Benvenuta in Australia

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AVVERTIMENTI:
QUESTA STORIA NON È MIA, LA STO SOLO TRADUCENDO. L'AUTRICE È @FORGOFAMILY.
POTREBBE CONTENERE CONTENUTI SPINTI.
BUONA LETTURA.
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"Non sei felice, piccola? Stiamo scappando dalla nostra merdosa, vecchia città per una settimana."

Chris afferrò la mia mano e la baciò. Gli sorrisi e mi appoggiai al sedile in attesa di decollare.

Avevo paura di morire durante il viaggio, ma non potevo mostrarlo o fare in modo che si percepisse: Chris si sarebbe arrabbiato. Se mi trattava così a casa, immagino come sarebbe diventato crudele quando famiglia e amici non erano nei paragi.

****

"Allacciate le vostre cinture di sicurezza, per favore. Sbarcheremo a Sydney tra pochi minuti" Annunciò il pilota.

"Cosa vuoi fare una volta arrivati, Lana?" Mi chiese Chris.

"Beh, ho molta fame. Vuoi cenare?" Dissi, sfregando il mio stomaco per creare enfasi.

Il ragazzo sogghignò e mi resi conto di cosa ci fosse nella sua mente. "Speravo che proponessi qualcosa di diverso, piccola. Possiamo mangiare più tardi." Lo sapevo: perché non posso prendere una pausa da questo?

Guidammo per un paio di ore lungo la costa, finché non arrivammo in una piccola città portuale chiamata Zander. Una volta arrivati al motel, Chris non perse tempo.

"Chris, tesoro, non possiamo aspettare appena fino a domani? Sono così stanca e affamata." Dissi mentre lui baciava il mio petto.

Si fermò e afferrò le mie braccia con forza. "Non mi ami? Stai parlando come se non mi volessi."

"Certo che ti amo, ho solo..."

Mi spinse sul letto e si alzò in piedi con il viso tra le mani.

"Non mi vuoi, hai paura. Perché non sono abbastanza?" Disse ad alta voce.

Mi alzai e provai a guardarlo negli occhi, ma lui mantenne la faccia tra le mani.

"Chris, per favore, non fare così. Io ti amo, okay?" Attraversai il limite. Perché dissi qualcosa in prima posizione? Lo scatenai.

"Allora provalo." Mi afferrò per i polsi e mi spinse sul letto. Li tenne in una mano sopra la mia testa e usò l'altra per sbottonare la mia maglietta.

"Sei mia." Ringhiò e incollò la sua lingua dentro la mia bocca.

****

Quella sera tardi, dopo cena, stavamo passeggiando oltre le banchine quando individuammo un piccolo negozio conveniente di nome Pearls.

"Tesoro, possiamo fermarci lì per prendere del Tylenol?" Chiesi a Chris.

"A che ti serve?" Rispose seccato.

"Per la sinusite. E francamente, probabilmente non riuscirò a dormire 'sta notte per il cambio dell'ora." Dissi pateticamente.

Dopo una pausa rispose diabolicamente: "Certo, penso. Solo, vedi di sbrigarti, voglio portarti a casa."
Mentalmente feci roteare gli occhi e continuai a camminare verso Pearls, sperando che avessero del Tylenol, qualche altro medicinale per il sonno.
"Tienimi la borsa." Gli ho domandato mostrandogliela.
Chris aspettò fuori. Spinsi la porta aperta del piccolo negozio e uno scampanellio annunciò la mia entrata. Mi guardai intorno, ma non vidi nessuno. Sulla porta era appeso un cartello su cui era scritto "aperto" quindi ero sicura che qualcuno fosse lì. Camminai verso la cassa per vedere se ci fosse qualcuno.
"Buongiorno?" Dissi alzando la voce.
"Avanti!" Rispose una voce femminile modellata da un forte accento.
Aspettai circa un minuto fino a quando una ragazza dai capelli neri apparse dalla porta sul retro del negozio.
"Come posso aiutarti?" Avanzò e stette in piedi dietro la cassa. I suoi capelli scuri caddero intorno il suo viso tondo e giù per il petto. Indossava pantaloncini corti e una maglietta tagliata - che avrei potuto dire essere stata tagliata da delle forbici - che abbracciava le sue curve. "Quindi?" Chiese di nuovo notando il mio sguardo e ridendo.
"Mh... Ha del Tylenol?" Chiesi.
"Americana,eh? Vedi, non abbiamo Tylenol qui. Posso darti delle pillole che sono fondamentalmente la stessa cosa. A cosa ti serve?" Chiese col suo forte accento, che era molto lontano da quello australiano.
"Sinusite e per dormire. Il mio volo è atterrato oggi." Risposi mantenendo gli occhi sulla cassa.
"Allora ho solo una cosa." Mi sorrise caldamente. Si girò verso il registratore e afferrò un portachiavi da un cassetto e si avviò verso un grande ripiano protetto da uno strato di vetro che conteneva medicine e prodotti di tabacco. Le sue spesse cosce riempivano i suoi pantaloncini in un modo carino e la maglietta tagliata era aperta sulla schiena, così da poter vedere quello che i suoi capelli non coprivano. Sembrava così fragile e raffinata, mentre Chris, al contrario, era rude e aggressivo.
Lei era di una bellezza per cui un gruppo di modelle avrebbe certamente storto il naso, ma non per sminuirne la meraviglia. E i suoi...
"Potrei chiedere da dove vieni?" Chiese interrompendo la mia incoerenza interna.
"New York." Risposi senza un'espressione.
Si girò verso di me e sorrise ampiamente. "Andare a New York è il mio sogno." Mi diede una piccola bottiglia piena di pillole.
Improvvisamente si udì un colpo sulla finestra del negozio. Tutte e due saltammo in aria dallo spavento e guardammo in quella direzione. Ovviamente Chris stava lì in piedi arrabbiato.
"Che cazzo?" Lei si piegò verso il basso e prese una mazza da baseball.
"No,no! Va tutto bene. È Christopher, il mio...uhm... fidanzato." Sputai la parola disgustata.
"Davvero?" Alzò un sopracciglio. "Pensavo che fosse un ubriaco. Ne abbiamo un sacco qui intorno." Sogghignò.
"Sì..." Guardai la cassa.
"Quello sarebbe..."
Tagliai il discorso e afferrai delle banconote dalla tasca. "Non so come funziona il sistema monetario qui." Lo osservò mentre appoggiavo i soldi sulla cassa e dopo un po' ritornò a guardarmi scetticamente.
Prese le banconote e me ne diede indietro una come resto. Sembrava seccata a quel punto.
"Grazie." Le sorrisi e cominciai ad incamminarmi verso la porta.
"Ti vedrò più tardi?" Chiese in un modo abbastanza impercettibile.
"Sì, sarò qui in giro." Mi girai e le sorrisi, poi camminai per incontrare Chris fuori.
"Che cosa cazzo ti ha richiesto così tanto tempo?" Mi prese dal braccio con rabbia e mi trascinò in direzione del motel.
"Doveva prendere il medicinale da una teca chiusa." Borbottai.
Chris corse verso il motel borbottando qualcosa sul pagamento. Sapevo cosa stava per accadere, quindi tirai fuori dalla mia borsa una Malboro e la accesi.
Allora mia accorsi che non avrei mai conosciuto il nome della ragazza di Pearls.

Marlboro Lights (Larina)|| italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora