BLACK (Harry Styles) -Italian Translation

Capitolo 3

La mia bocca diventa asciutta, la mia mente sta cercando qualsiasi sorta di linguaggio per oppormi. Ècome se la parte del mio cervello che si occupa del mio linguaggio- ora prosciugata- è compromessa dal suo sguardo.

Mi lecco le labbra bagnandone la superficie. "Lasciami" La mia voce si spezza, la sento più bassa di quello che avrei voluto. Al posto di fare quello che gli ho detto H riesce a fermare la circolazione del mio avambraccio. La zona si è intorpidita e sussulto dal dolore. Gli anelli intorno alle sue dita hanno solcato la superficie della mia pelle lasciando la stessa incisione che avevano. "Ti prego" Lo guardo, il dolore nella mia voce è abbastanza da fargli rilasciare la sua presa sulla mia pelle.

I suoi lineamenti diventano improvvisamente senza speranza- come se avesse fatto una brutta azione- i suoi occhi si spalancano lentamente mentre lui aggrotta le sopracciglia. Ma il fatto che io non avessi parole da dire lo fa parlare per primo.

"Amelia" Sussurra facendo scivolare entrambe le sue mani sulla sua faccia, portandole al suo mento.

Io non riescp a guardarlo, fisso invece i bottoni sbottonati della camicia sul suo petto. Lui sospira ma non si sposta lontano da me. "Non ho mai toccato uno studente" Sono sorpresa dalle sue parole. Mi aspetto almeno delle scuse.

Mi concentro sugli anelli d'argento su ogni suo dito, piazzati proprio sotto le sue nocche. Sono grandi e sembrano essere costosi. Il motivo intagliato sembra leggibile ma vengo interrotta dai miei pensieri quando sento una pressione sotto il mio mento che alza la mia faccia. Il suo dito indice si posiziona sotto l'osso della mia mascella e io guardo in alto per trovare lui che cerca i miei occhi.

"Non so cosa mi sia successo" Rassicura se stesso più che me, chiudendo gli occhi con orrore.

Io guardo immediatamente le sue labbra, sembrano così soffici come lo sono le sue mani. Il sangue che fluisce sulla sua faccia da più effetto alla sua bocca che a qualsiasi altra parte. "Non era mia intenzione ferirti" Le guardo mentre parla, si muovono in sintonia lasciando uscire ogni parola. Posso dire che sta aspettando una risposta ma io non sembro volergliene dare una. Lui mi lascia andare velocemente, io mi lamento del movimento ma lui sembra non aver sentito. Capisco che non si sarebbe scusato, lo guardo mentre raccoglie i miei libri dai gradini. Io resto ferma mentre lui raccoglie ogni libro. Quando finisce si ritrova di nuovo a salire gli scalini porgendomi quello che rimane di essi. "Ecco, tieni" Sbatte gli occhi ma non mi guarda.

Li prendo assicurandomi che le nostre dita si sfiorino. Lui toglie velocemente la mano ma io la prendo, i suoi muscoli si tendono sotto la mia pelle mentre io guardo le sue dita allontanarsi dalle mie. "Cosa dicono i tuoi anelli?" Lo guardo, lo trovo già a fissarmi con entrambe le sopracciglia aggrottate. Vuole rispondere ma invece guarda lo spazio tra di noi. Il calore si sposta sulla mia faccia più veloce di quanto pensassi. I miei palmi diventano umidi e le sue dita scivolano via lentamente.

"È scritto in Braille" Risponde interrompendo il silenzio che c'era nella stanza. Guardo di nuovo gli anelli e sembra proprio che i miei occhi hanno fallito. Lui fa ragione.

La punta dei miei polpastrelli seguono i puntini piccolissimi- I suoi occhi seguivono quello che io faccio. Sembra che fossero in disordine, seguo le incisioni per quasi dieci volte ma non riesco ancora a capire. Le punte dei suoi stivali mi riportano in vita, giro la mia testa verso di lui e lui si è spostato, rimangono solo pochi centimetri tra di noi. Posso sentire l'odore della menta fuoriuscire di nuovo dalla sua bocca. "Questo qui" Sussurra, potrei aver quasi mancato le sue parole se non fossi stata a quella distanza da lui.

"Si" Dico avendo bisogno che continuasse.

"Dice 'piacere'" Afferra il mio dito indice e, quando arriva alla punta della mia unghia, lo fa passare sulla piccola superficie rotondeggiante in metallo.