9. Exhibition

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Guardai la figura del ragazzo alle mie spalle solamente col voltare il capo e successivamente mi voltai anche con il corpo verso di lui. Zayn.

"Harry vuoi un passaggio?"

Provai due sensazioni distinte, delusione e sorpresa.

Delusione, perché in fondo speravo fosse Louis quello che sarebbe venuto lì a fermarmi e a parlarmi ma era ancora comodamente preoccupato a parlare al telefono.

Sorpresa, perché pensai che a Zayn stessi altamente sui coglioni dopo il gesto del giorno prima e così decisi che sarebbe stato da vero stronzo non avergli più parlato per vergogna, così mi limitai ad annuire con il capo alla sua precedente domanda. Lui sembrò felice di questo e mi porse un casco.

'Cosa? In moto?'

Sgranai appena gli occhi e lo seguii tenendo fra le mani il casco. Notando la sua moto impallidii, avevo sempre avuto paura di salirvi quando da piccolo, mio zio mi ci portava e dopo il mio incidente, dove mi fratturai una spalla, non ci fui più salito.

Lo vidi salire sulla moto e mi avvicinai infilandomi il casco. E cavolo, mi tirava le punte dei capelli ma strinsi i denti. Cercai di allacciarlo ma non ci riuscivo poiché le mie mani continuavano a tremare continuamente per il ricordo. Lo sguardo di Zayn non aiutava affatto e mi provocava solo maggior fretta ed ansia.

"Dai faccio io" mormorò ad un certo punto e scacciò le mie mani per agganciarmi il casco. Subito dopo mi affrettai a salire sulla moto dietro di lui e posai le mani sulle mie cosce. Lui si infilò il casco e mi prese le mani, presi la scossa a quel contatto ed allontanai d'istinto le mani da lui appena, poi le riposai sui suoi fianchi ed arricciai il naso. Dopo poco Zayn partii e mi guardai indietro un'ultima volta prima di vedere Louis a bocca aperta che guardava verso di noi. Strizzai gli occhi e cercai di non piangere. Lo volevo abbracciare ma mi aveva messo in ridicolo davanti a tutti i presenti nel bar.

Con Zayn percorremmo una strada che non avevo mai visto prima. D'altronde dovevo ancora vedere tante altre strade che ero già fortunato se riuscivo a tornare a casa da scuola. Ricordo come Louis mi accompagnò per una settimana di fila perché aveva timore mi perdessi, mi lasciai sfuggire una lacrima che scese lenta e non potei asciugarla.

Zayn si fermò nel vialetto di una casa, probabilmente la sua e scese mettendo il cavalletto dopo che scesi anch'io, cercai di sganciarlo e ci misi molto.

"Non ci credo che non riesci nemmeno a sganciarlo" mormorò Zayn e me lo sganciò con più facilità di quanto pensassi. I miei capelli finalmente non venivano più tirati e un forte fastidio e piacere alla cute si manifestò. Tenni il capo chino, avevo ancora gli occhi lucidi e sperai enormemente che Zayn non se ne accorgesse, ma le mie speranze cessarono quando le dita di Zayn si chiusero sul mio mento facendomi alzare il capo, lo guardai attentamente e lui inclinò la testa puntando gli occhi sui miei.

"È successo qualcosa con Louis vero?" mormorò solamente e bastò il sentire il suo nome per far scendere lente altre lacrime dai miei occhi lungo le guance.

Mi strinse improvvisamente e fui sorpreso quanto più triste in quel momento. Perché si sa, quando sei triste, tanto che vorresti solamente scioglierti in un fiume di lacrime e qualcuno ti abbraccia ti abbandoni e per quanto tu cerca di resistere al pianto non puoi sfuggire a questo.

Non ho la minima idea di quanto rimanemmo abbracciati ma mi fece un po' bene, solo un po' e quando ci staccammo fui ancora più sorpreso al bacio in fronte che mi lasciò. Incominciò poi a dirmi semplici parole di conforto che mi fecero molto bene ed infondo sapevo che doveva dirmele prima o poi qualcuno, le cercavo e Zayn sembrava essermi entrato in mente ed avermi letto dentro.

Mi accompagnò all'entrata della sua casa e mi mostrò i vari dipinti ancora presenti li che non aveva potuto portare alla mostra perché troppi, erano davvero uno più bello dell'altro, poi la sua voce mi richiamò.

"Allora, vuoi farmi da modello si o no?"

Non avevo idea su cosa rispondergli e per tutta risposta alzai gli angoli delle labbra in un sorriso tutto fossette ed annuii solamente con un movimento del capo.


Quella sera io e Zayn andammo insieme alla mostra, Louis mi aveva chiamato un centinaio di volte ed io non avevo mai risposto, mi aveva mandato anche qualche messaggio in cui mi faceva le sue scuse ed inevitabilmente mi scappò un sorriso.

Mi piaceva immaginare la sua espressione in quel momento; seduto sul divano, testa china, gomiti posati sulle gambe con il cellulare fra le mani. Un'espressione tenera.. fronte corrugata, piccolo broncio ed aria triste, quella che volevo non avesse mai.

Eravamo già da un po' dentro quel posto, completamente affollato e anche se questo mi causava un leggero disagio mi piaceva stare in quel luogo, i quadri erano fantastici e Zayn era impegnato ad informare una coppia dei particolari su un dipinto.

Mi guardai intorno ed appena alzai lo sguardo riconobbi quei capelli. Non ero sicuro che fosse lui perché vedevo solamente qualche ciuffo di capelli, che persi di vista poco dopo. Camminai verso quella direzione con passo veloce ma non riuscì più a vederlo, quando ad un certo punto me lo ritrovai a qualche metro di distanza che mi guardava.

Louis. Portava uno smoking ed era.. semplicemente perfetto.


Ero ancora immobile a guardarlo e lui faceva lo stesso, quando la mia attenzione fu attirata dal mio cellulare, che ora squillava chissà da quanto tempo. Lo presi velocemente e non mi soffermai neppure a controllare chi mi avesse chiamato. Una voce maschile mi parlava. Mi chiese se fossi io, se fossi Harry. Sentivo in sottofondo altre voci e un suono acuto in lontananza che non seppi decifrare in quel momento. Nominò mia madre e subito dopo mi crollò il mondo addosso alle sue ultime parole. Le lacrime incominciarono a scendermi lungo le guance impetuose come un fiume in piena. La mia vista si fece sempre più annebbiata dalle lacrime, la mia mente confusa, incredula di tali parole, di tale notizia. Sentii poi un semplice 'condoglianze' dopo il riattaccare di quell'uomo e sentii Louis che mi chiedeva che era successo. Senza accorgermene chiusi gli occhi e semplicemente, mi abbandonai al suo petto.


-Angolo autrice.

Tesori miei, sono tornata, si. Voglio chiedervi scusa per non esserci stata e per quel 'continuo la storia?'.. si, pensavo non interessasse più a nessuno invece molti di voi mi hanno chiesto di continuare e vi ringrazio tantissimo per il vostro supporto, voglio quindi dedicare il capitolo a tutti quelli che hanno commentato e vi chiedo ancora grazie. Ho deciso quindi che continuerò la storia ed è probabile che da ora i capitoli saranno più lunghi tipo come questo ed a proposito.. che ne pensate? È un colpo lo so, sono triste ma diciamo che da qui parte tutto, quindi preparatevi perché ci saranno lacrime everywhere.

Data questa brutta notizia posso anche andare ahah scusatee.

Vi amo tanto, se vi piace il capitolo lasciatemi un piccolo voto o un commentino che mi fa sempre piacere leggere e rispondere a quello che commentate, un bacio grande!

Giulia

Don't Say Goodbye. ❆ Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora