I - Morning.

103 18 20
                                    

Da quando Emma si era trasferita a Boston la sua vita stava assumendo diverse sfumature che la stavano rendendo diversa, d'altronde "ogni esperienza aiuta a crescere" e lei era davvero grata per l'opportunità che le era stata offerta, nonostante fosse ancora saldamente ancorata alle sue abitudini, alle sue radici ed alla sua monotonia che tanto le sembrava familiare.

Quel mattino non rimase sorpresa dal fatto che il cielo fosse particolarmente nuvoloso e questo le ricordò l'Inghilterra ed il fatto che avrebbe dovuto davvero richiamare sua madre. Stancamente scese dal materasso comodo ed i suoi piedi si scontrarono contro il freddo pavimento che percorse ugualmente, nonostante il fastidio, sapendo che a causa della sua mancata cena la sera precedente si sarebbe dovuta preparare la colazione - cosa davvero rara, dal momento in cui tendeva ad ignorare del tutto quel pasto.

Era venerdì e lei aveva finito tutte le sue lezioni a scuola per quella settimana, contrariamente a Kathy che sicuramente era tornata in quel vecchio istituto per il suo corso di design. Non ci pensò più di tanto ed accese la tv sintonizzandola su MTV Music ed aumentando il volume lievemente, afferrò il caffè e non perse altro tempo iniziando a tostarsi delle fette di pane che ricoprì di Nutella, accomodandosi poi a consumare il suo pasto in totale silenzio, canticchiando di tanto in tanto le note di quella canzone ormai familiare mentre leggeva tutti i messaggi accumulati quella notte sul suo cellulare: la maggior parte erano da parte di Louis e qualcuno dalla sua famiglia, così rispose quasi a tutti.

"Da: Louis
Potrei passarti a prendere dopo pranzo o prima degli allenamenti. Jake vorrebbe davvero rivederti e so che tu vuoi lo stesso. Cinema alle 17, prendere o lasciare x"

Emma sospirò leggendo quel messaggio da parte del suo migliore amico, riflettendo sulla sua prossima mossa: c'era questo Jake che aveva conosciuto appena arrivata qui e lui era davvero carino e simpatico, seguiva i corsi di architettura e sembrava un tipo davvero in gamba ma lei... Lei non cercava questo.

Jake le ricordava follemente Matt e no, non ci sarebbe più ricascata. Inoltre era lì per gli studi, la borsa di studio ed i suoi allenamenti - che al momento erano la cosa più importante. Sarebbe stato forte passare più tempo con il famigerato Jake ma non in quel senso.

Un ragazzo era l'ultima cosa di cui aveva bisogno

Immersa così tanto nei suoi pensieri non si accorse neanche della figura che aveva fatto ingresso in cucina e sussultò completamente accorgendosene, mentre si voltava dandogli le spalle. Le sue guance stavano bruciando, cosa ci faceva un perfetto sconosciuto in mutande all'interno della sua cucina proprio mentre lei stava facendo colazione?
«Vestiti, ti prego»
La sua voce uscì più tremante e supplichevole di quanto si sarebbe mai aspettata, ma la risata suscitata dalle sue parole la distrasse, facendole pensare ad altro.
«Non sono un tipo timido, tranquilla»
Disse lo sconosciuto con una voce profondamente bassa che mise i brividi ad Emma: la situazione stava fantasticamente degenerando e lei non ne era affatto felice.

Sarebbe potuto essere chiunque!

Prima che lei potesse pensare altro o torturarsi mentalmente sentì una figura e del calore accanto a lei, respirò piano e per poco non si sentì morire, mentre lui si faceva talmente vicino da riuscire a sentire il suo respiro sulla sua pelle.

«Apri gli occhi, bambolina» Il cuore le stava letteralmente scoppiando dentro al petto ma fece comunque ciò che le era stato chiesto, così la prima cosa che notò furono due grandi occhi verdi a scrutarla. Le sue guance bruciarono terribilmente e desiderò soltanto sprofondare mentre un sorrisetto compiaciuto si formò sul volto del perfetto sconosciuto, Emma tentennò per qualche secondo ma riprese poi , coraggiosamente e quanto più in fretta possibile, le redini della situazione.

