Capitolo 5 - Un punto di oscurità

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Il padre di Land e Stone era il professore del corso di rafforzamento nel domare l'elemento, capii da chi apprese Land, l'uomo si trascinò verso di me a fatica con l'aiuto delle stampelle per poi sedersi sul comodo divano di seta bianca e lasciarsi trasportare dal venticello rigenerante di quella serata.
Si girò verso di me e mi sorrise
-Rimani qui a mangiare vero? Non posso accettare un no, devi provare la cucina di Land è eccezionale-,annuii.
Era passata un'oretta buona e la cena era finalmente pronta, ci accomodammo sul grande tavolo di legno posto al centro del salone, io ero seduto tra Il professore e Stone, Land arrivò e servì in tavola su una grossa teglia nera della carne di coniglio accompagnata da delle deliziose patate al forno, mangiai con ingordigia e con gusto
-Complimenti alla cuoca!- esclamai, lei rise.
A fine cena Stone mi trascinò in camera sua, ormai era tardi e dovevamo ancora fare la ricerca!
Mi ritrovai davanti la porta della camera di Stone e appoggiai la mano sulla maniglia per aprirla.
Eccomi di nuovo nell'incubo, vidi la mia sagoma stesa a terra ormai morta, spalancai gli occhi in cerca di qualche dettaglio utile e notai che la pozza di sangue non era nera, ma era totalmente bianca tranne per una chiazza nera che a me sembrava enorme.
Scossi il capo e presi il controllo di me stesso, entrai in una stanza molto accogliente, le pareti erano dipinte di un azzurrino molto chiaro dove vi erano predisposte tante foto di lui e sua sorella da piccoli, Land era sempre adorabile e portava sempre un qualcosa ornato con dei fiori.
Ci sedemmo su due sedie e Stone mi porse un libro a me molto familiare, era lo stesso libro che avevo io a casa, sarà sicuramente una copia
-Dove l'hai trovato?- dissi sorpreso
-A scuola, qui c'è tutto ciò che ci serve-
Stone aprì il libro alla prima pagina
-Il primo capitolo parla del Dragone Celeste protettore della fazione dell'acqua, esso è in grado di penetrare nella tua mente scavando nei tuoi ricordi più profondi, sai sono molto informato sulle creature leggendarie, la loro storia mi incuriosisce-, sfogliò un paio di pagine per arrivare al secondo capitolo
-Il secondo invece parla del Leone Alato il protettore della nostra fazione, esso sbrana il cuore delle vittima mostrando a lui la verità più profonda, ovvero il colore della sua anima-
Prestai il massimo dell'attenzione a quelle ultime parole, la mia anima era bianca, quindi pura, ma quel piccolo puntino nero, che ai miei occhi sembrava una voragine, cosa stava a significare?
Stone andò direttamente al capitolo tre, alzai lo sguardo e vidi che il grande orologio posto sopra la porta segnava la mezzanotte, avrei continuato la lettura del libro personalmente a casa mia
-Scusami tanto Stone, sono mortificato, ma si è fatto troppo tardi e devo scappare, puoi continuare tu da solo?-
-Certo non ti preoccupare, a domani- disse facendo un cenno di saluto, salutai anche Land e il padre e me ne andai.
La strada che distava da casa mia a quella di Land non era molta, camminai per circa dieci minuti nei vicoletti bui e scuri prima di ritrovarmi di fronte casa mia.
Notai mio padre seduto su un grande masso posto nel mio giardino e mi fece cenno di avvicinarmi e, riluttante, mi avvicinai
-È tardi- disse con tono serio
-Lo so che è tardi- ero ancora in collera per quello che mi aveva fatto la sera scorsa e non volevo avere un discorso con lui quindi mi girai e mi incamminai verso la porta.
Udii un battito di mani e difronte a me si innalzò un grosso muro roccioso, ero stanco dei suoi giochini ora ne avevo veramente abbastanza. Respirai profondamente e mi focalizzai sulla sensazione di rabbia e fastidio che mi provocava, appoggiai il palmo della mano sul ruvido muro e esso cadde in mille pezzi
-Questo è il massimo che puoi fare?- ridacchiai provocandolo, non avevo più il controllo della mia mente e del mio corpo, mi sentivo potente e la cosa mi piaceva.
Schioccai le dita e il terreno sotto i piedi di mio padre si frantumò facendolo cadere in una fossa profonda circa due metri e abbastanza larga da ospitare due persone, con un salto piombai a un centimetro da mio padre accasciato a terra dolorante, appoggiai la mano sulla parete della fossa e essa si tramutò in roccia, chiusi la mano in un pugno e la puntai verso la sua nuca.
-Sky fermati!- la voce di mia madre mi riportò alla realtà, la mia mano divenne normale e caddi a terra, guardai il volto di mio padre e riuscivo a percepire la sua paura, cosa ero diventato? svenni.

Aprii gli occhi e mi ritrovai sul divano del mio salone, i miei genitori erano seduti su due sedie accanto a me
-Devi dargli quel maledetto bigliettino Edwin- mia madre era furiosa e se la stava prendendo con mio padre, di cosa starà parlando?
-No, è tutto troppo pericoloso per lui, ha solo sedici anni!- anche mio padre era furioso ed io continuavo a non capire di cosa stessero parlando
-Papà va tutto bene?- dissi con voce flebile, era il mio primo pensiero sapere come era ridotto
-Stò benissimo grazie- il suo tono di voce cambiò improvvisamente e risultò più dolce, mi sorrise
-E tu come stai Sky?- mi chiese mia madre
-Bene tralasciando il fortissimo mal di testa, cosa è successo?-
-Hai usato tutto le tue forze e quindi sei svenuto, l'eccesso non porta mai a cose buone!- intervenne mio padre
-Mi dispiace papà- mi sentivo malissimo per ciò che avevo appena commesso e il minimo che potevo fare era scusarmi
-Non preoccuparti, ora va in camera tua a riposare-, mi alzai dal divano e andai in camera mia.
Non avevo per niente sonno, passai davanti allo specchio e notai che il livido sotto l'occhio era quasi svanito, bene ogni tanto mi succede anche qualcosa di buono!
Mi diressi verso la scrivania e presi la penna ad inchiostro nero, mi avvicinai ai fogli attaccati al muro e sul primo continuai a scrivere da dove ero rimasto
"Leone Alato= fazione della terra
Messaggio comunicato = Una pozza di sangue bianco con una chiazza nera nel mezzo
Fine del messaggio = Esso rivela la più profonda verità: svela il colore della tua anima."
Mi immaginai quella piccola macchia nera che si espandeva e diventava sempre più grande e la cosa non mi piacque per nulla, quel puntino nero rappresentava l'oscurità presente nella mia anima e sapevo che esso si sarebbe ingrandito ad ogni scatto di rabbia o ad ogni azione malvagia.
Poi scrissi sul foglio accanto
"Porta marrone: APERTA".
Posai la penna e mi gettai sul letto, presi il libro sulle quattro creature sulla sedia affianco e lo aprii direttamente al terzo capitolo, tutte le pagine dopo il secondo capitolo erano completamente bianche.

|Spazio Autore|
Salve a tutti lettori, che ne pensate di questo capitolo?
Secondo voi quel puntino nero si espanderà o scomparirà? Cosa ne pensate di questo lato 'malvagio' di Sky? Un bel colpo di scena eh!
Volevo ringraziarvi tantissimo per il supporto e i vari pareri che mi state dando, lo apprezzo tantissimo ❤️
Mi scuso per eventuali errori grammaticali :)

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