capitolo 2

48 5 1
                                    

Ross era stesa sul letto, guardava il soffitto bianco, che con l'oscurità della camera era diventato di un grigio pallido.

Dopo il pomeriggio con Ashton,continuava a sentire una strana sensazione nello stomaco, che non le permetteva di respirare.

Questa sensazione le partiva dal ventre, per finirle nel petto. La intossicava quasi. Come il fumo. Le entrava nel petto, le scorreva nelle vene senza lasciarle via di scampo.
Respirò lentamente cercando di calmare il senso di oppressione.

Decise che il giorno seguente, sarebbe andata alla chiesetta. 'Non per cercare di incontrare Ashton' cercò di giustificare se stessa. Ma la verità é che a nessuno piace ammettere le proprie speranze , soprattutto se queste, hanno un nome.

La mattina seguente si alzò ansiosa. Sapeva di dover recarsi lì come al solito di pomeriggio, e ogni volta che le lancette segnavano un'ora che passava, il peso nel petto diminuiva.

Erano passate le cinque, le sei, le sei e mezza, le sette.

Uscì di casa,salutando sua nonna, con le mani che quasi tremavano, slegò il gancio della bici, e lentamente si diresse verso la collinetta.

Ci avrebbe messo circa mezz'ora o poco più ad arrivarci. Più la strada diminuiva,più il suo battito cardiaco accelerava, sentiva il vento sulla sua pelle, le sembrava di essere un tutt'uno con quello che la circondava.

Quando vi fu arrivata, respirò a pieni polmoni l'aria marina.
Intravide da lontano un ragazzo seduto di spalle, sorrise. Era Ashton.
Si avvicinò a lui.

«Ehi,Ashton. Non pensavo di rivederti.» 'ma ci speravo', aggiunse il suo subconscio.

«Ehi Ross. Si ecco, sono venuto qui tutti i giorni.» sussurrò.

La ragazza corrucciò la fronte.
«come mai?»

«Beh, wow non pensavo di imbarazzarmi così tanto. volevo vederti.»

La ragazza sorrise,aveva un bellissimo sorriso pensò il riccio. Ne era valsa la pena aver aspettato quasi quattro giorni per vederla.

«non sapevo se saresti venuta.»
continuò «ma ricordo che la prima volta che ci siamo visti erano piuomeno le sette e mezza, così sono passato qui a quell'orario quasi tutti i giorni.»

Si sentiva patetico a dire quelle cose alla ragazza che era stata nei suoi pensieri per interminabili giorni.
Aveva passato le notti con un dolore al petto,che solo ora che l'aveva, di fronte si era calmato.

Ross sorrideva ascoltando quelle dolcissime parole, e si pentì di non essere venuta prima in quel luogo.
Non rispose nemmeno alle parole di Ashton continuava a sorridere e a guardarlo negli occhi.

Anche la sensazione nel suo petto era cessata.

Entrambi quando erano lontani provavano il vuoto. E ora che erano uno di fronte all'altra quel vuoto era stato riempito dalle parole del ragazzo, e dal sorriso della ragazza.

Si risvegliarono da quel piccolo mondo in cui si erano chiusi, pochi minuti dopo.

«Allora Ross, io ho voglia di conoscerti, raccontami qualcosa di te.»

«non c'é molto da raccontare. Sono qui. Sono quella che vedi, tocca a te conoscermi. Ho avuto brutte esperienze, sono rimasta sola per tanto. Ma posso dire di avercela fatta.»

Il ragazzo di fronte a lei l'ascoltava, riuscendo quasi a percepire i sentimenti dal tono di voce di Ross.

«e tu invece? Cosa si nasconde dietro questo ragazzo dagli occhi nocciola» Ashton sorrise mostrando le sue fossette, Ross avrebbe voluto sfiorarle con le dita.

Gli prese una mano.

«raccontami di te Ash.» i suoi occhi erano seri, e il cuore sembrava volerle uscire dal petto. Le loro mani unite, non volevano staccarsi.

Ashton tentennò, ripensando al soprannome che la ragazza le aveva dato. Poi sorrise. Quando era con lei non faceva altro che sorridere.

«da piccolo ci trasferivamo spesso» pronunciò rammaricato. «rimanevo in quei luoghi cinque o sei mesi,e poi cambiavamo di nuovo città. Non sono mai riuscito ad avere amici fissi. Per questo adesso, non riesco a relazionarmi bene con gli altri.»

Ross gli strinse la mano, per confortarlo. Svuotarono le loro anime, per poi riempirle con i ricordi l'uno dell'altra. Il tempo passava e non si accorsero nemmeno che il cielo diventava man mano più scuro.

«Sono le 10 e mezza passate, cavolo mia nonna starà morendo di infarto non vedendomi arrivare.» strillò quasi Ross.

Ashton rise.

«devi per forza andare?» si alzarono entrambi dalla panchina.

«si Ash.»

«promettimi solo una cosa.»

«cosa?»

«che verrai anche domani.»

Le farfalle nello stomaco di Ross erano diventate uno tzunami vero e proprio.

«te lo prometto» sussurrò lei.

Si guardarono, non sapendo come salutarsi. «beh allora ciao.» la salutò Ashton con un gesto della mano. Girandosi poi appena Ross fosse sparita oltre la collina.

Salì sulla sua moto, e si diresse verso la città.

Mentre il vento gli veniva in faccia Ashton non potette fare a meno di sorridere.

Era riuscito dopo anno e anni a sfogarsi con qualcuno, Ross l'aveva ascoltato, capito cosa che nessuno.
aveva mai fatto.

Quella ragazza gli provocava strane sensazioni inspiegabili. Quando era con lei dentro di sé, vi era un misto di felicità e ansia, ansia per paura di dire la cosa sbagliata, di darle una cattiva impressione.

Ma Ross si era sempre dimostrata disponibile. Non aveva mai guardato Ashton con pena o con paura.

Quella notte entrambi riuscirono ad addormentarsi. Consapevoli che c'era una promessa a tenerli uniti.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 07, 2015 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Fireside||Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora