Era ormai da una settimana che facevo sempre lo stesso sogno, incubo. Mi metteva angoscia.
L'orologio digitale sul comodino segnava le tre di notte. Ero tutta sudata e le coperte si ritrovavano sul pavimento. Mi alzai e accesi la piccola lampada sul comó. La stanza inizió ad illuminarsi e il mio respiro si calmò.
-Diamine..- mi incamminai verso il bagno dove aprii il rubinetto e sciacquai il viso con l'acqua fredda. Sbuffai e tornai in camera. Ormai avevo perso il sonno.
Una settimana fa c'era stato il concerto. Ero andata da Niall e avevamo parlato.
-Angel io non riesco a stare senza di te. É un incubo.- si grattó il retro della nuca e abbassó lo sguardo. Io non sapevo che dire. Davvero. Mi sentivo così inutile.
Daniel era nell'altra stanza che parlava con i ragazzi.
-Tu?-
-Io cosa?-
-Non ti manco?- alzó un sopracciglio e il tono di voce. Sobbalzai leggermente.
-Ovvio Niall. Non sei stato l'unico a soffrire. Non è stato semplice prendere quella decisione.-
-Lo so. Non ti biasimo dopo quello che ti ho fatto passare.- notai i suoi occhi azzurri sulle mie braccia ancora piene di cicatrici. Ci passai le dita sopra ricordando il bruciore e il dolore.
Non avevamo risolto nulla alla fine. Un signore era piombato nell'abitazione urlandomi di non venire più qua. Uomo odioso.
Mi accocolai su me stessa stringendo le ginocchia al petto. Faceva freddo. Afferrai la coperta da per terra e mi ci rifugiai dentro al caldo. Continue scosse riempivano il mio petto facendomi respirare male. Non stavo per niente bene.
Dovevo vedere Niall.
[...]
Correvo su e giù per la casa. Prendi la borsa, metti le scarpe, fai la colazione. Ero stressata e nervosa, non avevo neanche dormito la notte.
Oggi sarebbe venuta mia cugina Jo per portarmi alla mia casa vecchia. Avremmo sbaraccato un pó di cose e pulito la casa. Lo facevamo ogni anno.
Quest'anno la casa era stata venduta ad una piccola famiglia. Dovevamo sistemare l'abitazione. Sarebbe venuto pure Daniel ad aiutarci. Sinceramente non avevo voglia di fare nulla. Ne di pulire la casa ne di vedere Daniel e Jo.
Presi un sorso dell'aranciata che avevo versato precedentemente nel bicchiere. Addentai il toast al prosciutto e formaggio mentre facevo zapping. Il cellulare squilló. Daniel.
-Ehi.- la sua voce risuonava nel mio orecchio.
-Ciao.-
-Mangi?- sorrisi leggermente. Ormai mi conosceva bene. Mi era stato accanto nell'ultimo mese e si preoccupava per me.
-Si.-
-Sto arrivando, fatti trovare pronta bellezza.- chiuse la chiamata. Mi pulii con un tovagliolo e presi lo zainetto nero. Chiusi la casa e mi avviai verso il cancelletto.
Decisi di camminare un pò sul marciapiede giusto per ammazzare io tempo. Canticchiavo qualche canzone quando una ragazza mi urtó correndo.
-Scusa.- si fermó con il fiatone. Un felpone rosa copriva la ragazza. I capelli neri erano legati in una coda e gli occhi blu si spalancarono.
-Angy!- esclamò Victoria sistemando la felpa. Mi aveva chiesto scusa e spiegato tutto ultimamente. Non mi stava a genio lo stesso però..
La salutai velocemente per poi perdermi nei suoi racconti dell'estetista imbranata e della tinta sbagliata. Infatti si notavano i colpi di sole molto più chiari del solito. Sorrisi.
-Comunque io e Lexy abbiamo organizzato una festicciola per sabato..- annuii -Vienici, porta Dani e bho. Sarà al locale vicino a scuola, tema natalizio.- fece l'occhiolino e decisi di accettare. Non avevo nulla da fare. Magari avrei chiamato Niall.. o magari no.
La macchina nera di Daniel continuava a richiamarmi con il suono del clacson. Salutai la finta barbie ed entrai al calduccio.
Oggi mi sembrava più raggiante del solito. I capelli castani alzati in una leggera cresta e gli occhi grigi limpidi guizzavano dal mio corpo alla strada davanti a lui.
Misi la cintura e salutai Daniel con un gesto veloce della mano. Ricambió per poi mimare delle parole a cui non diedi importanza.
[...]
-Ma la devi smettere!- urlò uscendo dalla macchina. Ridevo comprendomi la bocca con la mano.
-Non comprire il tuo sorriso, é così bello.- e mi tolse delicatamente la mano dalle labbra. La tenne nella sua per un pò. Era così calda la sua mano, non come la mia. Fredda come un morto. Sbuffai appena sentii la voce di Jo.
Sempre bella. Capelli castani corti ed gli occhi chiari come i miei. La pelle bianca faceva da contrasto con le sue labbra rosse.
Mi abbracciò dandomi un bacio sulla guancia. Nonostante tutto mi era mancata. Le sorrisi dolcemente.Era sempre stata una ragazza solare e semplice. Da piccoline giocavamo insieme nel giardino della casa di nonna e ricordo ancora come ridevamo.
Tornai nel mondo reale e osservai Jo che apriva la porta della mia vecchia casa. Il giardinetto era sempre lo stesso. Non molto curato e pieno di erbacce. La pittura rosa pallida si staccava dai muri della casa ed il cancelletto era tutto arrugginito. I vetri erano tutti scheggiati e rotti. Mi chiedevo ancora come mai i ladri non fossero ancora entrati a svaligiare quello che rimaneva di quell'abitazione. Sospirai formando una nuvoletta bianca nell'aria fredda.
Sfregai le mani tra di loro per creare calore e mi avvicinai a Daniel. I capelli castani ricadevano sulla fronte pallida mentre gli occhi grigi guizzavano da una parte all'altra della casa.
-Da quanto non ci abiti?- domandò con voce roca. Alzai lo sguardo. Mi morsi un labbro dal nervoso e misi le mani in tasca. Trovai subito una sensazione di sicurezza.
-Quattro anni credo.- la mia voce uscii abbastanza meccanica. Mi leccai un labbro secco. Iniziai a muovermi dentro il vialetto in pietra.
-E l'ultima volte che siete venute?- Daniel mi seguiva mentre portava con se dei secchielli e stracci. Chiusi gli occhi lentamente. Ero leggermente frustata. Troppi ricordi in quella casa e nelle vicinanze. Buttai l'occhio velocemente alla casa dei nuovi vicini. Un tempo era la casa Horan quella. Sorrisi mentalmente hai ricordi. I suoi occhi azzurri che mi fissavano ad ogni movimento che i miei muscoli facevano. I suoi capelli biondi tinti spettinati il mattino. Il classico migliore amico. Ed io la classica migliore amica innamorata del suo migliore amico.
-Due mesi fa.- concluse Jo facendomi entrare. E io ricordai un'altra volta quel giorno in cui mi abbracciò davanti a questa casa che stava crollando lentamente. Come me.
SPAZIO AUTRICE
E sono tornata a rompervi le palle :)
Capitolo un pó più lunghino. Commentate e votate.
Vi amo e grazie di tutto.Aggiorno a 9 voti e 9 commenti❤
Alla prossima❤
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You Are My Heart ||N.H. (Sequel of You Are My Life)
Fanfiction"Perché manchi. Perché siamo due cuori spezzati con i lati combacianti. Ci completiamo, ecco. Ci completiamo Come il mare e la sabbia. Come la neve e la montagna. Come lo Ying e lo Yang. Come il pane e la nutella. Come Minnie e Topolino. So che non...