Paris on a sunny day

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BOOM CONSIGLIO, ascoltatela con la canzone Paris on a sunny day di Prince Royce. A dopooo

Caro Calum,
Caro per te è troppo scontato, quindi.. Non lo so, Calum, mi manchi veramente troppo e non riesco a pensare.
Potrei usare "buddy Calum", ma sarebbe troppo, veramente troppo idiota.
Quindi facciamo solo così:
Ciao amore mio.
Come stai? Spero vivamente che tu stia bene e che non stia male tanto quanto lo stia io.
Anche se, a dirla tutta, ogni volta che penso al tuo sorriso mi sento molto meglio. Ogni volta che penso alle tue guance olivastre gonfie, ai tuoi occhi profondi e pieni di amore chiusi, ogni volta che chiudo gli occhi e mi immagino te, di fianco a me su questo balcone, con il tuo forte profumo a ridere, sto meglio.
Manca poco, Cal, e poi finalmente staremo di nuovo insieme. Te l'ho promesso in tante di queste lettere, in quelle bozze che ho ancora in valigia e nella mia testa. Te l'ho promesso a voce, nel cuore, nell'anima. Tra poco staremo insieme ancora.
Mi sei stato strappato via, o meglio, ti sono stato strappato via.
E mi sento in colpa per averti lasciato andare così, senza salutarti e nulla, senza averti magari lasciato una mia maglietta accanto, quella che ti piace tanto forse, quella nera, ma ti giuro che io non avrei voluto salire su un altro aereo per andare lontano da te. Non avrei voluto un altro stupido timbro sul libretto che abbiamo fatto insieme, non avrei voluto un altro segno sul passaporto.
I posti che ho visitato non mi importano, io non ne ho bisogno. Tutto quello di cui ho bisogno è di fianco a te, è lì con te. Tu hai tutto, ed io sto arrivando.
Chi mi circonda crede di conoscermi abbastanza, ma l'unica persona che mi conosce, anche più di me stesso, sei tu. E questo era l'ultimo aereo, te lo prometto Cal che io torno da te, ma adesso, voglio un po' descriverti questa città che tanti dicono sia la città dell'amore. Ma se non hai la persona giusta al tuo fianco che senso ha visitarla?
Ed è per questo che sono seduto sul balcone, con il sole che batte sul tavolo e il cielo limpido a fare sfondo alla Torre che visiteremo insieme, perché io senza di te non voglio vedere nulla.

Per quello che mi hanno costretto a vedere, Parigi è carina, ma sono sicuro che con te, amore mio, lo sarà ancora di più.
È artistica, storica, come piace a te. Tutte quelle cose che io non capisco perché per me l'arte sei tu.
Sulla torre non ci salirò se tu non sarai al mio fianco, non andrò neanche al Louvre se non sei tu la persona che mi spiega e descrive cosa sono quelle pitture che a me non interessano perché mi perderò a guardare le labbra, quelle che sto immaginando adesso e che anche con l'immaginazione mi mandano in tilt.

Ora ti dirò un'altra cosa. Sai di quanto io sia innamorato del tuo sorriso, si lo sai perché mi faccio odiare facendoti il solletico pur di vederlo, e te ne parlo continuamente, e ne scrivo quando non riesco a dormire, e lo cerco nelle foto ma non è bello come quello che ti viene fuori spontaneo, con la tua risata e il tuo sputacchio (disgustoso ma amo anche quello).

Quindi torniamo alla cosa che ti dovevo dire: Parigi, anche nei giorni più limpidi, nei giorni più soleggiati, non sarà mai bella quanto il tuo sorriso.

Nessun posto, nessuna persona, nessuna cosa è comparabile con la tua bellezza, con il tuo essere, con la tua dolcezza e con il tuo tu.. Cioè sì, capiscimi amore.
Perché Dio, perché devi essere così unicamente unico, e devi essere anche l'unico che mi fa soffrire come un dannato ma che poi mi fa impazzire e mi fa tornare con il sorriso?

E mi manchi piccolo, mi manchi amore, mi manchi Calum.
Mi manca fare l'amore con te, avrei voluto farlo con te in ogni posto in cui sono stato ma non era possibile, e questa è solo un'altra stupida stanza in cui dormirò, e la mattina dopo, tra le lenzuola sfatte per una notte di incubi e non d'amore, non ci sarà nessuno ad aspettarmi.
Vorrei vedere il sole illuminarti gli occhi la mattina, dovresti essere qui con me, ma invece possiamo comunicare solo tramite delle stupide lettere, lettere ricoperte di lacrime da parte mia, ricoperte da parole dettate dalla follia perché starti lontano mi fa diventare folle.

Ma io mi sono stancato Calum, e adesso lo faccio. Adesso ti raggiungo, nessuno mi può fermare, nessuno può dirmi che non devo farlo, perché io lo faccio.
Forse questa lettera arriverà dopo di me, magari questa lettera non ti arriverà mai, ma voglio dirti una cosa qui, su questa lettera, in caso non ne avrò il coraggio.

Ti ho amato, ti amo, e ti amerò sempre Calum Thomas Hood. Non ho mai amato, se non te. Non ho mai amato nessuno, se non il mio compagno di banco, capito?
Quindi adesso, io e te ci sposiamo. Dovunque tu sia.

E adesso devo andare, o da te non ci arrivo più. Ti amo Calum, e sempre lo farò.
E ricordati, se mi invidi per aver visto Parigi, che non è bella quanto il tuo sorriso. Quindi guardati allo specchio, sorridi, e dì di aver visto una cosa più bella di Parigi.

Ti amo, sempre tuo, Luke.

E Calum, in quel momento, alzò gli occhi dal pezzo di carta ingiallita e li puntò nello specchio.
Quel pezzo di carta gli era appena arrivato, dopo anni era arrivato, e Luke non gliene aveva mai parlato.
Sorrise, e poi guardò suo marito giocare spensieratamente con sua figlia Emma, mentre il grande Josh era agli allenamenti di calcio.
Guardò il suo Luke, i suoi occhi che si immaginò illuminati dal sole su quel balcone e lucidi per il pianto.
E li decide che lui aveva visto molto di meglio del suo sorriso, di Parigi, o del mondo in generale.
Poi si alzò, e lentamente, quasi non volesse spezzare l'armonia tra le due persone che stavano ridendo, si avvicinò a loro, con un piccolo sorriso.
Luke lo guardò, sorridendo a sua volta, e sussurrò qualcosa alla piccola Emma che corse in camera sua.
Luke si alzò, guardando il pezzo di carta ingiallito e sorrise. Erano passati 13 anni e se lo ricordava perfettamente.
"Luke", sussurrò Calum, prendendogli la mano e stringendogliela "ho visto qualcosa di più bello di Parigi".
Luke sorrise ancora, più apertamente, facendo arricciare il naso.
Le labbra di Calum si avvicinarono all'orecchio di Luke, sia per non far vedere le lacrime che scendevano silenziose sulle sue guance, sia per sussurrarglielo meglio. "Io ho visto te."
E Luke si lasciò scappare un singhiozzo ridacchiando, abbracciandolo e iniziando a dondolarsi lentamente.
"Paris don't compares to your smile, even on sunny days", cantò, seguendo il ritmo che si stavano dando, e smettendo di guardare la foto attaccata al muro, la foto che avevano scattato a Parigi, solo loro due.
Insieme.

EHIOOO
Eccomi di nuovo con qualcosa che fa altamente cagare ma shh non ditelo a nessuno.
Bene, allora, prima di tutto sì, questa è una lettera e questo "libro", molto probabilmente diventerà una raccolta di lettere e OS cake perché diciamocelo, chi ha voglia tutte le volte di andarsi a cercare le OS? Quindi iniziate a seguire la storia e votatela perché vvb

Okay, me ne vado, adieo tesori

Consigliate gna

Come sempre, dedicata ad Erika

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 19, 2015 ⏰

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