KRISTEN
Sono sveglia da due ore. Mi sono persa nei ricordi del mio passato dopo essermi svegliata da un incubo. Inoltre, devo capire chi possa essere stato a portarmi in questa lussuosa dépendance. Chiunque sia stato, è stato abbastanza gentile da portare anche i borsoni con i vestiti.
È meglio se mi preparo, se arrivo un'altra volta in ritardo chi lo sente quel matto del professor White.
Prendo il necessario per prepararmi e, una volta pronta mi rendo conto che qui non c'è niente da mangiare, credo che farò un salto dai ragazzi, visto che hanno questa fissa di non chiudere le porte a chiave.
Sento delle urla provenire dalla sala, ma decido di ignorarle e, con cautela, mi dirigo in cucina, visto che sono tutti concentrati davanti lo schermo della TV.
Mi siedo come se fossi di casa ed inizio la mia colazione. Di solito non mangio nulla, ma vista la situazione, ne approfitto. Una volta finito, lavo il bicchiere e ripongo quello che è avanzato in frigo. Poi, sempre con cautela mi dirigo verso la porta ma, sbadata come sono, faccio cadere un vaso che va in mille pezzi.
I ragazzi accorrono per vedere cosa sia successo.
«Ops!» dico sfoggiando un sorriso e dopo mi porto la mano davanti la bocca per nascondere un sorriso.
«Che fai qui?» chiede Nicholas in mutande.
«Colazione» dico con ovvietà.
«Senza chiedere il permesso entri dentro casa nostra e ti prendi il lusso di fare colazione?» subentra Peter, il primo ragazzo che ho conosciuto.
«Nella dépendance manca quasi tutto. Oggi pomeriggio andrò a fare la spesa. Scusate ma ho fretta ora, devo andare.» dico non curandomi del vaso rotto.
«E il vaso?» urla Nicholas alle mie spalle.
«Non è un mio problema».
Questa volta arrivo in anticipo alle lezioni, tanto da far meravigliare il professor White.
«Vedo che la punizione sta funzionando».
"Considerando che abito a dieci minuti da qui è normale arrivare puntuali, se addirittura non in anticipo, idiota", penso nella mia mente.
Mi limito ad un sorriso di circostanza e mi siedo iniziando a leggere gli appunti presi ieri. Dopo un'ora di filosofia passo alle prossime lezioni che, purtroppo per me, durano sempre poco.
Mi dirigo controvoglia verso la casa della confraternita, sperando che siano più magnanimi oggi.
«C'è nessuno?» chiedo, visto che stamattina si sono lamentati del fatto che ero entrata senza permesso. Nicholas gira l'angolo e mi viene incontro. Insieme a lui riconosco subito il neo sposino dell'altra sera al locale.
Che fa da queste parti? Spero solo che non mi riconosca.
«Josh, ti presento Kristal».
Kristal?
«A dire il vero mi chiamo Kristen», lo fulmino con lo sguardo e lui se la ride.
«Lui è il fratello di Peter. Domani si sposa», dice dandogli qualche pacca sulla spalla. Poi si gira verso di me e aggiunge: «Kristen, perché non inizi a pulire le nostre camere e poi i bagni?».
Perché deve essere così insopportabile? Ho capito che lui è il leader della confraternita e ora capisco anche il perché.
Saluto Josh, salgo al piano di sopra e inizio a pulire le varie stanze. Alcune sono in comune, altre no, ho notato che hanno tutte un bagno in camera, ma sono comunque un vero casino. Ritiro quello che ho detto all'inizio, non sono affatto ordinati.
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Sotto Il Cielo Di New Haven|| CARTACEO || Wattys 2019
Romance•COMPLETA• VINCITRICE DEL CONCORSO NUOVI TALENTI 2018• Follia, dolore, oscurità. Tutto mi porta da Nicholas. Sono sicura che questo sarà un gioco perso dall'inizio. Entrare nel suo mondo folle, toccare il suo dolore e precipitare nella sua oscurità...