Cap 4 "alla ricerca di Umi"

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"Grazie per avermi allenata, ora peró devo andare."
"Andare dove?" Mi chiese Bloody Moon fissandomi.
"A fare una cosa" feci spalluccie.
"Vengo con te."
"No Bloody, non ci metteró molto."
Prima che mi rispondesse, aprì le mie ali e volai.
Stranamente un senso di astinenza inizió a scorrermi nelle vene pulsato dal battito del cuore.
Forse a mancarmi era mia sorella. No...la sensazione era diversa.
Umi mi procurava un senso di vuoto perché non era con me, ma in quel momento ero afflitta da quella stupida e insensata sensazione di mancanza.
Scossi la testa, cercando di concentrarmi su Umi e non farmi distrarre.
Atterrai. Chiusi gl'occhi. La sentivo...era vicino.
Sentivo le sue risate che mi rimbombavano nelle orecchie. Sentivo la sua vocina dolce. La sua voce, anche se non l'avevo mai ascoltata, sembrava così familiare, che le lacrime traboccarono.
Non potevo crederci, una vita passata a cercarla e adesso potevo sentire la sua voce le sue gioiose risate.
Frettolosamente iniziai a camminare dove mi portava il cuore. So che sembrerà una di quelle frasi fatte, ma stavo seguendo una scia, ero guidata irrazionalmente dal mio cuore, mi faceva male il petto quando mi allontanavo da lei, e iniziava a battermi forte quando ero vicina.
Arrivai d'avanti un'enorme villa ben curata.
Una dolce ragazzina quasi della mia età era seduta su uno sgabellino e giocava a scacchi con un ragazzo quasi adulto.
"Scacco matto!" Esclamo ridendo la ragazzina.
Nonostante la sua età, aveva una tenera vocina, e il suo visino era arrotondato come un'infante.
Rimasi impalata. Strabuzzai gl'occhi, e altre lacrime iniziarono a irrigarmi il volto.
"Umi..." sussurrai. Strinsi i pugni, mi morsi il labbro per non singhiozzare.
Sembrava un sogno, non potevo crederci.
"Umi!" Urlai, colma di gioia.
"Uh?" La ragazzina si giró verso di me confusa.
"A-aiutami..." balbetto lei impaurita.
Il tizio si alzó in piedi, e lei corse subito a ripararsi dietro di lui.
"Desidera qualcosa?" Mi chiese lui, serio.
"Si." Mi asciugai in fretta le lacrime. "La signorina si chiama Umi?" Chiesi incrociando le dita. Speravo con tutta me stessa che fosse così. Non volevo procurarmi un'altra delusione. Ero troppo sensibile, sarei rimasta a fissare il vuoto per mesi interi.
Il tizio vestito informalmente fissó prima la ragazzina con un sorrisetto incoraggiante, poi fece cadere su di me uno sguardo inceneritore.
"Allora...? Risponda!"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 28, 2015 ⏰

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