Happy b-day Joshua

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Sono le 11.50 pm  del 06/03/2012.
Sono dei momenti concitati al Green Wave.
Gli occhi di tutti sono puntati sul grande orologio che c'è al centro della sala e mancano pochi minuti alla mezzanotte. Pochi minuti al mio compleanno e ai miei diciotto anni.
Sono seduto ad un tavolo accanto ad Ethan, il mio migliore amico che sembra essere già brillo.
- Ehi Jo ti rendi conto? Mancano dieci minuti alla tua indipendenza ! Addio Brighton, noi conquisteremo l'America!- Ride e si passa una mano tra i ricci. Forse tra i due, il più felice di festeggiare il mio compleanno è proprio lui.
Io invece se chiudo gli occhi sono ancora davanti a quel ponte. In bilico tra il diventare adulti o restare per sempre così.
Quei dieci minuti segnano inesorabilmente il limite per decidere.
Sono passati altri due minuti e vorrei che il tempo si congelasse.
- Ethan, Joshua che state facendo lì seduti? Muovetevi buttatevi in pista- Dice una ragazzina mentre cerca di trascinarci. È bionda, esile e con i miei stessi occhi e la mia testardaggine. Nonostante abbia solo tredici anni, mia sorella Isabel sembra molto più grande.
- Dai muovetevii!- Ci incita, mentre tenta ancora di trascinarci, ma invano. È come se una formica tentasse di spostare una montagna.
- Joshua Cristopher Miller, ti ordino di muoverti e di ballare. Mancano cinque minuti ai tuoi diciotto anni e sono attimi che non tornano. Perciò alzati e anzi, balla con me. Eh Ethan, ti aspetta Lily Edwards che è rimasta sola, senza nessuno con cui danzare-
Giochi sporco Isabel. Appena mia sorella pronuncia quel nome, le gambe del mio amico vanno in direzione di una ragazza mora e con gli occhi blu,  tutta sola.
Così devo alzarmi pure io, riluttante.
Tengo stretta la mano di mia sorella e la porto a ballare. Le voglio davvero tanto bene.
È la persona più importante per me in assoluto.
-Ehi Joshua, promettimi che per i miei diciotto anni avrai imparato a ballare in modo decente- Mi sussurra nell'orecchio e ridacchiamo.
- Sono così pessimo?-
- No peggio- Soffoca una risata. Balliamo per un pochetto al centro della pista. Isabel ha messo dei tacchi per essere poco più alta del suo metro e sessanta e indossa quel vestito rosa e lungo che abbiamo comprato la settimana scorsa.
È davvero bella
Guardo l'orologio. Mancano due minuti esatti.
- Scusi, so che dovrebbero essere i ragazzi a chiederlo, ma detesto i convenevoli. Vorrebbe ballare con me Lord?- Afferma una voce femminile che conosco con troppo bene.
È Tori, la mia amica d'infanzia. Abbiamo condiviso insieme i momenti migliori della nostra adolescenza e mi fa strano vederla in un abbigliamento che non sia diverso da un paio di jeans e delle scarpe da ginnastica. Non posso far a meno di pensare quanto sia bella.
I suoi bei capelli castano chiaro sono stati legati in una di quelle tipiche acconciature per gli eventi. Ha un vestito verde acqua corto che le mette in risalto il fisico a sirena.
Isabel si stacca e va a ballare con mio padre, che è in disparte da qualche parte.
Afferro la vita di Tori e ci guardiamo negli occhi.
I suoi sono neri, l'esatto opposto dei miei, ma li adoro lo stesso.
Victoria Heart, detta anche semplicemente Tori, è una di quelle tipiche ragazze semplici e timide, ma estremamente gentili e premurose.
Le ho sempre detto che dovrebbe mettersi più in mostra, però non mi ha mai ascoltato.
Il nostro rapporto è sempre stato strano. Siamo amici, ma il più delle volte ho l'impressione che la cotta che ho avuto per lei a sei anni, non sia mai sparita.
- Ehi che cos'è questa tristezza? Hai diciotto anni fra meno di un minuti e non sei contento? Ti ricordi quando a dieci anni abbiamo progettato la vita dopo la maggiore età ?-
Abbozzo un sorriso. Ricordo alla perfezione i nostri piani
- Già. Saremmo andati all'università ad Oxford insieme ad Ethan. Ci saremmo laureati e poi se entro i venticinque anni non avremmo trovato nessuno con cui stare, ti avrei sposato io-
-Ed Ethan avrebbe vissuto nella nostra depandance-
Ridiamo per un po'. L'orologio segna che manca un minuto esatto e l'ansia sale.
Tori appoggi la testa sulla mia spalla e io sospiro.
Corro o resto fermo?
Questo è il dilemma.
L'orologio inizia a suonare.
Mancano trenta secondi alla maggiore età.
Cavolo, Joshua Christopher Miller, hai impegnato tutta la tua vita a correre e adesso vuoi abbandonare, cosa ti salta in mente?
Urla una parte di me, che ammutolisce quella che vorrebbe che mi fermassi.
Mancano tre mesi ed inizierà il senior year. L'ultimo anno.
Non posso arrendermi.
Chiudo gli occhi e ispiro.
Il mio braccio è sul fianco di Tori e l'altro le tiene la mano.
La musica è alta e tutto intorno a me viaggia a rallentatore. Quando apro gli occhi, ho tutti gli invitati intorno.
Io non volevo una festa, ma mio nonno ha insistito
"Valgono i bei momenti, non i soldi risparmiati e voglio che tu li spenda per una festa memorabile"
E con i soldi che mi ha dato, abbiamo organizzato un party per i miei diciotto anni. Mi è dispiaciuto che non sia voluto venire, perché anche se ha novanta anni si sarebbe divertito come un ventenne.
Chiudo e Apro gli occhi di nuovo.
Ci sono ancora tutti : i miei compagni di classe, alcuni cugini e amici di infanzia e scuola.
Di colpo tutto il loro sguardo è su di me e canticchiano il conto alla rovescia
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
Ho deciso.
0
Correrò ancora.
Dei coriandoli cadono per terra e la gente canta a squarciagola tanti auguri.
Ho finalmente diciotto anni e corro verso la meta.
Sono pronto e determinato.
Posso farcela.
Ce la farò.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 31, 2015 ⏰

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