebbe sospirato. Si limitò ad alzare gli occhi al cielo e si protese verso Chase, afferrando con i denti il cappuccio della sua felpa. Lo tirò a riva. Il moro non fece in tempo a lanciargli un'occhiata di gratitudine, siccome l'animale riprese a correre.

Si ritrovarono in una grande radura, alle loro spalle il fiume e alcuni alberi. Diversi lupi riposavano l'uno contro l'altro.

- Sono come te? - ansimò, poggiando le mani sopra le ginocchia. Il lupo scosse il capo e si contorse.

- Loro hanno rotto il patto con la terra - disse faticosamente.

Si rivolse al branco.

- Ehi - mugugnò.

Suo padre, un enorme lupo nero dagli occhi dorati, gli lanciò un'occhiata.

- Cosa vuoi? Questo non è il tuo territorio. E perché c'è qui questo umano?

Patto con la lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora