Io sono un uomo.
Lei è una donna, l'ennesima.
E quello, infine, è un libro.
L'inizio, la scintilla che ha acceso la miccia, quella che ha causato l'esplosione che noi chiamammo Ludwig.
La piazza rimbombava dei nostri urli, le mattonelle grigie andavano sempre più a sgretolarsi man mano che ci si avvicinava a dove era fissata la panchina.
Hans, Johan e Immanuel, loro fanno parte della mia squadra. Puliamo la città, picchiamo zingari e tossici, il nazismo è l'unica cosa che può salvare la città, e forse anche lo stato.
Sentiamo un barbone cantare, e bere, ha una bottiglia di vetro, ed è appena caduto a terra rompendola.
È questo ciò che odio ma al tempo stesso amo di me: Hans sta già cercando di fermarmi, ma le mie gambe mi stanno già portando alla fonte di quel suono; giro l'angolo seguendo la voce da rifiuto che si ritrova.
Sta lì, sdraiato in terra, agonizzante, terribilmente ubriaco.
Neanche si accorge che mi sto avvicinando, sembra già morto, non ha legami, non ha un lavoro, non serve.
Un rifiuto.
Un parassita.
Prendo un mattone da terra, ormai sono ad un passo da lui.
Il suo viso sporco ed incrostato mi fa venire un conato di vomito.
Mi avvicino di più, fino a fargli capire le mie intenzioni, fino a farlo rotolare nel buio in cerca di salvezza.
Lo faccio allontanare ancora un po', lo faccio strisciare come il verme che è.
Un calcio secco alla rotula destra, posso farlo, non riesce ad urlare.
Un pestone alla caviglia sinistra.
Lancio via il mattone, facendolo cadere su dei sacchi della spazzatura, nessun rumore.
Lascio fare tutto ai miei anfibi.
Pestoni e calci, la carne molle e le ossa frantumate sotto i miei stivali pesanti. Non mi basta.
Non GLI basta.
Ormai sta sputando sangue, mi accorgo che Johan sta cercando di dirmi che dovrei calmarmi.
"Siamo in pieno centro, sant'Iddio! ".
Non merita attenzione un idiota senza palle incapace di difendere la purezza della razza.
Prendo il coltello e con la punta dello stivale levo la giacca al rifiuto.
Immanuel si allontana, Hans e Johan tirano la mia manica urlando cazzate.
Me li scrollo di dosso e mi lancio sul verme, dopo aver affondato il primo colpo inizio a disegnare la mia croce uncinata.
Il coltello traccia dei solchi puliti, dopo un po' smette di schizzare.
Il rifiuto ormai è morto, io sono soddisfatto della mia opera.
Prendo il fazzoletto per pulire il coltello, quando sento Hans e Johan che mi tengono fermo.
Immanuel, dannazione, dove si è cacciato?
Il colpo arriva secco e preciso, crollo a terra accanto al cadavere.
Hans infierisce con gli anfibi sulle mie costole, in quel momento capisco di essere solo di nuovo.
Costretto a potermi fidare solo di me stesso.
In pena, e circondato da indegni.
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Ludwig
Mystery / ThrillerISPIRATO DA UNA VICENDA REALMENTE ACCADUTA. I RIFERIMENTI A PERSONE O COSE SONO CASUALI E FANTASIOSI. Ludwig, gruppo di serial killer, attivo per undici anni a partire dal 1977, formato da Marco Furlan e Wolfgang Abel, viene arrestato dopo 28 omic...