Prologo 2

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RICHARD

Sono seduto vicino un tavolo con sopra mozziconi di sigarette e bottiglie di alcool, in quella che è la casa più brutta del quartiere. Un anno fa ero un ragazzo comune, che prendeva anche voti decenti a scuola. Adesso sono un diciasettenne espulso dalla scuola, in una casa di tossici senza sapere come ci sono finito. Frequento un gruppo di tizi che conosco a stento, che non fanno altro che sballarsi e dire quanto è brutta la vita. All'inizio sembrava una cosa divertente, ma adesso le rocce che sono infondo alla scogliera si stanno avvicinando e tra poco mi schianterò. Il fatto è che odio gli aghi, ma adesso un ragazzo sta venendo verso di me e io non trovo la forza di alzarmi e andarmene. In più c'è Kate, la mia unica debolezza. Lei mi ha fatto infrangere l'unica regola che mi ero imposto, quella di non avere una ragazza.

Il tizio che veniva verso di me dà un colpetto all'ago con le dita e lo punta verso l'avambraccio. Apre e chiude la mano un paio di volte per far pompare il sangue, poi serra il pugno un'ultima volta e conficca l'ago nel braccio, lo fa scivolare sotto la pelle, fino alla vena. Poi sfila l'ago e butta la siringa sul tavolo. E dopo un "Ecco come ci si sballa davvero" sviene, con la testa che pende da una parte.

Cerco di capire perchè sono ancora qui. Ci sono venuto per Kate. L'ho conosciuta sei mesa fa a una festa. Era ubriaca fradicia e aveva bisogno di un passaggio a casa. Le dissi qualcosa che la ferì, scese dal furgone e scappò in un campo. Appena la raggiunsi iniziò a singhiozzare. E mi venne in mente quando mio padre mi picchiava. Iniziai a farle domande e lei "Sei uno stronzo". La ringraziai, mi hanno detto di peggio. Mi portò vicino al furgone e uscì uno spinello dal reggiseno. Quando eravamo fatti mi chiese se volevo "scopare". Dio, un po' di finezza! Le dissi di no, ma per lei era troppo importante. Forse era un modo di mandare via la tristezza. Così mi tirò bruscamente con un braccio e mi baciò. Finimmo a fare sesso sul sedile posteriore del furgone. D'allora lei e il suo egocentrico, impulsivo, selvaggio modo di fare diventarono per me come una droga.

A distanza di pochi mesi, mi ritrovo in una casa di un eroinomane perchè lei mi ha chiesto di essere qui. Certo, mi sballo con l'erba, ho provato un paio di volte con la cocaina, ma non voglio entrare nel campo dell'eroina.

Kate allunga il braccio e mi chiede di aiutarla. Le dico sinceramente che non so fare queste cose e lei ribatte dicendomi che mi dirà lei come fare e che ne ha davvero bisogno. Ha sempre bisogno di fare qualcosa e di solito la assecondo, ma forse questo è un po' troppo. Si avvicina uno stronzo che si offre di aiutarla.

"Non vuoi fare proprio nient'altro? Ti porto a casa mia" provo a convincerla. "No Richard, quello di cui ho davvero bisogno è questo" e il suo sguardo ritorna sulla siringa. "Dio, quanto ne ho bisogno". Ma è preoccupata, si vede e per la prima volta devo andare fino in fondo, prima che faccia qualcosa di irrimediabile. "Kate, ti prego, vieni con me". "Richard chiudi quella cazzo di bocca" urla lei sbattendo l'altra mano sul tavolo. "Non ho bisogno di un eroe da quattro soldi o di un patetico studentello ansioso di salvarmi. Ho bisogno di qualcuno che mi dia ciò che voglio e mi lasci vivere come mi pare."

Serro i denti "Fa quello che vuoi, non me ne frega niente". Invece me ne frega,eccome se me ne frega. Voglio Kate più di quanto abbia voluto chiunque altro.

Mentre lascio la cucina ho l'impulso di girarmi e riprovare a convincerla, ma quando mi guardo alle spalle vedo già il tizio che le ha infilato l'ago nel braccio.

Sono consapevole che mi richiamerà come fa sempre.In fondo mi ha promesso che mi avrebbe richiamato, qualunque cosa fosse successa. E io la rivoglio sempre.

Ma la mattina dopo quell'accaduto non ho ricevuto nessuna chiamata. Qualcosa è andato storto.

Non cambiare mai || Alicia&RichardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora