The Beginning.

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Tutto iniziò in un apparentemente normale giorno di Giugno. La scuola era appena finita, ed io mi trovai un lavoro estivo come cameriera al Applebees.

«Mi scusi, signorina!»

«Può prendere le nostre ordinazioni adesso?»

«Potrei avere il resto?»

Le grida mi arrivavano da tutte le direzioni. Sarei stata una cameriera per solo una settimana, ed ero terribile. Non potevo mai assistere nessuno perché ogni volta che andavo via, ognuno voleva qualcosa di nuovo. Era stressante.

«Sarò subito da te!» Urlai a chiunque chiedesse la mia attenzione. Mi avvicinai ad un tavolo dove sedeva una coppia anziana, presi i loro bicchieri d'acqua in mano, quando il mio manager, Jason, apparì dal nulla.

«Charlotte!»

«Ahh!» Urlai. Mi spaventò così tanto che l'acqua scivolò dalle mie mani. In panico, girai e mi rivolsi verso di lui. I bicchieri d'acqua si distrussero a terra, provocando un gran baccano. Il precedente rumoroso ristorante divenne silenzioso.

Sentii le mie guance arrossire, e il mio cervello entrò in modalità "panico". I pensieri nella mia testa si confusero tra di loro ed io cominciai lentamente ad avvicinarmi.

«Mi dispiace così tanto! Io-»

«Diavolo, Charlotte!» Iniziò a gridarmi in faccia. «Come puoi essere così irresponsabile? Hai lavorato qui per solo una settimana, e sei già riuscita a rompere più di quanto impiegati che ci sono da mesi!»

Non stava mentendo. Sono sempre stata incredibilmente maldestra. Ho sempre trovato un modo per screditarmi... o le cose attorno a me. E non stava assolutamente esagerando. Ho veramente rotto circa 10 piatti questa settimana.

«Guarda, mi dispiace molto! Ma non posso aiutare-»

Non mi fece finire la frase, sembrava furioso. Le sue narici pulsavano e la sua faccia era rossa.

«No, mi dispiace. Ma io penso debba licenziarti. Onestamente mi costi più di quanto vali.»

Focalizzai le sue parole dopo quale momento, e quando lo feci, m'infastidirono. Sentii la mia bocca inconsciamente aperta formando la famosa "O", e la mia faccia bruciò di più. Sapevo di non essere la cameriera migliore, ma non mi aspettavo di essere licenziata! E' passata solo una settimana! Sentii un'onda di emozioni diverse cadere su di me. Dolore, rabbia... imbarazzo. Rimasi senza parole per un paio di minuti.

«Uhm, okay, scusi ancora» dissi e goffamente mi piegai sulle ginocchia cercando di raccogliere quanti più pezzi di vetro potevo.

«No. Lasciali qui. Difatti, penso sia meglio se tu vada a casa ora.»

Mi girai intorno e realizzai che i tavoli intorno a noi avevano sentito l'intera conversazione. Quando mi alzai sulle ginocchia e pulii le mie mani sul grembiule, cominciarono a mormorare tra di loro. Probabilmente li divertiva vedere una persona che non è riuscita a tenersi un lavoro per più di una settimana.

Ero mortificata, ma ero composta come meglio potevo. Annuii al mio ex capo, rimossi il mio grembiule e lo posai tra le sue braccia, per poi andarmene senza causare troppa scena. Ma il secondo in cui uscii la ristorante, iniziai a singhiozzare. Le lacrime scendevano incontrollate dalla mia faccia e gli occhi bruciavano. Ero tutta sola, e non possedevo una macchina con cui poter tornare a casa. Questo è uno dei motivi per cui ho accettato il lavoro! Il mio telefono era anche scarico, quindi non potevo chiamare nessuno. Ero a 10 miglia di distanza da casa, quindi iniziai a correre. Il vento faceva scivolare le lacrime sulle mie guance, quali furono rimpiazzate solo da più lacrime. Cosa dirà mia madre quando scoprirà che sono stata licenziata la mia prima settimana di lavoro? Da quando mio padre ci lasciò l'anno scorso, Ho cercato di provarle di poter essere responsabile e aiutarla in qualunque cosa avesse bisogno. Era sotto stress ed io volevo dimostrarle che avrei potuto aiutarla! Ma ora si sentirà molto più stressata perché penserò che ha educato una figli incapace di lavorare!

Holding On (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora