Emma's point of view
Nonostante il persistente odore di fritto mi stesse soffocando ignorai del tutto la cosa dipingendomi un sorriso cordiale sul volto mentre Louis accanto a me non faceva altro che divorare il suo panino sudicio e pieno di carne di vario genere, accompagnando il tutto con svariate salse.
Tipico, non si mai faceva mancare nulla.
«Così quando ti sei trasferita qui?» La voce di Jake mi distrasse e mi voltai, evitando di guardare inorridita Louis che mangiava una mucca intera ricoperta di cose e stretta fra due pezzi di pane.
Mi ricomposi e risposi, non volendo fare una cattiva figura mostrandomi come una totale distratta e disinteressata a ciò che aveva da dirmi - forse lo ero davvero - nonostante lo stessi completamente ignorando, concentrandomi su altro.«A fine agosto, prima dell'inizio delle lezioni» Spiegai.
Lui annuì prima che Amy attaccasse bottone, parlandogli di un parco divertimenti davvero carino che avevano aperto in un luogo non troppo lontano dal centro e facilmente raggiungibile in auto. Amy era una ragazza molto espansiva, i suoi occhi erano marroni ed anche i suoi capelli, amava la moda ed il suo abbigliamento era perennemente impeccabile, inoltre, era una delle prime persone che avevo conosciuto appena arrivata a Boston. Quando Jake chiese a Louis di volermi vedere durante un'uscita decisi di invitare anche Amy credendo che quei due insieme stessero davvero benissimo, in più il mio livello di interesse nei confronti di Jake era del tutto inesistente e speravo soltanto lui aprisse gli occhi, notando la bella ragazza che gli avevo procurato quella seria.
Forse tutto questo suona davvero crudele ma a mio favore posso dire di averlo fatto per il loro bene!
Avevo parlato a Kathy della mia scelta quel pomeriggio durante i miei preparativi e lei non ne sembrò poi così tanto entusiasta, cominciavo a pensare che lei sperasse con tutto il cuore che io mi trovassi qualcuno solo per far sì che mi togliessi un po' dai piedi... In quel caso lei avrebbe potuto vedere uno dei tanti per gli appuntamenti occasionali, magari lei avrebbe potuto vedere Harry.L'incontro di qualche mattina fa era ancora fermamente stampato dentro alla mia mente; presa dalla rabbia forse non avevo neanche fatto caso a quanto i suoi occhi fossero belli e me ne resi conto solo quando, la notte, cercando di dormire, me li ritrovai davanti e dovetti davvero chiudermi in bagno per un paio di minuti sotto il getto freddo dell'acqua per togliere via quel pensiero su quell'essere ripugnante e fastidioso.
«Emma! - mi richiamarono molteplici volte e solo in quel momento mi accorsi di essermi persa nei miei pensieri, ancora una volta quella sera - pronto? Terra chiama Russo»
Cercai di ricompormi ma il mio sguardo disorientato era qualcosa sul quale non avrei comunque potuto lavorare, così semplicemente guardai Louis che rise di me. Coglione.
«Ragazzi, scusatela. Emma non sa proprio dire di 'no' ed oggi ha avuto gli allenamenti ma voleva comunque mangiare qualcosa in vostra compagnia, è molto stanca»
Sbarrai istintivamente gli occhi e Louis mi sorrise innocentemente, fiero della bugia che era riuscito ad architettare in due secondi. Inutile, su questo era davvero bravo, il migliore bugiardo che io avessi mai conosciuto nei miei - quasi - diciotto anni di vita.
«Ohw, che carino da parte tua!» Amy sorrise e si strinse dentro al suo cappotto rosso, Jake sembrò fare lo stesso ed io ricambiai prima che tutti quanti ci salutassimo - finalmente - ed io seguissi Louis verso la tua auto.
«Emma, aspetta!» Mi voltai al suono della voce di Jake. Era fermo a qualche metro da me con uno stupido sorriso stampato sul volto, a volte riusciva a sembrarmi così infantile nonostante fosse più grande di me.
«Dimmi» Sperai che la mia voce non fosse uscita più scocciata di quanto volessi ma lui proseguì con le sue parole e capii di esserci riuscita.
«Grazie per la bella serata»