L'inizio e la fine

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Mancava poco ormai, davvero poco. Le aveva mandato un messaggio dicendo che il treno si stava per fermare, avevano già nominato la sua fermata, pochi minuti e si sarebbero visti dopo un anno e 7 mesi e troppi giorni. Lei era seduta sulla panchina della sala di attesa della stazione, la schiena rivolta verso il punto di arrivo del treno e lo sguardo rivolto verso l'esterno dove decine di persone incontravano amici e parenti e felici come non mai se ne andavano. Ce l'avrebbe fatta lei ad essere altrettanto felice? A non sentirsi male? A non piangere come una bambina fra le sue braccia?

"Amore sto salendo le scale" lesse velocemente e non fece in tempo a girare lo sguardo che il suo ragazzo stava correndo verso di lei. Si alzò di scatto e a passo veloce arrivò fino a lui che con le braccia aperte la prese in vita sollevandola in aria. Cominciò a farla volteggiare in aria mentre lacrime calde scorrevano sulle guancia di entrambi, poi fece scorrere il corpo di lei sul suo fino ad avere le loro labbra l'una perfettamente davanti all'altra. Si baciarono con urgenza, con un amore inaudito, da farsi male alle labbra tanto uno premeva sulle labbra dell'altro. Continuarono nonostante e mormorii e il parlottare della gente affianco, lei ben salda a lui che la teneva in braccio e la baciava come fosse l'ultima cosa più bella al mondo.

Con le labbra gonfie, gli occhi rossi e le guance che a facevano male per l'enorme sorriso che stavano facendo, si guardarono negli occhi. Lei sussurò un dolce "ciao amore mio" e lui le rispose "ciao piccola pulce". Continuarono a guardarsi negli occhi, quegli occhi che avevano tante volte sognato mentre nelle loro menti rimbombavano le loro voci che per la prima volta erano vere, esistevano, non erano più gracchianti e modificate dallo scadente microfono.

Lui la mise a terra, le mani intrecciate l'una nell'altra, una troppo piccola per stringere quela di lui e l'altra quasi il doppio di quella della ragazza, ma non importava nulla in quel momento, quel momento era perfetto, quel momento niente e nessuno poteva rovinarlo.

Lei si sveglio con un sussulto, le ciglia appiccicate tra di loro e un sonoro sbuffo di chi non ne può più di piangere nel sonno. Prese il telefono al suo fianco, cercò la sua chat in mezzo a tutte quelle delle persone che non sopportava da anni. La sua foto non c'era, il suo stato nemmeno, come da una decina di giorni a questa parte. Singhiozzando spense tutto e nascose la faccia nel cuscino sperando che lui sarebbe tornato presto, come aveva promesso.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 11, 2015 ⏰

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