Il mattino dopo andai a scuola, avevo la testa fra le nuvole, non ascoltai neanche una parola dei prof, aspettavo solo il mercoledì della settimana dopo per rivederla.
'Elvira non credi di avere un interesse per le ragazze', zitta stupida coscienza.
Non volevo accettare quello che pian piano stavo cominciando a capire.Uscita da scuola mi diressi subito verso Walter che mi aspettava vicino al cancello,pensai subito di parlare con lui e di chiedergli un consiglio, perché come tutte le altre volte lui poteva capirmi . "Ciao wa, stasera ti va di fare una passeggiata, devo parlarti" gli dissi. "Certo, verso le dieci passo a prenderti" subito mi rispose e ci incamminammo ognuno verso le proprie case.
Solitamente le nostre serate le passiamo sempre con tanta gente, beviamo, fumiamo e sono risate a non finire. Oggi però avevo bisogno di stare solo con lui, saliamo sul balcone di casa sua con un piumone e due cuscini e guardiamo le stelle, con Lana del rey come sottofondo, è qualcosa di stupendo. Ad un tratto lui mi vede un po' nervosa e mi dice: "Allora? Che succede?" Io mi giro e con tanta timidezza decido di esprimermi : "Ecco wa, so che quello che sto per dirti può sembrarti folle, ma io non faccio altro che pensare a quella ragazza che cercava di prendere confidenza al campo, ricordi?" dico con imbarazzo, " Aspetta, Giada?" mi dice, "Si proprio lei, non so, mi fa uno strano effetto " gli dico sempre più imbarazzata. "Perché non provi a contattarla, magari anche per conoscerla meglio e capire tutta questa tua curiosità nei suoi confronti" mi dice, "Io, ecco mi vergogno, potrei darle fastidio" mi guarda e accenna un sorriso "Secondo me, nascerà una grande amicizia e magari qualcos'altro" lo guardo e gli do un pugno sulla spalla, "smettila di fare il coglione" gli sussurro ed entrambi scoppiamo a ridere. Ecco cosa mi piace di Walter sa farmi ridere e allo stesso tempo consolarmi, con lui mi sento al sicuro e libera di dirgli ogni cosa, se non fosse stato gay lo avrei sposato e non sto scherzando.
Guardo il cellulare e sono le 5.00, siamo ancora stesi su quel morbido piumone e guardiamo le mille sfumature dell'alba, è uno spettacolo magnifico.
Riguardo il cellulare e sono le 9.00, 'ci siamo addormentati' penso. Sveglio Walter e scendiamo per dirigerci a un bar li vicino per fare colazione. Ordiniamo due cornetti e prendiamo posto in uno dei tavolini esterni.
Nel frattempo mi arriva un messaggio da un'amica che mi dice che questa sera alle 23:00 ci sarà una festa, presso un locale a qualche chilometro dal mio paese. Io sono subito d'accordo a quella proposta e anche a Walter sembra non dispiacere, così decidiamo di andarci.
Torno a casa e appena apro la porta, mio padre viene verso di me e comincia a riempirmi di schiaffi e pugni in ogni singola parte del corpo, è ubriaco, mia madre è ancora a lavoro, ci sono solo bottiglie di alcolici sparse per la casa. Presa dal panico, salgo velocemente le scale ancora dolorante, entro in camera mia e chiudo la porta a chiave. Spesso mi chiedo come mia madre riesca a sopportarlo, poi invece ricordo che lei in casa non c'è quasi mai e in parte la capisco. Fra i mille pensieri decido di buttarmi in doccia.
Sono quasi le 22:30 e io puntualmente mi trovo davanti all'armadio non sapendo cosa mettere. Non metto mai vestiti o gonne, non mi sento a mio agio, proprio per questo decido di mettere un paio di jeans strappati con una maglia corta e comincio a piastrare i capelli. Dopo un po' sento il campanello, mi affaccio alla finestra e vedo Walter con un gruppo di amici più grandi che mi invitano a scendere. Mi precipito fuori e salgo in macchina, i miei non so dove siano e credo che oggi potrò fare più tardi del solito. Dopo una decina di minuti, arriviamo finalmente al locale, la musica si sente dal parcheggio, ci saranno moltissime persone. Appena entriamo ci uniamo a tutte le persone che ballano, dopo qualche canzone decido di andare al bancone per prendere qualcosa da bere, esco fuori a prendere una boccata d'aria e mi siedo su un divanetto. Un istante dopo sento qualcuno che mi chiama, mi giro e..
*scusate*
Scusate per il ritardo di questo secondo capitolo, spero vi piaccia se avete qualcosa da dirmi potete tranquillamente commentare, ciau❤
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First Love
RomanceElvira è una semplice ragazza di 14 anni che come tutti gli adolescenti ha qualche problema con la famiglia e con se stessa. Adora follemente il calcio e la musica, ha sempre un sorriso stampato sulle labbra e cerca di trasmettere questo anche agli...