Ricordi.

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Hey!Nessuno sta leggendo la mia fan fiction e nessuno vota,ma continuo comunque a scrivere perché è la mia passione!
Seguitemi su insta! @tempestadentrolevene

Vi lascio leggere!

Ero in un letto d'ospedale.Forse ancora vivo.

Respiravo malissimo.

Sembravo in apnea.

Vedevo tutto opaco.Sfocato.

Mi guardai le braccia:c'era attaccato un filo.Sembrava rosso.Salii più in alto con lo sguardo seguendo il filo:

C'era una sacca rossa appesa a un palo di metallo.

Mettei a fuoco:era sangue.Una trasfusione.

Girai la testa e sbuffai.

Che cazzo.In ospedale.

Era un posto troppo deprimente.

Mi dava fastidio stare lì.

Avevo una sensazione bruttissima quando entravo negli ospedali.

Faceva male.

Come se sentissi tutto il dolore dei pazienti malati.

Ma non tanto il dolore fisico,ma quello psicologico.Quella paura di morire da un momento all'altro e perdere tutti.

Tutte le persone che ti vogliono bene.

Che ti amano.

Perdere tutto.

In fondo alcuni lo volevano.

Soffrivano troppo.

Il dolore era troppo da sopportare.

Si logoravano.

Decisi di alzarmi dal letto.
Scoprii le gambe con le lenzuola.
Le guardai:
Erano piene di lividi.Graffi.Tagli.

C'era una benda sul braccio.

Non riuscivo a toglierla.Ma intravidi una grossa sbucciatura.

Si era fatta quando Ace mi spintonò e mi fece cadere sull'asfalto.

Caddi con le braccia avanti,ma si piegarono e strusciarono lungo l'asfalto.

Sospirai e mi alzai appoggiandomi all'asta che teneva la sacca piena di sangue.

Ero dolorante.

Non mi reggevo in piedi.

Mi facevano malissimo le gambe.

Mi alzai la veste e mi guardai l'addome.Era pieno di lividi.

Mi ricordo che Ace,una volta buttatomi per terra,cominciò a tirarmi calci sulla pancia.

Non riuscivo ad alzarmi e reagire perché avevo bevuto troppo:non mi reggevo in piedi e mi veniva da vomitare.

Così,una volta scaraventato a terra,subii tutti i calci di quel bastardo.

Ad un certo punto,sulla strada,arrivò una macchina,ma io non riuscivo a muovermi,così la macchina mi venne addosso.

Sentii un forte dolore alla testa e poi non vidi più nulla.

Barcollando e zoppicando mi diressi nel bagno di quell'anonima camerata con 4 letti e una finestra abbastanza piccola.

Aprii la porta di legno scuro ed entrai:
Le mattonelle erano azzurre,con una patina nera sopra.

Il water faceva schifo.Puzzava di fogna.

Andai verso il lavabo che comprendeva anche uno specchio,mi guardai:avevo la faccia distrutta.

La mia carnagione era pallida,avevo qualche macchia di colore rosso sul viso.I miei capelli erano ribelli:erano marrone chiaro,con qualche sfumatura dorata.Li odiavo.Nonostante fossero lisci andavano per cazzi loro.

Gli occhi.Forse l'unica cosa che amavo del mio corpo(?).Erano blu.Semplicemente blu.Nessun segno particolare.Erano dei semplicissimi occhi azzurri.
Nascondevano quegli occhi.
Tutto.
O perlomeno quanto basta per far vedere che non si soffre;che stai bene.

Ero abbastanza magro,normale più o meno.

Non mi lamentavo di nulla per quanto riguardava il mio aspetto fisico,anche se non mi piacevo.

Mi sciacquai il viso con dell'acqua fredda,giusto per svegliarmi un po' dal trauma.Poi sarebbero arrivati gli amici e i miei genitori.

Erano le 16:35,e qualcuno bussò alla porta.

Chi cazzo è?
Che cazzo vogliono?
Perché rompono il cazzo?

Dopo due bussate,la porta si aprì ed entrò mio padre.
Aveva lo sguardo fisso in terra.
Non riuscivo a vedere i suoi occhi grigi che con un solo sguardo,mi avrebbero rimproverato di tutto quello che avevo fatto.

Guardavo il suo comportamento:camminava,con le braccia dietro la schiena.

Aveva un passo felpato.

Leggero.

Quasi inconcepibile.

Non si avvicinò al mio letto.

Non mi degnò di uno sguardo.

Rimase fermo,in piedi.Con lo sguardo fisso per terra.

Poi entrò mia madre,con un mazzolino di fiori sbiaditi,mi guardò con le lacrime agli occhi e balbettò:"Figlio mio.Avevamo non sai quanta paura
Di perdere anche te.Tuo fratello è stato un duro colpo per noi,e quando siamo venuti a sapere che sei stato investito,beh,siamo crollati.Non sembra,ma è così."

La guardai.Mi faceva pena.Le dissi:"Quindi se fossi morto,per me,da parte vostra ci sarebbe un mazzolino di fiori sbiaditi.Non mi pare che perdermi sarebbe stato un duro colpo,mio padre non mi ha degnato di uno sguardo.Magari se in questo momento non stessi parlando,neanche saprebbe che sono vivo,vero papà?"

Mio padre non rispose,si girò e disse a mia madre:"Andiamo Staya"dandogli una leggera spinta sul braccio.

Mia madre lo guadò stupita e ribbattè:"Ma Jorge...è nostro figlio!".

Mio padre non le diede retta e balbettò cupo:"Andiamo".

Così restai solo,e forse rimasi più sereno senza i miei genitori con me.
Mio padre aveva una tempesta dentro.
Non mi voleva come figlio,non gli piacevo.
Secondo lui avevo fatto qualcosa di sbagliato,brutto,illegale,vietato.

Era solo una rissa.

A nome di mio fratello Niall.

A nome di tutta la mia famiglia,la famiglia Saupthon,che aveva perso uno dei pezzi più importanti.

Rimasi in silenzio a contemplare il vuoto.
A contemplare me stesso,cercando di non pensare troppo.

Chiusi gli occhi e mi addormentai.

__________________
SPAZIO AUTRICEE

HOLAAAA
nessuno legge sta cazzo di ff.....
Non credo di andare avanti così...

@tempestadentrolevene

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 03, 2015 ⏰

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