Capitolo 5

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-Jane! So che sei li dentro! Apri la porta! -

Sbuffando mi dirigo verso la porta, la apro trovandomi davanti quei dannati occhi verdi.

- Come diavolo hai fatto a trovarmi?-
sputo arrabbiata.Che diritto ha lui di piombare cosi in casa mia in piena notte dopo quello che mi ha fatto?

- Ecco, ehm ti ho seguita...- mormora lui imbarazzato
-Cosa sei una specie di stalker?- chiedo infastidita.

-No Jane, ho solo bisogno di parlarti, posso?-

-E cosa vorresti dirmi? Un mucchio di palle sul perché e il per come tu sia sparito? Di come mi hai lasciato picchiare e stuprare dai tuoi fottuti amichetti? Di come mi hai umiliato davanti a tutti dicendo cosa fosse successo alla mia famiglia? Di come hai buttato all'aria tutte le promesse che ci eravamo fatti? Su Harry dimmelo.- li dico con le lacrime agli occhi.

-E la cosa peggiore è che tu non sai neanche cosa mi è successo dopo! Mi hanno portato via Maya, mi hanno tolto la casa, tutti i soldi dei miei genitori sono andati allo stato dato che io non ero ancora maggiorenne, sono finita per strada, a elemosinare per un anno intero, sono finita a fare la prostituta e spacciare, solo per avere due soldi da mettere da parte, quantomeno per comprarmi una casa e riuscirmi a riprendere mia sorella. Ma sai cosa? Non posso più uscire da questi giri, e quindi finché non trovo un lavoro nuovo io mia sorella non la vedo più!- dopo aver detto tutto questo scoppio a piangere, accasciandomi a terra, singhiozzando come una disperata.

Sento due forti braccia stringermi e confortami, come in passato erano sempre riuscite a fare.

Sono debole, completamente vulnerabile, tra le braccia di quello che era,è e sarà il mio primo amore.

-Shh Jane, piccola non piangere. Sei forte e lo sei sempre stata, non devi buttarti giú, guarda quante cose hai passato e stai passando e sei ancora qua in piedi sulle tue gambe senza nessun aiuto, e non puoi capire quanto io mi senta in colpa per non essere stato al tuo fianco, quanto io mi penta di ció che ti ho fatto, acceccato dalla mia immagine di ragazzo ribelle. Ma basta, ora ti staró accanto come avrei dovuto fare fino ad ora, sai che sei come una sorella per me, sei la mia migliore amica, sei tutto e sono solo uno stronzo, ma ti prego non piangere per me non me lo merito neanche un pò, ti prego sorridi, perché non è giusto che tu stia così, sei davvero forte. E davvero non posso far altro che chiederti un milione di volte scusa, e permettimi di stare al tuo fianco, te lo chiedo perfavore.-

Accecata dalle sue parole e da quello sguardo in cui mi sono persa miliardi di volte, dimentico cosa è successo, butto giù quei muri che mi ero costruita attorno, e lo stringo forte a me, sentendomi SALVA.

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Ciao belle, so che anche questo capitolo è molto corto ma si scoprono molte cose e oggi avevo già postato.
Il prossimo sarà più lungo promesso.

Cosa ne pensate? Lasciate una stellina e un commento che per voi son gratis ma fanno felice me in un modo indescrivibile.

Michelle xx

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