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La voce di Ragna vomita quelle strofe ripetutamente. Tyler, ancora dolorante cerca di pensare, ma le idee sembrano essere chissà dove, troppe assurdità e visioni fuori da ogni logica per riuscire a restare lucidi seppur in un momento così delicato. Eve come imbambolata, ascolta la figlia del Diavolo senza riuscire a fare nemmeno un passo. Se ne sta lì su quelle scale completamente immobilizzata dal terrore: le mani le sudano così come la fronte, non ha più lacrime per piangere ne per disperarsi, le è rimasta soltanto la paura, quella paura che la schiavizza senza darle alcuna possibilità di ribellarsi.

La filastrocca si stoppa all'improvviso.

Ragna si ferma di colpo restando per un tempo indefinibile immobile, come quasi fosse penzoloni sorretta o soltanto da una corda invisibile. Se ne sta a qualche centimetro da terra con le braccia inermi distese lungo i fianchi. La testa le pende in avanti e il suo volto è coperto da quei capelli neri che l'avvolgono. Un tremore improvviso scuote il suo corpo. Questo tremore diventa sempre più violento e incontrollabile fino a sfociare quasi in una schizofrenia soprannaturale che la porta ad agitarsi in modo troppo innaturale per esser vero...

Tyler non sa che fare. Sembrano tutti completamente soggiogati da quella strana creatura che si fa chiamare Ragna per reagire. 

Improvvisamente, si ferma di colpo. Il suo sguardo si alza fino a scontrarsi nuovamente in quello di Eve. Un balzo fulmineo quanto improvviso la fa piombare sulla ragazzina trascinandola su per quella rampa di scale che la porta a scomparire agli occhi del padre.

Un rombo rincorre la scena...

Tyler urla a squarciagola e rincorrendola su per quelle scale. Le ritrova davanti a lui. Sono nella camera da letto proprio di fronte all'inizio del corridoio. Eve si trova seduta sulla poltrona mentre uno strano vento sembra intento ad accarezzarle i capelli. E' nuovamente svenuta a causa delle troppe emozioni, è troppo piccola per sorreggere tutto questo. Ragna se ne sta invece immobile sull'uscio della porta fissando Tyler con atteggiamento di sfida. Sfoggiando quel sorriso ormai tremendamente noto, lo guarda negli occhi senza mai abbassare quello sguardo diabolico. Lui corre senza sosta per il corridoio cercando di raggiungerla, ma a giunto pochi passi da loro, la porta si chiude automaticamente uccidendone ogni speranza di raggiungere la figlia. L'uomo inizia bussare con quanta più forza riesca a trovare dentro di se. Le nocche della mano iniziano a sanguinargli copiosamente, non teme il dolore fisico, teme molto di più per la salute di Eve per preoccuparsene.

Le sue urla continuano incessantemente a pronunciare il nome di sua figlia e cercando anche di richiamare l'attenzione di quel demone che la tiene in ostaggio.

>Apri questa porta! Lascia stare la mia bambina!- Continua ad urlare, e nonostante la sua rabbia, non trova risposte.

Da dentro la stanza non si ode nulla, sembra come se tutto dormisse. Tyler silenziatosi poggia l'orecchio alla porta, riesce a sentire un filo di voce pronunciare cose senza senso. Sembra una preghiera o qualcosa del genere. La voce non è di sua figlia e questo lo sconvolge maggiormente. Insistendo nel capire quelle parole si appoggia con tutto il corpo contro la porta, ma improvvisamente come se qualcuno desse un calcio violentissimo alla porta, lo sfa sbalzare a un paio di metri di distanza. Tyler inizia a perdere la ragione e si fionda su quella porta cercando di prenderla a spallate.

"Possibile che questa dannata porta sia così resistente?" Si domanda urlando silenziosamente, intento a buttarla giù.

"Quella ragazzina sembra avere una forza assurda, come farò a riprendermi mia figlia?" Continua a pensare mentre alcune lacrime si affacciano ai lati dei suoi occhi scivolando giù per le guance gonfie di fatica.

Un urlo.

La voce è quella di Eve.

Si sente nuovamente quella sorta di preghiera ma a voce più sostenuta. Altri pochi istanti e la porta si apre lentamente da sola nel silenzio più assoluto... Tyler sbigottito avanza all'interno della stanza, si vguarda intorno agitato ma non vi trova nessuno all'interno. La finestra aperta cattura la sua attenzione. La tenda sembra danzare con il vento e l'uomo avanzando fino ad essa si affaccia guardando verso il basso. La scena che gli si presenta davanti è da gelare il sangue...

La suora che vide in quella visione assurda, ovvero colei che aveva generato Ragna, si allontana claudicante con in braccio sua figlia. L'espressione della donna è sofferente. Indossa quella tonaca ormai putrida e chiazzata di sangue marcio e ad ogni passo urla colma di dolore perdendosi delle chiazze di sangue pesto. La donna soffre tremendamente. Vittima anche lei di quella ragazzina che la prende a calci violentemente come se per lei fosse davvero tutto un un gioco, continua ad allontanarsi lentamente e urlante, andando in direzione del bosco.

Ragna alza lo sguardo eccitato scontrandolo in quello di Tyler.

-Verrete tutti con me.-

La voce è malvagia come quelle parole che suonano come una minaccia. Guarda dritta davanti a se, e si avvia nuovamente all'interno della casa degli Smith. Al piano di sotto si trova ancora Corinne gravemente ferita e svenuta. L'uomo deve sbrigarsi a scegliere se rincorrere sua figlia o salvare sua moglie. 

Tyler urlante di follia, rimette la testa dentro e inizia a correre giù per quelle scale che tanto lo stanno facendo sudare. Una volta sceso vede il polso della moglie ancora svenuta tra le mani di Ragna mentre lo osserva cinica.

>Sorridi stupido uomo.< E dicendo questo, spezza di netto il polso di Corinne... 

La donna riprende conoscenza urlante di dolore, gli occhi le strabuzzano fuori dalle orbite per poi svenire nuovamente. Tyler si appresta a correre verso di lei per riprendersela, ma Ragna fredda e calma, mostra lui l'altro polso che nel frattempo tiene ben saldo.

>Avvicinati ancora e le spezzo anche questo.< Il suo sorriso fa più paura di ciò che dice.

L'uomo combattuto da quel senso d'impotenza non sa cosa fare. Sa benissimo che se non fa qualcosa, quella ragazzina le spezzerà tutte le ossa, ma sa anche che non ha senso fidarsi e dare fiducia ad un essere così malvagio e inquietante. Il pensiero di cosa fare lo consuma psicologicamente. Si sente braccato.

>Resto fermo ma tu non farle del male, e dove state portando mia figlia?-

L'uomo nonostante tutto cerca ancora di trovare un modo per trattare con quell'essere, senza però capire una cosa: la più importante...

>Io non do spiegazioni stupido uomo! Io infliggo dolore e morte.< E detto questo le spezza anche l'altro polso buttandola a terra e afferrandola per il collo come se fosse una gallina pronta all'ultimo sacrificio. Corinne, ripresa ancora una volta coscienza sembra non avere più forze ne altro. Non riesce nemmeno più ad urlare, è consumata., sembra drogata e fissa il marito imbambolata. Non ha nemmeno più lacrime e voce a sufficienza, le resta solo un debole filo di voce...

>Tyler... Eve.<

L'uomo prova una rabbia indescrivibile che gli fa superare per pochi attimi la paura. Dolore e rabbia sono vivi dentro di lui. Quel dolore e odio che lo fanno però sentire colpevole nel non riuscire ad aiutare la sua famiglia. A proteggerla.

Ragna si mette a tamburellare con le dita il collo di Corinne.

>Cosa ne facciamo di lei?...< Quel demonio sembra divertirsi molto.

Quei sentimenti contrastanti sembrano dare a Tyler forza e adrenalina. La fissa incazzato come se fosse pronto a scoppiare.

Come se fosse pronto a morire.



RAGNA DORMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora