Mi ricordo che i primi giorni non è stato così straziante.
Stavo bene.
Non ho mai capito quale fosse stato il vero problema,
Se la partenza di Giulia
O se le persone con cui mi ha lasciata.
Voglio dire, una volta partita, le persone, le relativamente amiche che avevo oltra a lei; si sono allontanate. E non sembravano essere state sempre così, ma sembrava si stessero allontanando proprio dopo quell'evento che sapevano mi avrebbe fatto male.
Sembrava lo stessero facendo apposta.

Sola. In pochi giorni ero sola.

Un effetto domino che crollava tutto su di me.

Ricordo le giornate. Quel sole estivo completamente sprecato. Quel sole, io e lei, l'avremmo usato per fare qualsiasi cosa; invece brillava per nulla.
Mi affacciavo alla finestra e mi vedevo lì, ancora accanto a lei, che camminavamo verso la luce del tramonto.

La chiamavo. E mi veniva da ridere, aveva già un'amica che aveva l'aria di essere già migliore di me. Mi raccontava delle sue avventure, della sua fantastica amica. E io ridevo.

È stato semplice, con lei. Al telefono menti bene. Non mi ha mai potuta vedere piangere mentre mi raccontava le sue giornate.

Il tempo passava.
In modo strano, passava.
Erano secondi infiniti, ma le ore volavano.

"È un modo per ricominciare! Avrò una nuova vita con altre persone, infondo è solo un modo per ripartire meglio."

E invece mi ritrovavo a letto, che fissavo il soffitto.
Mattina e sera.
Dalle sei e mezzo la mattina alle tre (che a volte potevano essere anche le 5) di notte io fissavo il soffitto.
I miei unici movimenti erano quelli vitali. Bagno, cibo e guardare l'orologio.
La lancetta dei secondi, soprattutto; sembrava ci mettesse un'eternità a passare da un secondo ad un altro. La guardavo ed era lenta. E mentre la fissavo, la lancetta delle ore impazziva. I secondi sembravano immobili, ma le ore venivano divorate.
E così i giorni,
Le settimane,
I mesi.

Passavano mesi, ma per me la lancetta dei secondi doveva ancora scattare.

Ovviamente parlai con dottori. Sembrava tipo grave (?). Non ricordo niente. Mi hanno detto che 'guardavo'; guardavo, ed era come se fossi assente. Non rispondevo alle domande, non parlavo.
L'unica cosa che mi ricordo veramente, è il nulla.
Tutto Luglio e agosto, come se non ci fossero stati.
Mi sono risvegliata il 29 agosto, come da una specie di ipnosi, non ricordo come, ma da lì ho iniziato a rivivere. Non una vita sociale, ovviamente, ma giusto uscire di casa. Sembravo ancora un po' assente, gli occhi erano sempre altrove.
Ma, passo dopo passo, mi sarei rintegrata nella vita, anche se sarebbe stata la scelta che mi avrebbe urtata di più.

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