"Capitolo 4"

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...Salii sulla bilancia che segnava...
...
...
Dott: Mhm... 44 chili non ci siamo... Sei dimagrita, devi impegnarti...
Feci spallucce
Mamma: perché non vuoi impegnarti?
Io: mamma senti non è il momento
Mamma: per te non è mai il momento
Sbuffai
A quel punto tornai a casa, mentre mia madre andò a lavoro come al solito, mia sorella invece sarebbe stata tutta la settimana da mio padre.
Non sapendo cosa fare andai a fare un giro, presi il cellulare e uscii di casa...
Mi sentivo strana, come un vuoto dentro di me che per adesso nessuno era capace di colmare.
I miei pensieri vennero interrotti dalle grida felici dei bambini che giocavano nel grande parco, mi sedetti sulla panchina a guardarli, che bello, sarebbe bello tornare bambina, quella dolce e innocente bambina che non sapeva cosa fosse il dolore, la tristezza, la rabbia... Pensava solo a giocare con le sue amiche magari a bambole o magari ci fingevamo grandi, poi arriva quel periodo: L'ADOLESCENZA
E li son casini... Le cose son due o è il periodo più bello della tua vita, oppure come me che ogni notte vai a letto con le lacrime che ti rigano il viso nella speranza che "domani" sia un giorno migliore pur sapendo che non sarà così...
Tirai fuori da una tasca una sigaretta e la accesi, ad un certo punto sentì dei passi dietro di me mi voltai e vidi Luke appoggiato ad un albero, che fumava, li per li non ci feci caso, perché tanto sapevo che avrebbe cominciato a insultarmi...ma...
L: ...ciao...
Io: ...
L: che succede?
Io: nulla perché?
L: non so ti vedo giù
Io: no, come potrei essere giù.
L: ...mi dispiace...
Io: ah ora ti dispiace, ma se passate il tempo a insultarmi e criticarmi senza nemmeno conoscermi.
L: guarda che io non mi sono mai permesso di insultare nessuno
Io non risposi, avevo leggermente la manica della felpa alzata...
L: cosa hai fatto li?
Io: dove?
Dissi abbassando immediatamente la manica della felpa.
L: sul polso
Io: ah no niente, sarà stato il gatto.
L: guarda non sono stupido, qualche anno fa ci sono passato anch'io.
Io: sul serio?
L: si... Sai non è facile crescere senza avere la figura paterna accanto.
Io: Luke mi dispiace... Non pensavo...
L: tranquilla, è morto quando ero piccolo, mi ricordo poco di lui, alle medie mi sfottevano sempre.
Io rimasi in silenzio
Lui mi guardò poi guardò il mio polso, e disse.
L: non farlo più, perché ora con te ci sono io.
Dopo di che in silenzio si alzò e se ne andò...

~scusate il ritardo, se vi piace lasciate qualche commento, baci.~

La ragazza sbagliataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora