"Ciao mamma,ciao papà".
Finalmente ero uscita di casa, mi aspettava il viaggio di una vita.
Sono salita in macchina con Sofia, la mia migliore amica, non vedevo l'ora di arrivare all'aeroporto e leggere la scritta "Barcellona - 15.00".
Mancavano solo due ore a quella stupenda città e Dio...non vedevo l'ora di incontrare Paul, il mio fidanzato.
Però era tutto così strano: lasciare casa, anche se alla fine era come togliersi un peso di dosso; lasciare il resto dei miei amici, con cui ho condiviso gli anni migliori; e lasciare il mio letto, oh, il mio caro letto!
Ma ero pronta, sentivo che era il momento giusto.
Dopo i soliti controlli aeroportuali, ci siamo dirette verso l'imbarco: avevo il cuore a mille, le gambe mi tremavano ed ero eccitatissima."..si prega di allacciare le cinture e vi auguriamo buon volo."
E un buon volo è stato, voglio dire, un volo di quasi due infinite ore, ma almeno siamo atterrate sane e salve.
Fuori dall'aeroporto c'era Paul che ci aspettava.
Dio,quanto mi mancavano quel suo sorriso stupendo e quelle sue fossette profonde.
Mi ha abbracciata, con quelle sue braccia forti.
L'ho abbracciato.
Ci siamo baciati.
Mi mancava davvero tanto.