Rainbow

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"L'amore di chi non amiamo si deposita sulla superficie e da lì evapora in fretta."
Ore 8:00 del mattino. Sono sveglia da circa un quarto d'ora, ma ancora non voglio alzarmi dal letto. Fuori la pioggia si é appena calmata, e vedo spuntare un bellissimo arcobaleno; da piccola lo restavo a guardare fin quando non spariva completamente.
È ancora presto, quindi mi rimetto a leggere "La solitudine dei numeri primi" e devo dire che è davvero una storia intrigante. Leggere libri è uno dei modi che uso per distrarmi, é come un hobby; mi piacciono quasi tutti i generi, tranne i gialli. Durante l'anno non ho molto tempo per leggere, ma d'estate mi sbizzarrisco, e se un libro mi piace parecchio sono capace anche di sfogliare pagine per tutta la notte. Adiacente alla lettura c'è anche il disegno. Amo disegnare, non ho un soggetto preciso, ma i volti di ragazze pensierose e spesso tristi mi ispirano tantissimo. Uno dei momenti più rilassanti è sicuramente quando metto la musica in riproduzione casuale e inizio a disegnare; in quei momenti dimentico tutto, spengo internet e mi godo quel momento di tranquillità interiore.
"Rossella alzati, sono le 11:30" Urla mia madre dalla cucina, e io avevo perso la cognizione del tempo; succede sempre quando mi ritrovo a leggere un libro che mi affascina.
Trovo miracolosamente la forza di tirarmi giù dal letto, metto dei pantaloncini e una maglietta bianca e mi affretto ad andare in cucina.
"Buongiorno mamma" la saluto, sporgendomi dall'uscio della porta.
"Buongiorno, dormito bene? Hai fatto un altro incubo stanotte?" mi chiede scrutandomi attentamente.
"No mamma, stanotte ho dormito bene per fortuna." mento spudoratamente, anche perché lei non sa che passo notti insonni. Molte volte mi capita che faccio dei brutti sogni, in cui succedono cose tremende a persone che conosco.
"Bene, allora siediti e mangia qualche biscotto" ribadisce mia madre. Obbedisco e divoro in un attimo 3 gocciole e un bicchiere di the.
"Mamma ma tu sei felice?" le chiedo senza scrupoli, e sinceramente non so neanche come abbia potuto dire una domanda così spontanea; di solito ci penso 1000 volte prima di dire e fare qualcosa.
"Si che sono felice, voglio bene a te e Gianluca."
Gianluca è il mio fratellino di 9 anni; é ancora così piccolo, con quella sua aria innocente. Ogni qualvolta che i miei genitori iniziano a litigare e urlare, viene nella mia stanza e si sdraia sul letto accanto a me, aspettando che gli passi una cuffietta, in modo da chiudere il mondo fuori da quella stanza.
"Mamma so che ci vuoi bene. Io intendevo della tua vita, sei felice di come sia andata?" la guardo negli occhi, cercando di capire se sta per mentire.
"A volte si fanno degli sbagli, e si vuole tornare indietro. Ma non bisogna rimuginare troppo sul passato, altrimenti non si potrà mai andare avanti nella vita,ricordalo sempre" mia madre e le sue risposte filosofiche. Da quando ha scoperto dei tradimenti di mio padre non è più la stessa. Lei non ne parla mai, ma io so che è così; la sconfitta di quell'amore con suo marito glielo leggo negli occhi. L'ammiro per quanto sia forte, per quanto lotti ancora nonostante tutto, non potrei desiderare una madre migliore. Mi pento molte volte di non dirle ciò che penso davvero, che non é sola e che io ci sarò sempre per lei, ma la vergogna e l'imbarazzo mi fermano sempre.
"Grazie Mà. Ti voglio bene." Le confesso, con tutta la sincerità possibile.
"Anche io piccola" e ritorna a preparare il pranzo.
Suona il campanello alla porta e mi affretto a scendere le scale ed aprire.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 14, 2015 ⏰

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