VENTISEIESIMO CAPITOLO

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La sirena decise di prendere il suo scrigno d'argento e di mostrarlo ai due ragazzi. Infatti lo portò in superficie e disse, mentre tentava di aprirlo -Le sirene possono essere ingannevoli e a volte possono persino prendere delle cose alle loro vittime. Naturalmente cose che la sirena ritiene utili.- e Caleb chiese capendo le intenzioni dell'altra -E le sirene possono rendere questi oggetti?-  e Cleo fece un sorrisetto di affermazione, aprendo lo scrigno è disse -Dipende dalle circostanze.- Così Jenny e Caleb videro l'interno del forziere e Jenny iniziò a fare un breve elenco a bassa voce -Occhiali, collane di perle...-

Jenny e Caleb osservavano i lenti e fluidi movimenti della sirena che sott'acqua si stava dirigendo verso l'altra riva del lago. -Secondo te ci aiuterà?- chiese l'Angelo con un filo di voce. Il ragazzo allora, accorgendosi della preoccupazione di lei le strinse la mano per rassicurarla ma le disse ciò che pensava realmente -Non si può mai sapere con le sirene. Bisogna solo sperare.- e così dicendo l'abbracciò e lei lo strinse ancora di più a se stessa.
Cleo osservava la scena e nel frattempo pensava sul da farsi "Forse... è giusto che abbiano anche loro un'ultima possibilità di scelta." così fuoriuscí dall'acqua facendo una capriola in aria e si rituffò per dirigersi nuovamente verso i due. "Anche se alcune scelte possono portare a gravi conseguenze." si disse Cleo non riuscendo a trattenere un lieve sorriso. Non avrebbe potuto fare altrimenti. Era nella natura delle sirene ingannare, ma questa volta avrebbe lasciato scegliere alle sue vittime di che morte morire.
-Vi accompagneró fino alla fine del mio territorio.- disse Cleo con un espressione neutrale. Allora portò fuori dall'acqua la sua coda da sirena e i due ragazzi si spostarono per farle spazio. La parte del suo corpo acquatica si stava trasformando in un leggero tessuto del medesimo colore, un vestito leggero che lasciava scoperte e abbastanza libere le gambe e le braccia snelle. Il vestito le ricadeva leggero sulle spalle e avvolgeva i suoi fianchi, mettendone in risalto la bellezza.
-Seguitemi.- disse senza voltarsi e i due ragazzi la susseguivano, prima che potesse cambiare idea. Andava leggiadra e quasi spensierata tra gli alberi, mentre Jenny e Caleb si osservavano attorno e guardavano incuriositi e speranzosi l'orizzonte. La vegetazione stagnante e floreale del lago si stava mano a mano trasformando in una giungla tropicale: piena di liane e tronchi muschiati di alberi sempre più alti che rendevano la foresta più fitta di quanto non lo fosse già. La luce che filtrava era poca, ma bastava a far proseguire la ninfa e i fu e ragazzi. Ma, ad un certo punto Cleo si fermò di colpo -Io non posso proseguire, dovrete continuare da soli.-  disse voltandosi e guardando negli occhi Jenny, che le chiese -Perché non puoi? Cosa c'è dopo?- A quella domanda la ninfa abbassò leggermente lo sguardo e voltò nuovamente il capo verso gli alberi. La giungla più avanti si faceva sempre più fitta e questo non prometteva nulla di buono a nessuno dei tre. -Più avanti... è più avanti che sono morte le mie sorelle... è oltre il luogo dove si sono volute spingere...- iniziò a dire Cleo stringendo i pugni e iniziando a ribollire dalla rabbia -Ci era stato proibito di andare oltre questo punto, dove non cresce un solo fiore e dove il buio inghiottire pure se stesso. Non mi hanno voluta ascoltare e sono state divorate.. i loro corpi sono stati distrutti e straziati e gettati a terra come se fossero solo dei giocattoli. Ricordo le loro grida che risuonano per questa foresta e ricordo un lago.... un lago di sangue.. sangue ovunque...- la voce di Cleo diventava sempre più titubante e quasi disperata, mentre Jenny e Caleb ascoltavano senza proferire parola atterriti -...e io sono stata l'unica a salvarmi... mi avevano detto di andare con loro e di seguirle solo per quella notte.. ma io avevo paura perché ero la più piccola, avevo quattro anni e le altre ne avevano circa dieci. Poi ho visto due luci rosa apparire dietro a una mia sorella, era proprio sopra di lei, era enorme... ma io non ho fatto in tempo a dirle nulla che le era già saltata addosso. Mi sono spaventata e non riuscivo a muovere un muscolo, non riuscivo a sbloccarmi... sono rimasta a guardare mentre le uccideva e io non ho fatto niente per impedirlo.- concluse qui la sua storia lasciandosi sfuggire una lacrima, che infrangendosi al suolo creò un fiore color rosa acceso. -Mi dispiace Cleo, non sapevo quello che ti era capitato...- disse Jenny avvicinandosi con cautela a lei -... non ti chiedo di venire con noi perché so che non potresti farlo, ma c'è una cosa che ti vorrei chiedere...- disse lei mentre si avvicinava anche Caleb con l'aria sorpresa -... ha una fine questo posto?- chiese tutto d'un fiato l'Angelo. -Non lo so, ma è l'unica via se volete raggiungere i vostri amici...- disse Cleo guardandola. -Da quando è che qualcuno non viene qui?- chiese Caleb avvicinandosi a loro. -...non lo so- disse lei andando nella direzione opposta della foresta. -Ma comunque... io devo devo andare. Buona fortuna.- disse lei andandosene correndo. - Ci rivedremo?- chiese Jenny sperando in una risposta positiva. Cleo di fermò e voltandosi disse -Dipende da voi.- e riprese la sua corsa verso la salvezza.

Caleb e Jenny si guardarono e poi entrambi rivolsero i loro sguardi verso l'immenso vuoto della foresta.
-Andiamo.- disse Caleb prendendole il polso con delicatezza. E Jenny si lasciò trascinare da lui verso l'ignoto.

L'Angelo VendicatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora