Capitolo 8

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Verso le cinque del pomeriggio sono a casa, mi faccio una doccia veloce e poi decido che è arrivato il momento di andare a parlare con Petunia.

Scendo in salotto e lei è sulla poltrona che legge un libro, mi avvicino e dico: "Ehi Petunia... Non è che ti andrebbe a fare una passeggiata fuori? Nevica e sai, mi piacerebbe che tornassimo a fare le passeggiate sotto la neve come quando eravamo piccole..."

Alza lo sguardo dal libro e dice aggressivamente: "Ma sei cieca? Non vedi che sto leggendo?"

"Sc-scusa... Io volevo passare solo un po' di tempo con te..."

Esco da quella stanza perché mi viene da piangere, insomma sono tre mesi e mezzo che non mi vede, le chiedo di fare una passeggiata insieme e lei mi risponde in quel modo! Va bene che odia, in maniera infondata, ciò che sono, ma per quanto non possa piacerle io sono sua sorella!

Mi metto il cappotto pesante, sciarpa, guanti e sono pronta per uscire, vado nel mio posto. In realtà è dove andavo con Severus quando eravamo amici, ma ora ci vado da sola perché ho bisogno di stare lì e sfogare il mio misto di rabbia e tristezza.

Tolgo delicatamente la neve dal seggiolino dell'altalena e controllando che non ci sia nessuno lo asciugo con un semplice incantesimo. Mi siedo su di essa e, dato che non c'è nessuno, faccio fare alla neve dei movimenti strani con la bacchetta, intanto mi scendono delle calde lacrime sul viso. Io tengo a mia sorella, le voglio molto bene e soffro per il fatto che lei non accetta ciò che sono.

Ad un certo punto sento qualcuno sedersi sul seggiolino dell'altalena di fianco al mio, scatto preoccupata dato che stavo facendo della magia. Mi giro e vedo gli occhi corvini di Severus fissarmi: "Tutto bene Evans?"

"Sì, tutto bene Piton, grazie." Dico freddamente.

"No, non va tutto bene, stavi piangendo. Se non vuoi dirmi il motivo non ti obbligherò a farlo, ma almeno rispondimi sinceramente." A queste sue parole scoppio in un grosso pianto e tra le lacrime dico: "È sempre per mia sorella... Lei non accetta il fatto che io sia una strega, prima volevo fare una semplice passeggiata con lei per parlarne e mettere in chiaro le cose, ma ho solo ricevuto due di picche!" Lui mi guarda per un po', poi dice: "Sai, credo sia solo invidiosa..."

"Per cosa?"

"Ha tanti motivi per esserlo: prima di tutto non è una strega, seconda cosa non ha i tuoi bellissimi capelli rossi e infine non ha nemmeno i tuoi occhi verdi. È solo un'anonima Babbana."

"Non parlare così di lei, è sempre mia sorella."

"Ecco cosa vi contraddistingue Lily.
Per quanto riguarda noi due, non è che vorresti far pa-" "No Severus. - lo interrompo bruscamente - Ti ringrazio immensamente per questa bella chiacchierata, ma non potrò mai perdonarti dopo avermi dato della Sporca Mezzosangue e dopo esserti avvicinato alle Arti Oscure. Mi dispiace."

E con questo me ne vado verso casa. Severus è stato un buon amico in passato, ma non posso proprio perdonargli ciò che mi ha fatto, insultandomi pesantemente davanti a mezza scuola mi ha talmente umiliata che non posso permettermi di perdonarlo.

"Ciao mamma, sono tornata." Dico entrando in casa.

"Eccoti tesoro, ti stavamo aspettando. Petuniaaaa! Presentagli il nostro ospite."

Mentre mi tolgo la giacca vedo Petunia arrivare con un ragazzo poco più alto di lei, grasso, i capelli castani e degli occhi porcini.

"Lui è il mio fidanzato Vernon, lei è Lily."

Vernon mi guarda e non dice nulla, io gli porgo la mano e dico sorridendo cortesemente: "Piacere." Lui sembra abbastanza spaventato, diventa tutto rosso in volto, grugnisce qualcosa e poi Petunia dice: "Scusalo Lily, sai, è terrorizzato dalle persone come te." E lo trascina in salotto.

Guardo stupida mia madre con le lacrime agli occhi, lei ha assistito a tutta la scena, mi guarda dispiaciuta e mi abbraccia dolcemente.

Poco dopo siamo a tavola per mangiare, taglio la mia porzione di arrosto annoiata, mentre sottofondo sento delle ridicole barzellette di Vernon e Petunia che ridacchia allegramente.
Mia madre fa finta di essere interessata, infine mio padre sta sbadigliando oziosamente. È il peggior cenone della Vigilia natalizia a cui io abbia mai preso parte.

Finalmente è arrivato il momento del pudding, dolce che io adoro, mia madre prende parola e dice: "Vernon, dovresti conoscere James, il fidanzato di Lily. È così bello e dolce, credo che andreste d'accordo. - 'io non credo proprio mamma.' Penso. - Lily, cara, che ne dici di invitarlo per l'ultimo dell'anno? Con il suo amico Sirius, naturalmente. Potrebbero dormire nella stanza degli ospiti e poi ci penseremo noi ad accompagnarvi tutti e tre all'Hogwarts Express il 7 gennaio, che ne dici caro?" Chiede a mio padre.

"Per me non ci sarebbero problemi." Dice mio padre sorridendo. Petunia sbuffa e sputa: "A me quei due non stanno affatto simpatici, non li sopporto."

"Su Petunia, non li conosci nemmeno... E poi per l'ultimo dell'anno può venire anche Vernon a cena. - cerca di calmarla mia mamma. - Lily domani puoi chiamarli per metterti d'accordo con loro..."

"Sì mamma, gli spedirò un gufo. Loro non hanno il telefono."

Vernon e Petunia si guardano terrorizzati.

"Che c'è? - dico tranquilla - Guardate che quelli strani siete voi Babbani."

"Lily ma come ti permetti? A me sembra strana la tua razza! Spedirsi lettere tramite gufo! Ma dico io, è anormale!" Sibila ferocemente Petunia.

"Guarda che ti sbagli, voi Babbani vi siete dovuti ingegnare per inventare il telefono, la televisione e dovete anche fare tutta la faticaccia per pulire la casa, noi maghi no."

"Ma siete così arretrati! Vi spedite ancora lettere e la televisione neanche esiste nel vostro mondo. Siete così primitivi! Mi chiedo se almeno avete l'acqua corrente!"

"Certo che l'abbiamo! E comunque hai superato il limite Petunia, mi hai stancata! Sei solo una stupida oca giuliva!" Dico arrabbiata alzandomi, per la mia rabbia il bicchiere che teneva in mano Petunia è scoppiato come per magia, corro per rifugiarmi in camera mia.

So di aver esagerato, ma non è più possibile vivere con una persona che ti insulta ogni cinque minuti perché non sei schifosamente normale come lei. Che poi, chi mette i confini alla normalità?

Sento bussare, "Avanti." Sulla soglia della porta intravedo mio padre, mi dice con voce dolce: "Ehi, io e la mamma siamo riusciti a calmare Petunia, vieni giù ad aprire i regali? È quasi mezzanotte."

"Va bene papà, ora arrivo." Mi alzo e lo seguo in salotto.

Sotto il maestoso albero di Natale con gli addobbi rossi e oro c'erano un sacco di piccoli pacchetti, io nei miei ho trovato qualche libro e qualche capo d'abbigliamento, ho apprezzato molto questi regali. Ora sto bevendo dello zabaione caldo e sto cantando delle canzoni natalizie Babbane con la mia famiglia.

"Credo che andrò a dormire, - dico alzandomi - buonanotte a tutti."

"Buonanotte Lily!" Mi salutano i miei genitori, Petunia e Vernon non mi rispondono, così mi altero: "Ho detto buonanotte." E salgo senza sentire la loro risposta.

Mi infilo il mio comodo e morbido pigiama color crema di pile e mi metto seduta alla scrivania per scrivere una lettera a James.

Prendo penna e pergamena ed inizio a scrivere:

Caro James,
mi manchi già moltissimo, è stata una serata orribile, ho conosciuto Vernon, il fidanzato di Petunia, è orribile. A parte il fatto che è bruttissimo, è anche antipatico. Non so come faccia Petunia a stare con un ragazzo così. Poi io e lei abbiamo litigato, perché non mi apprezza e odia il fatto che io sia una strega.
Di buono questa sera c'è stato che la mamma mi ha detto di chiederti se tu e Sirius volete venire qui dal 31 dicembre fino al nostro ritorno ad Hogwarts. Ha detto che ci pensano loro a portarci in stazione, parlane con Sirius e i tuoi genitori, io vorrei tanto che voi veniste qui! Soprattutto te...
Ora vado a dormire, buonanotte e buon Natale amore mio.
Ti amo.
Sempre tua,
Lily.

Attacco la lettera alla zampa della mia civetta Owly e la faccio uscire nel buio della notte.

She hated him - JilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora