L'albero che voleva volare.

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C'era una volta un piccolo albero che cresceva ogni giorno sempre più folto e rigoglioso, all'ombra di una grande quercia. Il piccolo albero era nato da un seme trasportato dal becco di un uccellino e quando questo lo aveva lasciato cadere, il seme era stato cullato dolcemente dal vento per arrivare infine nelle braccia della madre terra a cui doveva la vita.
Ma all'albero quelle radici gli stavano strette, sì gli davano sicurezza e lo tenevano ancorato alla terra, ma la sua testa volava alto, lui voleva altro per sé.
"Smettila di sognare cose che non accadranno mai", gli diceva la quercia, " sei nato albero e gli alberi da che mondo è mondo, non hanno le ali".
Ma il piccolo albero non si rassegnava, anche se, a dire il vero, per quanto si sforzasse, le sue radici proprio non volevano staccarsi dal terreno.
Giunse il lungo inverno e poi fu di nuovo primavera.
Con l'arrivo della buona stagione, arrivarono sul prato alberato dei signori che sembravano interessati al piccolo albero: " Fa proprio al caso nostro", dicevano, " legno pregiato e grandezza ottimale!".
Allora tra la sorpresa generale, lo sradicarono dolcemente dalla terra e lo portarono nel loro laboratorio.
Quando ne uscì finalmente quasi quasi non si riconosceva. " Dove mi porteranno ora", pensava, ma da dietro al camioncino dove lo avevano accuratamente sistemato, riusciva solo a capire che stavano andando verso l'alto. " Forse così riuscirò a realizzare il mio sogno di volare come un uccellino", pensava.
Giunti sulla sommità di una collina, gli uomini lo presero e lo collocarono al centro di un posto che a lui apparve magico. Poi gli uomini andarono via e un vecchio signore aprì un grosso cancello dal quale entrarono tanti bei bambini con le loro belle voci argentine. L'albero ancora non capiva, fino a quando quei bimbi gli corsero incontro e salirono sopra le sue gambe. " Mamma guarda, so volare", disse uno di quei bambini. Ora sì che l'albero finalmente aveva capito, riusciva a volare anche lui, ora che, come altalena, faceva volare e sognare i bambini che sopra di lui parevano essere al settimo cielo.
"Sono felice", disse allora il piccolo albero, "ora che anch'io, con così tanti piccoli amici, riesco finalmente a volare in alto!".

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 24, 2015 ⏰

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