Chi Diamine era quello?

«Intanto non chiamarmi mai più bambolina - sputò, rimarcando con voce dura il fastidioso appellativo che lui aveva utilizzato meno di un minuto prima - inoltre, chi sei e cosa ci fai nel mio soggiorno in mutande?» Lui fece come se fosse letteralmente a casa sua ed aprì il frigo estraendone del succo d'arancia che si versò dentro ad un bicchiere di vetro, iniziò a sorseggiare la sua bevanda fresca mentre un sorrisetto beffardo si apriva sotto lo sguardo interrogativo di Emma che lo scrutava cercando di capire quale sarebbe stata la sua prossima mossa.

Le si avvicinò e si appoggiò con la schiena al tavolo sul quale lei stava facendo colazione, rimase in piedi ed incrociò tranquillamente le caviglie, passandosi una mano fra i folti capelli ricci e castani.

Si allontanò il bicchiere dalle labbra carnose e rosee, che Emma notò subito, scosse divertito la testa e ridacchiò, come se ci fosse davvero qualcosa di divertente in quello che stava accadendo.


«Che permalosa, mi auguro sia solo per via del fatto che è mattina - disse, come se nulla fosse ed Emma sbuffò - e comunque sono Harry, ho passato la notte con Kathy, suppongo lei sia la tua coinquilina»
La ragazza dai capelli castani non fiatò, solo annuì discretamente mentre pensava al fatto che avrebbe dovuto davvero dire a Kathy di non farle trovare più trovare una delle sue prede del giovedì sera in mutande ed in soggiorno. Venne distratta dai suoi pensieri quando Harry le passò letteralmente sopra, allungandosi sul suo ventre per afferrare la metà del suo toast alla Nutella ancora perfettamente intatto.
«Ridammi il mio toast!» Aveva esclamato ad alta voce, pensando solo a quanto fosse maleducato ed insopportabile - ed erano solo passati cinque minuti.

Lui lo addentò ed Emma strinse le mani in due pugni non riuscendo davvero a tollerare quel comportamento inaccettabile.

«La colazione è il pasto più importante della giornata, bambolina. Dovresti saperlo!»
Addentò il suo toast ed abbandonò la stanza rivolgendole un occhiolino. Emma mugugnò qualcosa sospirando profondamente per recuperare la calma, stava per dirgli di non mangiare in giro per la casa ma capì sin da subito quanto fosse inutile discutere con un tipo del genere, sperando soltanto di vederlo fuori dalla sua abitazione quanto prima.

SPAZIO AUTRICE

Salve a tutti!

Sono quasi emozionata dal momento in cui questa è la mia prima storia su Wattpad!

Ho sempre amato scrivere, ho sempre amato questo mondo ed è stata sempre una delle mie passioni più grandi ma, purtroppo, a causa degli impegni scolastici ho dovuto prendere una pausa di quasi un anno ma adesso eccomi qui!

Sono davvero felice di aver ricominciato e spero che almeno il primo capitolo della storia vi abbia incuriosite abbastanza da farvi continuare a leggerla - vorrei scusarmi però per i vari ed eventuali errori di battitura. Siate clementi.

Mi piacerebbe conoscere il vostro pensiero riguardo il capitolo quindi, se vi va, lasciate un commento in modo che io continui. :) Aggiornerò la storia quanto più frequentemente possibile ed almeno per ora non dovrebbero esserci grandi problemi visto che comunque ho già alcuni capitoli pronti.

Potete trovarmi su Twitter, sono harryasloves (vi chiederei di perdonare le condizioni del mio account ma prima che lo utilizzassi come profilo per conoscervi meglio - o cose del genere - era un profilo unicamente usato per i follow spree o cose così.) e nulla, spero soltanto che il capitolo vi sia piaciuto. Fatemi sapere cosa ne pensate e ci vediamo presto.

Un bacione grande,

me. ❤️

P.S.: Non ho ancora dato un volto alla protagonista per il semplice fatto che vorrei che voi la immaginaste totalmente.

P.P.S.: Se avete da suggerirmi un buon personaggio da usare come presta-volto per Emma sarò felice di prendere in considerazione le vostre proposte.

Burnt. | H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora