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Julia~

Finalmente sono a casa mia.
Appoggiai la borsetta sul mio grande letto matrimoniale. Anche se non ho ancora nessuno con cui condividerlo, l'ho preso lo stesso. Non si sa mai, e poi è comodo.
Sistemai il pigiama e l'intimo sul comodino e andai a distendermi nella grande vasca, ho preso la più grande che c'è, in modo da potermi rilassare, non avevo voglia di stare sotto la doccia, un bel bagno caldo e pieno di schiuma ci vuole sempre.
Decisi di mettere un mix di canzoni "movimentate" in modo da non poter prendere sonno nella vasca come spesso accade, sono abbastanza cogliona.
Chiusi gli occhi e mi rilassai a quel contatto, il calore invase il mio corpo, non c'era niente di più bello di quel momento.
20.35: Il campanello suona. Uscii dalla doccia e misi il primo asciugamano che trovai, poi mi precipitai alla porta. Era Vincenzo.
-Avevi detto che era domani-
-Non sono qui per questo.-
-Vado a vestirmi, poi ne parliamo.-
-Vengo con te.-
-Ma sei pazzo o cosa?-
-Mi giro, dai perfavore, ho bisogno di parlare.-
-E perché hai scelto proprio me?- dissi mentre infilavo la canotta bianca con una corta culottes bianca, un bel completino, io dormivo così.
-Posso girarmi?- cambió discorso.
-Si.-

Vincenzo~
Davanti a me c'era un angelo. Aveva anche il completino bianco, ed era stupenda.
Quel ricamo in macramè sui bordi del seno mi facevano impazzire. Era dannatamente sexy ed aveva un bel fondoschiena. Era piccolo e formoso, proprio come piaceva a me.
Il mio primo pensiero quando l'ho vista non è stato quello di portarmela a letto come succede con le altre, ma che era bellissima. Non ho mai visto una creatura più bella di lei. Non sarà amore, non può succedere tutto così in poco tempo. Sarà solo il desiderio di portarla a letto. Sto impazzendo.
-Bel sederino.- aspetta, che cazzo ho appena detto?
-Senti, se sei venuto qui per fare complimenti maliziosi sul mio corpo puoi anche andartene.-
-mmh-
Si sedette sul divano e mi fece segno con la mano di sedermi accanto a lei.
-Dimmi pure.-
-Sono qui per un semplice motivo.-
-E quale?-
-Volevo vederti.-
Non posso crederci, glielo ho detto. Io non sapevo neanche perché ero li, avevo voglia di lei, di vederla. Basta, quella ragazza mi stava facendo perdere la testa. La volevo mia. Solo mia.
-Uau.- esclamò infastidita.
Rimasi in silenzio a guardarla, era abbastanza apatica.
Improvvisamente il cellulare squillò. Era Liz.
-Pronto?-
-Vincy! Domani c'è una festa in discoteca! Si paga anche poco, ci andiamo?-
-Liz, in realtà avevo già programmato di andarci con alcuni miei amici.-
-Sei sempre il solito, vuol dire che andrò con Christine. Ciao!-
-A dopo.-
Attaccai. Julia era accoccolata in un angolo del divano e fissava nel vuoto. Era così piccola ed indifesa, così magra, così bella.
-Julia?-
-Dimmi.- disse sbadigliando.
-Hai sonno?-
Annuì con gli occhi chiusi senza rispondere, era così buffa.
-Hai sonno?- le richiesi.
Non rispose, si era addormentata, così, non sapendo dove mettere le mani, presi un lenzuolo dal suo letto e glielo sistemai addosso, poi mene andai.
Quella ragazza mi faceva uno strano effetto. Era un casino, un giorno è dolce, un giorno ti manda a fanculo, un giorno ti accarezza, un altro ti schiaffeggia, un giorno ti ama, un altro forse no... Un bel caratterino, tosta, non si lasciava trascinare dai complimenti come le ochette che fin ora ho portato a letto. In realtà sono solo 3. Marina, una mia vecchia amica delle elementari, Roberta, la mia compagna di catechismo e... Liz. Non so cosa mi sia preso, io ero troppo incasinato e Liz troppo una troia. Ero così confuso che non so neanche se avevo le precauzioni, ci manca solo che rimane incinta.
Forse non è Julia il casino, il casino sono io. Lei è così bella, non so come faccio ancora a trattenermi. Io con lei farei tutto, tutto con lei o niente con nessuno. Okay, basta, sto diventando troppo sdolcinato e sto sbavando dietro ad una ragazza che neanche mi considera.

Liz
-Vincenzo è innamorato!- gridai a Madison, che con aria di finto sconforto mi rispose con un semplice -Che stronzo, sono disgustata!-
-Però non ne sono sicura.-
-Oh, smettila. Cioè, non dicevo a te s-scusa.-
-Madison, sei con qualcuno in stanza, vero?-
-Si, c-cioè no- il suo tono si alzava sempre di più.
Era a telefono con la sua migliore amica mentre lo faceva con Michael? Ma scherziamo? Stava completamente perdendo la testa con quell'essere, che sinceramente a me dava l'impressione di un puttaniere. Mah, meglio non giudicare.
-Fanculo anche a te...- sussurrai attaccando e lanciando il minuscolo iPhone 4 dall'altra parte del letto.
A pensarci bene, anche io lo farei. Cioè si tratta di Vincenzo, oh, basta.
Quella Julia, devo sapere di più su di lei. Forse ha ragione ad amarla. Lei ha tutto quello che lui desidera, un culo piccolo e formoso, corpo minuto e belle forme, carattere freddo, era così indifferente nei suoi confronti.
Decisi di telefonarlo, anche se mi ero ripromessa di non calcolarlo più, giusto per vedere a che punto arrivava.
Due squilli, tre, quattro...
-Liz, che fai?- eccolo che risponde
-Ho bisogno di parlarti.-
-In questo momento non posso-
-Perché? Sei con Julia?-
-Veramente no, sono in macchina, domani devo alzarmi presto e ho bisogno di riposarmi, mi aspetta una lunga settimana.-
-Vabene.- dissi con tono freddo, poi attaccai e corsi in bagno. Riempii la vasca e mi precipitai dentro. Mi alzai in piedi per prendere il sapone, mi tremavano le gambe al solo pensiero di Vincenzo con Julia. Collassai e scivolai nella doccia sbattendo la testa...Buio totale.
Mi ritrovai in un letto d'ospedale, avevo un lenzuolo bianco appoggiato sul ventre, il mio volto era bianco come il latte... Sembravo morta. Non avevo voglia di parlare, e non riuscivo a guardare Vincenzo negli occhi. Avevo bisogno di lui, ma in quel momento mi sentivo un groppo allo stomaco, mi sentivo imbarazzata... Dopo la caduta non ricordo niente, sarà stato di sicuro mio fratello Daniel a portarmi qui, viviamo insieme.
-L'orario di visita è finito.-
Vincenzo storse le labbra ,mi guardò e mi lasciò un bacio sulla fronte. Chiusi gli occhi a quel contatto, le sue labbra erano morbide e delicate. Uscì dalla stanza senza dire niente. Mi guardò per pochi secondi dalla finestra, poi si allontanò.
Un infermiera mi si avvicinò e cominciò a farmi delle domande.
-Allora, come ti senti?-
-Meglio.-
-Sono contenta, era il tuo ragazzo quello?-
-N-no, era il mio migliore amico.-
-Che dolce. È un bravo ragazzo.-
-Dov'è mio fratello Daniel?- cambiai discorso.
-È qui fuori, è rimasto  li perché il tuo amico gli ha chiesto se poteva rimanere solo con te questi 20 minuti di visita.-
-Okay..- sussurrai.
-Vabene, ci sono dei pazienti che mi aspettano, ci vediamo dopo, cara.-
-A dopo.-
-Girai la testa verso la finestra, guardavo i medici passare e cercavo Vincenzo tra loro, speravo fosse lì, che fosse rimasto ancora un po', che avesse chiesto del tempo in più solo per rimanermi accanto. Ma niente, indifferente a tutto. Stavo male.
Per lui contava solo Julia adesso, posso capire. Ma io devo cominciare a farmi una nuova vita. Mi alzai dal letto e appoggiai delicatamente i piedi sul pavimento, era freddo, mi piaceva.
Mi alzai piano, ma il dolore era ancora troppo forte, non cela facevo, così mi raggomitolai nel lenzuolo e mi girai verso una paziente, era nel letto a fianco al mio. Sembrava stesse davvero male. Era una donna, abbastanza giovane, aveva dei lineamenti stupendi e gli occhi castano chiaro. Aveva il lenzuolo appoggiato al petto, aveva gli occhi chiusi e una respirazione profonda e regolare. Stava dormendo, ed era bellissima. Sembrava un angelo, sembrava mia madre.. Impossibile. Lei è morta 5 anni fa, e ancora devo farmene una ragione. Mi ha lasciata da sola, era il mio unico punto di sfogo. Era la mia migliore amica. Era MIA MADRE.
-Ragazzo, solo 10 minuti, l'orario di visita per oggi è già finito.- sentii urlare un'infermiera.
-Giuro che faccio in fretta.-
La porta si aprì lentamente e da lì sbucò un ragazzo abbastanza alto, moro con gli occhi marrone chiaro. Era la fotocopia della signora che era affianco a me.
Appena la vide le lacrime invasero il suo viso e sedendosi accanto a lei, pianse in silenzio tenendole la mano.
-Mamma..- sussurrò.
Mamma, da quanto tempo non la stringevo, da quanto tempo non le raccontavo quello che avevo fatto a scuola o le stupidagini fatte con Vincenzo.. Da quanto tempo non mi consolava quando da piccola facevo incubi la notte... Da quanto tempo non mi medicava le ginocchia sbucciate e sorridendo mi diceva: 'non preoccuparti piccola mia, passerà presto.' Lei era così bella, così forte. Riusciva a piangere notti intere e il giorno dopo fare finta di niente, riusciva a fare tante cose contemporaneamente, riusciva ad essere una mamma buona e disponibile anche quando io non gli davo ragioni di esserlo...
Mi manchi, mamma.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 16, 2015 ⏰

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