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Ragna se ne sta seduta totalmente assente intenta a dondolarsi. Sembra che il plaid non le serva visto che Tyler una volta sceso lo trova disordinatamente a terra.

"Possibile che non abbia freddo?" Pensa scaldandosi le mani sulle braccia dal gelo. 

>Ragna hai fame?< Le domanda a distanza.

"Ah già, quasi dimenticavo... Non può sentirmi. Deve leggere il labiale."

Si avvicina a lei dalle spalle e affacciandosi sul suo volto si accorge che dorme. Raccoglie quel plaid da terra per poggiarglielo sopra, quando istintivamente la mano di lei lo afferra violentemente sul braccio facendogli lasciare la presa dalla coperta. Apre gli occhi e inizia ad osservarlo infastidita dall'esser stata svegliata. Allenta poi la presa e torna a dormire come se nulla fosse successo.

"Che forza che ha... Ma è mai possibile che una ragazza abbia tutta questa forza? Quasi mi spezzava il braccio!" Pensa lui dolorante.

Si allontana lasciandola come l'ha trovata, e non avendo fame nemmeno lui, si adagia su quella poltrona a pochi metri dalla giovane. Lo sguardo dell'uomo va a scontrarsi sulla finestra. La luna è ormai giunta alta, così come la notte di quella giornata atipica. Dal bosco si sentono i versi di alcuni animali selvatici usciti dalle loro tane in cerca di cibo. Alcuni grilli cantano in coro a poca distanza dalla loro casa e i raggi della luna invadono il pavimento della casa illuminandola per metà.

Tyler resta li seduto a pensare cercando una spiegazione logica. Lui che è sempre così controllato e calmo si trova a dover fronteggiare una situazione che lo disturba. Ripensa alla tempesta che come per magia è sparita, ai suoi vestiti zuppi che una volta rientrato in casa si sono asciugati senza una spiegazione logica, e al terrore apparentemente illogico che quella ragazzina dalla pelle latte procura in sua moglie e sua figlia. Vaga inoltre con la mente al fatto che dica di essere nata nel 1602, ovvero la cosa più strana. Strana quanto quel vestito che indossa e che sembra proprio provenire da quell'epoca.

Una gran confusione si fa spazio nella testa dell'uomo e più ci pensa più non trova logicità in nessuno di quei pensieri.

Solo il buio della notte separa ormai Ragna dal suo ritorno a casa. Domani infatti è deciso di trovare il modo di accompagnarla nel centro della città per capire chi sia e da dove venga, visto che domandarlo direttamente a lei è fuori questione. L'unica questione logica che inizia a farsi spazio nella sua testa è che sia probabilmente sotto shock. Del resto è solo una ragazza che ha vissuto una brutta esperienza. E' solo una ragazza strana, molto strana.

"Perché non prova il freddo?... Io sono qui che mi sto gelando anche le palpebre e lei sembra non soffrirlo affatto. Porta quel vestito celeste dal tessuto leggero e nonostante tutto sembra l'unica qui a non patire il freddo.. Questa mattina non faceva così freddo nonostante tutto, com'è possibile che la temperatura si sia abbassata così in fretta." 

Sono molte le cose che non riesce a capire, e più domande si pone, meno soluzioni trova, e meno soluzioni trova, più si fa spazio nella sua mente altra confusione su confusione.

L'orologio appostato su quel camino spento a pochi passi da lui, segna le 21:03. E' ancora presto per decidere di dormire. Si alza da quella poltrona e si dirige verso di questo.

"Credo sia meglio accendere il fuoco prima che mi congeli. Menomale che Corinne ed Eve hanno la stufa con loro."

Inizia a mettere della legna all'interno del camino. Accende il fuoco che oltre a scaldarlo sembra fargli compagnia e aiutarlo a rilassarsi un po' in questa notte disagiata. 

Dal nulla un brivido lungo la schiena gli procura un sobbalzo. Le sue mani diventano improvvisamente gelate e dalla bocca gli esce quel fumo di come quando si sta in un posto gelato. Tyler non capisce. Prima questo fiato freddo non gli usciva, e questo freddo alle mani da dove proviene?

Avvicina le mani al camino ma sembra non scaldarle. Sempre più perplesso inizia a sentire i battiti del cuore aumentare. La gola inizia a bruciargli come quando dopo aver masticato una caramella alla menta extra forte mandiamo giù dell'acqua gelata. Si alza facendo alcuni passi all'indietro, si volta di scatto e vede Ragna a pochi centimetri in piedi davanti a lui.

>Ti sei svegliata vedo. Scusami se ho fatto rumore.< Appare spiazzato da un senso di angoscia. Adesso anche lui sembra iniziare ad aver veramente paura di quella figura ambigua. Si tocca nuovamente le mani, che tornano alla temperatura normale. Il cuore smette di martellare e la gola non gli da più alcun fastidio. Anche il fiato caldo ha smesso di uscire dalla sua bocca, e rimane lì, davanti a quella ragazza senza dire nulla.

Lei fissandolo come al solito, se ne sta ferma come se avesse qualcosa da dirgli o da mostrargli ed infatti è proprio così. Storcendo di qualche grado la testa porta le braccia dritte davanti a lui mostrandogli i polsi. Tyler inizia a vedere il comparire di strisce lunghe, sono dei tagli. Questi tagli si fanno più grandi a vista d'occhio, sembrano allargarsi attimo dopo attimo.

Ragna sembra voler parlare questa volta, ma la lingua che parla sembra antica, un linguaggio morto.

Dice parole incomprensibili una appresso all'altra con voce bassa. Sembra piombata in uno stato di trance. Da queste ferite sempre più aperte inizia a fuoriuscire del sangue color rosso ciliegia. Prima piccole gocce, poi fiumiciattoli simili a lacrime ed infine una vera e propria fontana che copiosa scivola giù da quel vestitino celeste fino al pavimento. Tyler rimane immobile, scioccato.

La paura lo attanaglia e lo trattiene immobile a guardare inerme quella macabra scena. Il sangue una volta a terra sembra correre verso di lui. Anche se a fatica l'uomo riesce a muoversi seppur con poca agilità. Si muove facendo altri piccoli passi confusi all'indietro. Vede che questo sangue lo segue come se volesse ricoprirlo, catturarlo. Non riuscendo a fuggirgli viene presto raggiunto impotente. Le scarpe gli diventano di quel rosso intenso in breve tempo. Poi sale su per le gambe e sempre più su. La ragazza continua a far uscire da quelle vene tagliate quel sangue dal colore dolce ma dal gusto amaro. Lo osserva assumendo sempre più uno sguardo malato.

Tyler inizia ad affogare in quel sangue. Le vie respiratorie vengono presto intasate, poi è il turno dei polmoni e degli altri organi. Quel sangue sembra volerlo divorare dall'interno. Gli occhi iniziano a diventare appiccicaticci, il sangue è ovunque ormai e continua a schizzare fuori da quel corpo minuto senza voler smettere. Lui ne è ormai completamente schiavo e avendo solo il tempo di guardarla nota una cosa che lo sconvolge ancora di più. Lei se ne sta ancora fissa davanti a lui, e osservandolo sepolto dal suo sangue drizza il collo fissandolo a pochi centimetri dal volto con sguardo intimidatorio per poi muovere le labbra:

- M o r i r e t e  t u t t i-

Tyler sente le forze mancargli così come l'aria. Strabuzza gli occhi verso l'alto e cade a terra privo di conoscenza.


Non si sa bene quanto tempo sia passato.


Un urlo soffocato si ode in quella stanza, è Tyler. Si ritrova in posizione fetale davanti a quel camino acceso poco prima. Spalanca gli occhi e inizia a guardarsi addosso e intorno come se cercasse quel sangue che lo ha avvolto. Si alza in piedi di scatto e agitato si tocca la gola, il naso e la bocca, sembra cercare quel qualcosa che non trova. Si guarda ancora e ancora ma del sangue nessuna traccia. Osserva istintivamente intorno cercando Ragna, la vede seduta dove l'aveva lasciata poc'anzi. Si avvicina con molta attenzione a lei... Sta dormendo. Un sospiro di sollievo si fa vivo nella gola dell'uomo, che seccatasi si sbriga a rinfrescare. Si avvicina al lavandino della cucina, e dopo essersi sciacquato gli occhi manda giù un intero bicchiere d'acqua fresca. La finestra davanti a lui trasmette ancora quella notte che non vuole passare. L'orologio questa volta annuncia le 21:59 e tutto tace di nuovo. Gli occhi di Ragna si spalancano. Un nuovo sorriso demoniaco si affaccia su quel volto candido. Davanti a lei ci sono le spalle dell'uomo, che distratto e pensieroso, guarda incessantemente fuori dalla finestra.

"E' stato solo un incubo" Pensa lui.

"O forse no?..."


RAGNA DORMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora