Prologo

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Il mio nome è Xaro.
Non sono né un umano né un insonne; i miei genitori sono entrambi guardiani alla torre. Lei è un titano, insonne, lui un cacciatore umano. Entrambi ebbero il permesso dalla propria avanguardia di ritirarsi quando seppero che lei era incinta, ma appena raggiunsi l'età di 4 anni mi affidarono alle cure di un vecchio cacciatore in pensione, Maxis, per poter riprendere il loro servizio tra i guardiani.
Non so molto di loro... Mi dissero che hanno compiuto grandi imprese assieme, che mai una coppia fu tanto temuta dall'Oscurità. Avevo sette anni l'ultima volta che li vidi: stavo cenando quando sentimmo un bussare furioso alla porta. Maxis aprì, mio padre irruppe, e senza degnarlo di uno sguardo si inginocchiò a me, mi strinse forte e mi disse che dovevo avere coraggio. Poi sentii dei singhiozzi: mia madre era in lacrime. Papà si alzò e la prese tra le braccia, facendo cenno a Maxis di avvicinarsi. Gli tese un involucro di stoffa. "Daglielo, quando sarà pronto". Poi, rivolgendosi a me "Noi ti vogliamo bene, ricordatelo sempre. Diventerai un grande guardiano. Ascolta sempre nonno Maxis, è una vecchia volpe, e conto su di lui" sorrise, un sorriso bagnato dalle lacrime "questo è un addio" lanciò uno sguardo di intesa con Maxis, poi prese per mano mia Madre, trascinandola fuori, la quale sussurrò un ultimo "ti vogliamo bene". Non li rividi mai più.
L'unica persona a cui sono stato mai veramente attaccato era "nonno" Maxis. Un vecchio brontolone, dai capelli lunghi e bianchi come la neve, più dei folti baffoni, anch'essi bianchi e curati. Ex cacciatore in pensione, aveva cinquant'anni di esperienza nell'avanguardia e mille storie da raccontare.
Con lui le giornate iniziavano alle cinque del mattino con una corsa tra i vicoli della città, un'abbondante colazione e un duro allenamento: mi insegnava a maneggiare i coltelli, a sparare con la maggior parte delle armi da fuoco, e a sfruttare tutte le risorse in combattimento. Il pomeriggio era invece un addestramento teorico: imparavo a smontare e montare fucili, ad affilare coltelli, a studiare i punti deboli della maggior parte dei nemici, guidare una nave, studiare le mappe spaziali, le tattiche di battaglia... Tutto ciò che poteva servirmi per essere ammesso tra i guardiani, appena avessi raggiunto l'età per addestrarmi con loro.
Le mie armi preferite erano e sono rimaste il fucile a impulsi e la lama da cacciatore.
Il primo me lo fabbricai con l'aiuto di Maxis, con le parti dei migliori fucili che aveva trovato durante le sue avventure. Il risultato era un'arma stabile, potente e affidabile, che chiamai Caronte. Il coltello era un semplice coltello da addestramento che Maxis mi concesse di tenere.
Penso di aver raccontato abbastanza di me, è ora che vi narri la vera storia...

Ciao a tutti devoti giocatori di Destiny! Io sono Gabry, fatemi sapere se questa storia vi piace, mi aiuterà ad andare avanti nello scriverla.. :) Se notate errori o imprecisioni nei riferimenti al gioco per favore scrivetemelo in privato. Buona lettura! Ricordatevi di lasciarmi un bel Mi Piace.. ;)

Destiny: storia di un guardianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora