Another Love [SOSPESA] (Original Story)

4° Capitolo

"Everytime I try to fly

I fall without my wings
I feel so small
I guess I need you baby
And everytime I see you in my dreams
I see your face, it's haunting me
I guess I need you baby" ~ Everytime - Britney Spears

«Oh, cazzo. Il frigo è vuoto» affermò Christopher sbattendo la porta dell'elettrodomestico «Mi toccherà andare a fare la spesa»

«Allora vengo con te» rispose Jonathan. Quel giorno era venuto più presto del solito. Era passata quasi una settimana da quando erano andati all'associazione degli Alcolisti Anonimi. Per fortuna non erano più tornati in quel posto deprimente. Continuando a fissare il frigo, Christopher si accorse di una cosa. Erano quasi 7 giorni che non beveva. Non era mai capitato. Neanche la prima volta che aveva provato a smettere, dopo 3 giorni aveva subito ricominciato a bere. Forse la presenza di quell'impertinente rompiscatole lo stava veramente aiutando. Non lo avrebbe mai ammesso. Però aveva tanta paura di ricaderci. L'alcool era sempre stata la scappatoia da tutto, ma era come se stavolta fosse qualcos'altro a non farlo crollare del tutto. Si chiese se fosse qualcos'altro o qualcun altro e anche quanto sarebbe durata questa pace interiore che stava provando. Sperava a lungo. «E perché dovresti venire anche tu, scusami? Credi che non sappia fare la spesa da solo?»

«No, è solo che devo assicurarmi che tu non compri dell'alcool» rispose Jonathan, come se fosse una cosa ovvia.

«Neanche le birre? Davvero?»

Jonathan scosse la testa come un bambino «No»

«Bah. D'accordo. Però muoviamoci perché è quasi di ora di cena e non ho mangiato niente. E divento irritabile quando sono affamato»

«Allora hai sempre fame» rispose Jonathan senza preoccuparsi di parlare a voce bassa.

Christopher gli lanciò uno sguardo di fuoco. A volte si sorprendeva della facilità con la quale Jonathan dicesse tutto quello che gli passasse per la testa. In questo si somigliavano molto. Probabilmente era per questo che lo trovava tanto irritante.

***

«Quello che non ti ho detto» esordì Jonathan dopo che furono entrati nel supermercato spingendo insieme il carrello, neanche fossero una coppietta sposata «è che penso che dovresti migliorare la tua dieta, manca di carboidrati e verdure»

Christopher smise di camminare e lo guardò dall'alto al basso «Fai sul serio, Huxley?»

«Quindi ora cominciamo a chiamarci per cognome, Oakley? Comunque sì. Faccio sul serio, lo dico per il tuo bene»

«Oddio, sei il mio mentore non mia madre, te l'ho già detto!» dato che aveva alzato la voce, alcune persone cominciarono a guardarli. E Christopher odiava essere fissato. Così prese delicatamente per il braccio Jonathan e lo portò dietro ad uno scaffale e fece un grosso respiro «D'accordo. Prendi tutto quello che pensi vada bene per la mia dieta»

Il sorriso del ragazzo si estese a tutto il viso, perfino agli occhi che quasi gli brillarono. Sembrava che ottenesse una piccola vittoria ogni volta che Christopher acconsentiva ad una sua richiesta. E forse era così. «Perfetto» rispose il ragazzo. Uscì da dietro lo scaffale e Christopher lo seguì e iniziarono a camminare per il supermercato insieme. Ogni volta che Jonathan trovava qualcosa, Christopher non esitava a fare un commento velenoso per infastidire il ragazzo, ma Jonathan aveva evidentemente capito il suo gioco perché iniziò ad ignorarlo e quindi Christopher smise di dargli fastidio e fecero la spesa in pace.

Almeno finché non iniziò il temporale.

Sembrava tutto a posto, solo una normale pioggia inglese solo che ad un certo punto i lampi cominciarono a farsi sempre più frequenti e forti. Jonathan chiese a Christopher «Visto che pioggia? Speriamo che non peggiori» aveva la voce ferma, ma Christopher notò che gli tremavano le mani. Aveva forse paura dei temporali? Non poteva biasimarlo, non erano mai piaciuti neanche a lui, però non aveva paura.