Capitolo 1

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I miei occhi seguono l'uomo con le braccia incrociate sul suo petto, lui si sta guardando intorno mentre tutti nella stanza scelgono i posti che vogliono. Mi chiedo perché le sue sopracciglia sono aggrottate già alle 11 del mattino. La sua postura è rigida contro il muro di mattoni a due passi dalle prime due file ma la sua espressione rimane fissa e immobile verso la porta. I miei occhi seguono la sua magra figura mentre lui scende gli scalini per arrivare al centro della stanza. Il suo sguardo duro è fisso sull'orologio posizionato sopra la sua testa- lo guarda tranquillamente fino a quando non sono le undici e un quarto prima di iniziare la lezione.

"Benvenuti" Parla con una voce profonda, un piccolo accento persiste dietro quelle parole.

Ci sono un paio di mormorii in classe prima che tutto diventa di nuovo silenzioso, lui fa una pausa mentre inala, passando una delle sue mani tra i suoi inusuali capelli lunghi.

"Io insegno un corso davvero dettagliato che è estremamente difficile da seguire se siete occupati a conversare gli uni con gli altri. Vi chiederò sgarbatamente di andarvene. Lo faccio per il vostro bene" Le sue parole arrivano a me tanto velocemente quanto parla. Sembra quasi arrabbiato di insegnare in una classe così presto e penso di aver visto bene quando lui fa roteare gli occhi a noi.

"Vi chiedo di consegnare tutti i progetti alla fine di ogni mese, vi saranno assegnati tre lavori da consegnarmi e io spero che tutti voi li completerete" Porta la sua mano sulla nuca.

"Se qualcuno ha qualche problema con questi progetti, vi prego, non esitate ad uscire. Io non vi fermerò" Fa segno verso la grande porta al suo fianco. Quando nessuno accetta la sua offerta, lui ridacchia e continuò con quella che sembra una prima lezione molto lunga. Io mi mordo la lingua, sospirando rumorosamente alle sue persistenti parole.

"Molto bene" Lo sento dire brevemente.

"Voglio che studiate prima ogni caso di cui discuteremo, se ci saranno delle domande nella mia classe vi rimuoverò dal corso. È chiaro?"

La classe rimane in silenzio mentre lui si prepara per la lezione di oggi. Sembra concentrato mentre esamina i fogli del caso. Ce ne devono essere almeno una dozzina. Le sue grandi mani distribuiscono i fogli con le prove. Lui non si lascia distrarre, mi accorgo di come allinea perfettamente i pezzi della presentazione ai diagrammi. Lui è abbastanza acquisitivo. La sua postura si irrigidisce mentre ripassa gli appunti della lezione. La sua fronte si increspa quando un pezzo sembra nel posto sbagliato. Posso sentire le deboli bestemmie che dice a bassa voce ma lui riassume velocemente l'espressione arrabbiata senza mostrare la sua frustrazione.

"Adesso che abbiamo parlato delle basi di questo corso, vorrei qualcuno come mio assistente"

La sua voce si espandde per la grande stanza, occhi ridotti a fessure esaminano le file, cercando il suo nuovo assistente...

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"Mettiti sulle ginocchia" La soffice superficie delle sue mani si scontra velocemente con le mie spalle.

Lui sorride. "Fallo per la classe, loro stanno guardando"

Io annuisco e faccio come mi ha detto.

Lui sorride- un sorriso sornione si forma tra le sue fossette.

"Perfetto" Sussurra.

"Questo è come viene fatto. Una vittima con la capacità di perdere sangue come questa-" Lui fa partire la prossima diapositiva, premendo il telecomando che è nelle sue mani. "Qui" Il Professore H cerca me.

"Dovrebbe essere posizionata in modo che non posso guardare l'aggressore, così. Sulle sue ginocchia, con la faccia alzata, con le mani legate dietro la schiena"

Il professor H si sposta dietro di me. La sua altezza è schiacciante, la distanza tra i nostri corpi diminuisce ogni secondo di più.

Il cotone della sua cravatta sciolta è saldamente avvolto intorno ai miei polsi bloccando ogni movimento. Mi sto contorcendo sotto la pressione solo per essere guardata male da lui. Cerco di fare il possibile per interpretare il mio ruolo ma fallisco quando la sua presa intorno alle mie braccia si fa più forte.

Lui continua a spiegare alla classe come se i miei sforzi non richiamassero la sua attenzione.

Qualcuno dalla classe fa una domanda.

"Ma se la vittima ha una perdita di sangue nella parte inferiore del corpo, non sarebbe posizionata in un'angolazione più scomoda. Piuttosto che sulle sue gambe signore?"

Il professore H brontola annoiato, lui passa le sua mani sull'espressione tagliente che sta crescendo sulla sua faccia. "Ci sto arrivando Reid" Risponde non tanto duramente quanto avevo pensato avesse  fatto ma il suo carattere è stato messo alla prova.

La punta del suo ginocchio si sposta dietro la mia schiena spingendomi in avanti. Le mie mani legate saldamente non attutiscono  la mia caduta mentre finisco a terra sulla mia faccia. Il lato della mia guancia attutisce la caduta. Il timpano nel mio orecchio si ottura.

Sento un paio di ansimi dalla classe e qualcuno dire. "O mio Dio! Sta bene?"

Il professor H ignora le loro parole e continua con la sua presentazione. Il rumore dei sui tacchi contro il pavimento di legno crea un forte eco che rimbomba all'interno del mio timpano.

"Quello che stavo dicendo-" Lui si schiarisce la gola. " Prima di essere maleducatamente interrotto" Il professor H guarda la classe e poi di nuovo verso di me.

Io guardo altrove.

"Avere lei poggiata con la faccia per terra sarebbe meglio per questo caso" Lui porta in avanti la presentazione progettata indicando i dettagli che la polizia potrebbe aver mancato.

Per la successiva mezz'ora di classe ero stata obbligata a mettermi in parti differenti della stanza interpretando le molte vittime abusate dallo stesso assassino. Il professor H mi aveva fatto uscire fuori di me per interpretare il suo caso nelle diverse angolazioni. Per la fine della lezione ero esausta del compito e avevo bisogno di un caffè.

La maggior parte della stanza è uscita dalla classe lasciando me ed il professor H con alcuni studenti dietro di me. Io inciampo quasi nei miei due piedi per prendere i miei appunti. Cerco di arrivare alla porta tutta d'un pezzo ma mi fermo quando lui chiama il mio nome.

Lui è lontano da me ma io so che i suoi occhi sono fissi sulla mia schiena. Mi giro, adesso ce l'ho di faccia. Ha un sorriso malvagio sulla sua faccia, ringrazio mentalmente gli studenti rimanenti per essere intorno a noi.

"Bel lavoro oggi" La sua voce roca è bassa ma posso ancora sentire le sue parole.

"Si, grazie" Guardo altrove sentendomi in imbarazzo.

Lui sorride prendendo la sua ventiquattrore e unendosi a me alla porta principale. I suoi occhi verdi incontrano i miei ancora una volta. "Domani è un altro giorno signorina Amelia"

La sua postura si irrigidisce. "Non fare tardi" Quegli occhi freddi analizzano rapidamente la stanza e poi se ne va.


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Cosa ne pensate fino ad ora di questa storia? Ve lo immaginate Harry come insegnante di criminologia? Votate e commentate...

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BLACK (Harry Styles) -Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora