Parte 2 Notte Stellata

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"Heilrich, che piacere vederti!" La ragazza si era avvicinata con un sorriso più aperto del necessario. Nel capottino grigio perla era perfetta, di un'eleganza ammirabile, con i lunghi capelli sciolti lungo la schiena. Non si poteva rimanere indifferenti al suo aspetto.

Lui la accolse con un cenno del capo, sperando si accontentasse di quel saluto. Aveva indossato la tuta sopra al completo da gara e si sentiva bene, abbastanza caldo, nonostante le basse temperature.

Teneva lo sguardo basso, ma fremeva dal desiderio di scorgere la sua ammiratrice segreta.

La giovane studentessa non desistette dal proprio intento.

"Ho fatto tutto il tempo il tifo per voi, è un vero peccato. Ci sarai al ricevimento?"

Sterne gettò un paio di sguardi nervosi da parte a parte, prima di rispondere.

"Siamo arrivati secondi, dobbiamo esserci per forza!"

Il ricevimento, certo. La cerimonia di premiazione con festa annessa. In pratica, un'occasione dove sfoggiare il miglior sorriso a gente di cui poco ti importava nella vita di tutti i giorni. Dover fingere un'affabilità fittizia, solo per apparire socievole.

Eppure, quella poteva essere l'occasione giusta per stanare Sonne. Sì, doveva farsi piacere quell'evento formale. Far buon viso a cattivo gioco, più del solito.

Anzi, forse Rosalie poteva essere la chiave per scoprire qualcosa di più sulla sua fotografa personale: lei aveva fondato il gruppo Facebook, forse aveva avuto qualche contatto con ogni persona appartenente a esso.

Ma non voleva apparire troppo interessato, l'avrebbe insospettita, magari rendendola gelosa e ostile verso l'altra. Doveva studiare bene le mosse, essere cauto.

Ci pensò Peter a salvare la situazione, inserendosi nella conversazione. Diede una spallata a Heilrich per farsi spazio tra la folla e posizionarsi di fronte alla bella studentessa.

"Signorina Haber, buongiorno. Che piacere, spero di non interrompere una conversazione interessante."

Fissò i due interlocutori e, mentre Heilrich sfoggiò un'espressione sollevata, l'altra arricciò il naso, stizzita.

"Non abbiamo vinto, ma ci siamo fatti valere" insistette Peter, per nulla scoraggiato dal sussiego della giovane. "Spero ci siano stati comunque buoni spunti per il gruppo."

Heilrich rivolse un moto di apprezzamento al compagno, incoraggiandolo a continuare su quella strada.

Peter era molto accorto e colse al volo il messaggio.

"Ultimamente, ci sono stati dei servizi notevoli sugli allenamenti. Foto degne di nota."

"Sì" ammise nervosamente la ragazza. "Rimane un semplice gruppo amatoriale. Ma cerchiamo di fare del nostro meglio per sostenervi. Ci vediamo dentro."

Heilrich si ritrovò da solo. Rosalie era apparsa in imbarazzo, segno che non aveva controllo sulle foro recentemente apparse nel gruppo, mentre Peter, scomparsa la ragazza, si era avviato verso una compagnia più interessante.

Lui prese lo smartphone, giusto per controllare. Ovviamente, trovò solo alcune inquadrature un po' mosse fatte da Rosalie e le altre ragazze conosciute. Nulla di professionale. Per gli scatti con una fotocamera ci voleva il tempo di scaricare il materiale sul computer, selezionarlo e magari migliorarlo un po' con qualche programma di grafica.

Si avviò nel padiglione centrale, pronto per la cerimonia di premiazione e il ricevimento.

I suoi sensi erano all'erta, osservò ogni movimento tra la folla, studiò tutte le fotocamere presenti, ma nessuno gli parve appartenere alla fotografa del gruppo.

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