un inizio incerto

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La popolazione elfica è sempre stata divisa in diversi generi: elfi dell'acqua, elfi del cielo, elfi della natura ed elfi guerrieri. Non tutti sanno che un tempo esisteva anche un altro genere molto diffuso: gli elfi delle montagne. Conosciuti attualmente come Drow.
Tutto cambiò da quando gli elfi delle montagne cominciarono ad aumentare di numero fino a diventare quasi una minaccia. Tutti sanno che nell'anno 6745 della 3' era si scatenò la famosa battaglia di Henerz, nota anche come "La Caduta" per la popolazione Drow. In questa battaglia ci fu l'aiuto da tutte le razze contro i Drow che furono in seguito segregati sotto terra nelle gallerie di Arhen, la montagna al confine tra il mare delle sirene e la terra degli elfi.
In seguito la popolazione confinata cominciò ad evolversi e ad avere cambiamenti fisici. Gli elfi erano esseri molto piccoli, agili, intelligenti e scaltri; così anche i Drow, ma stando tanto tempo sotto il terreno i loro occhi si abituarono fino a poter vedere senza luce, appresero la capacità di percepire le fonti di calore intorno a se ed affinarono udito e tatto. La loro pelle prese un colore scuro e i capelli schiarirono, tutto quello che ricordava loro le proprie origini erano gli occhi. Per tutti i generi di elfi c'erano colori diversi di occhi, era un dono degli dei per loro, lo ritenevano un simbolo. Blu per gli elfi del mare, verde per gli elfi della natura, nero per i guerrieri, celeste per gli elfi del cielo e rosso per gli elfi delle montagne. I Drow per la maggioranza erano dagli occhi rossi ma c'erano alcune persone diverse: "i traditori". Erano semplicemente persone con genitori di altri generi che li avevano affidati all'abile arte del lavoro in miniera che per gli elfi era cosa importante, ma per i Drow erano coloro che ricordava alla popolazione il motivo per cui erano rinchiusi. Il tradimento da parte dei propri fratelli che ora non erano neanche conoscenze, solo fantasmi del loro passato. I traditori servivano gli Agisti, cioè le famiglie dalle cariche reganti più importanti.
Gli elfi della superficie erano rimasti alle proprie origini. Senza contare il fatto che gli elfi del cielo si unirono con i guerrieri per creare i guerrieri del cielo e servire l'esercito. Erano esseri molto piccoli, potevano arrivare massimo ad un metro e dieci. Il mondo per loro appariva grande ed imponente.
Le regole sociali erano severissime su entrambi i fronti. Non era permesso uscire dal proprio territorio senza essere mandati dal Consiglio in persona per mandare messaggi nel Mondo Verde ad altre razze. Per il resto a nessuno era permesso oltrepassare il confine.

L'accademia prendeva vita molto presto, alle prime luci dell'alba la sirena suonava in tutto il dormitorio. Efen fu in piedi e scattante come al solito. Gli occhi verdi che ricordavano le origini di sua madre e il pallore azzurrino delle guance di suo padre brillanti come dovevano essere. Un guerriero deve essere sempre all'erta e pronto per una missione. L'accademia si trovava nascosta nelle cascate Coner, in prossimità del bosco sacro che segnava il confine con la Montagna di fuoco, territorio dei Drow. Il dormitorio, come l'accademia erano scavate nel massiccio delle cascate Coner. I dormitori al primo piano più vicino alla superfice e all'acqua, le aule di teoria e i dormitori dei gradi più alti al secondo, le sale di prova e la zona dei guerrieri del cielo al terzo e la sala mensa e la zona del consiglio( dove si riunivano i grandi più alti per conferore su teorie e strategie) all'ultimo piano. Enfen aveva avuto la fortuna di una stanza singola vicino all'uscita del dormitorio. La stanza quadrata ed abbastanza spaziosa illunonata da una finestra che mostrava lo scroscio della cascata e la sua incredibile forza. Lui apriva sempre la finestra e aspirava l'odore mattiniero dell'aria, non sapeva perché ma trovava tranquillità in quel momento. Era come se non sentisse più la sirena ed il trambusto dell'accademia. Si sentiva libero, e per lui la libertà era la cosa più bella del mondo. Quel giorno l'aria era leggermente frizzante ed aveva un non so che di elettrico. Quasi magico. Si tolse il pigiama abituale e stinto che usava da sempre ed indossò la tuta da combattimento come sempre. Quello era il 3'giorno di Luna quindi avrebbe avuto teoria sulle armi, pratica di combattimento e storia della guerra. Gli elfi veneravano la dea Luna. Contavano in giorni in blocchi da 10 e dopo 7 serie si aggiungeva un giorno. Si guardò allo specchio sporco e storto appeso alla parete, i capelli buondi e leggermente ricci che cadevano disordinati sulla fronte, il viso dal mento legfermente allungeto con quelle zone azzurrine sulle guance, le orecchie appuntite anch'esse blu. Il fisico alto, atletico e snello dalle spalle larghe che spiccava nella tuta nera. Su essa impressa una grande spada e un paio di ali ad accompagnarla. Lui era un guerriero del cielo. Uscì dalla porta e proseguì il lungo corridoio con decisione, scese le scale e continuò la camminata verso la 177' orda, quando arrivò nella classe si sedette ad un banco, come sempre. Tutto nell' accademia era ricoperto da pietra, per evitare che la pressione dell'acquea faccia danni al suo interno. Era nell'esercito da 40 anni e ne aveva solamente 180, il che è davvero poco per un elfo, potrebbe definirsi in piena adolescenda. Le regole sull'addestramento erano severe e dicevano testualmente che ogni soldato era incaricato all'adestramento a partire dai suoi 140 anni. Seduto e composto aspetto il generale Pertif per la lezione. L'aula occupava circa 50 soldati, tutti uomini come diceva la legge del consigliere Niphak sul decreto dell'esercito numero 695. Pian piano la stanza si riempì e il generale fece il suo ingresso come sempre. L'uniforme era uguale a quella di Efen, da querriero di base, ma era pluridecorata su tutta la spalla destra, intorno al simbolo dei guerrieri del cielo.
"Giorno soldati!" Disse con la sua voce tonante per mantenere l'ordine e finì con il saluto. Tutti si alzarono in piedi e pronunciarono il giuramento:
" LE ORIGINI PRIMA DI TUTTO." era un simbolo che ogni soldato doveva dire all'ammissione nell'accademia.
"Bene. Cominciamo questa lezione sull'utilizzo appropriato del arco in posizione di volo verticale." La lezione proseguì con una spiegazione dettagliata che Efen non riuscì a comprendere al volo. Parlava di angoli e di dinamica, cose che per lui sarebbero state impossibili da comprendere.
Dopo ciò scesero al terzo piano dove utilizzarono manichini come bersagli e si destreggiarono nel differente utilizzo delle armi. Efen aveva una mira impeccabile, come ogni altro elfo, e provava orgoglio quando il coltello da lancio di conficcava nella testa del fantoccio. Poi passarono all'arco e a seguire la spada. Efen era distrutto. La giornata proseguì con il pranzo. Gli elfi mangiavano solo ciò che la natura offriva, quello che gli elfi della natura mandava all'accademia. Efen prese due bacche di Chanet e una radice di Fingasia. Si sedette al tavolo più vicino alla porta. Da solo ed in silenzio afferrò una bacca di Chanet, che era grande quanto una pesca, e le diede un morso. Il saore dolce e succoso gli invase la bocca e gli zuccheri di quel frutto color porpora gli diedero nuova energia. Poi si guardò intorno. Era solo. Nessuno gli rivolgeva la parola, vicino a lui un ragazzo dal volto tondo ed annoiato. Ad un certo punto gli si era aperto un vuoto nel petto. La sua vita era monotona. Lasciò il cibo sul tavolo. Aveva bisogno di aria. Uscì dall'accademia. Il corridoio che divideva l'enorme sala del consiglio e la mensa gli parve infinito, poi uscì dal passaggio segreto. Una piccola porta a forma di arco a sesto acuto che lasciava spazio al bosco sacro e alle meraviglie al suo interno. Le fronde che coprivano i raggi del sole di mezzogiorno. Efen alzò le braccia e chiuse gli occhi, sentì il vento accarezargli il viso e respirò profondamente quell'aria di libertà. Poi, un rumore, un passo falso che lo distrasse per un istante. Si girò di scatto e disse istintivamente "Chi va là?". Lo sguardo pronto e attento. I muscoli pronti ad attaccare.

W.Concorso.Storie - La guerra del cuore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora