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Sento abbattare il portone sul retro. Sapevo bene a cosa stavo per andare in contro. Il mio primo pensiero è stato la probabilità che avrebbe rintracciato il mio indirizzo grazie alla risposta alla sua telefonata. Lo sapevo. O almeno,pensavo di saperlo. La prima cosa che mi viene in mente di fare è di prendere un souvenir e di portarlo appresso a me mentre attraverso il corridoio per poi ritrovarmi di fronte al portone. È lui. È malridotto come sempre,ha una birra in mano e noto che sta dicendo qualcosa mentre si avvicina sempre di più a me. Io sono ancora li,ferma a fissarlo e a capire cosa vuole cercare di fare,pronta con la mia "arma" tra le mani dietro la schiena.
-Margherita,Margherita!- disse con una voce alquanto strana.
Lo ammetto,stava iniziando a farmi paura nonostante io abbia un arma per colpirlo.E lui? Lui cos'ha per colpirmi? Una birra che non riesce nemmeno a reggere in mano? Io sono sempre li ferma a rimuginare e lui vicino a me fa qualche passo verso destra e poi sinistra e fortunatamente non ha ancora notato il souvenir dietro di me.
Cosa pensava di risolvere presentandosi a casa mia sbronzo com'era? Sapevo che non era in grado di accettare il nostro divorzio,ma questa storia un giorno dovrà pur finire,dovrà farsene una ragione una volta per tutte. All'improvviso si mette ad urlare dicendo -Perché mi hai lasciato? Io ti ho amata cosi tanto che ora mi costringi ad odiarti!- aveva pronunciato quelle parole mentre stringeva i denti,era davvero furioso.
Come se me ne fregasse ancora qualcosa del suo amore trasformato in odio e come se me ne fregasse ancora qualcosa di lui!
Mentre ha iniziato a urlare mi ha distolto dai pensieri facendomi saltare e facendo cadere il souvenir tra le mie mani. Così mi affretto a prenderlo, ma lui lascia cadere la birra a terra rompendola,mi blocca e mi spinge verso di sè. Cerco di liberarmi colpendolo con calci e pugni sul suo corpo,ma ancora non mi molla e io non riesco a liberarmene. Tento di urlare a squarciagola e dopo ormai tanti tentativi sento che qualcuno avanza dalla porta del davanzale affrettandosi per aprirla mentre lui mi lascia cadere a terra e scappa dalla porta sul retro. Avevo perso i sensi,pensavo che sarebbe arrivata la mia fine mentre vedevo avanzare verso di me qualcuno,non riuscivo a vedere chi fosse,vedevo solo una sagoma.
Ma all'improvviso i miei occhi si chiusero e io non capii più niente.

Mancanze che uccidonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora