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ANTHON: (Due ore prima)
Mi ero appena trasferito nella città di Carpi a 20 km da Modena. Il viaggio era stato abbastanza lungo,cosi decisi di riposare non appena avrei finito di scaricare le valigie poiché il sonno si faceva sentire. Avevo preso una casa in affitto in via Rubiera,l'unica strada quasi deserta con poche case e un ammasso di alberi,ma nonostante quello ne ero fiero dato che trasmetteva tranquillità. Ero lí per una delle mie vacanze in giro per il mondo. Il sonno si faceva sentire e dormire non era un problema con tutto quel silenzio!
Mi risvegliai di soprassalto a causa delle urla di qualcuno. Pensavo che non fosse un mio problema,potrebbe essere stata una delle mogli che discute con il proprio marito,magari per aver lasciato sporco la casa,per aver rotto qualcosa di veramente importante o per aver lasciato ancora una volta la tavoletta del cesso alzata. Le mogli sono sempre così schizzinose e arrabbiate,pronte a romperti i timpani dopo aver commesso qualche stupidaggine. Io ne sapevo qualcosa avendo avuto a che fare con una donna..abbastanza psicopatica direi! Ma nonostante quello,l'amavo. L'amavo molto. Più di qualunque altra cosa. Le ho dato il meglio di me,tutto ciò che una donna potesse desiderare,tanti sacrifici per niente. Mi abbandonò non appena trovò un altro 'meglio di me'. Non credo che ci sia qualcun'altro che la guardava come se fosse l'unica al mondo. Non sapevo più come interpretare quella storia,ma di una cosa ero certo,che se fosse ritornata tempo fa io l'avrei perdonata. Ma ora non più. Credo che per la questione delle donne dovrà passare ancora del tempo,ora penso solo a me stesso,alla mia vita,le mie passioni e il mio lavoro. Mi risvegliai ancora una volta,credo che siano passati pochi minuti da quando mi sono risvegliato e poi addormentato. Sento ancora le urla, questa volta a squarciagola. Qualcuno sta chiedendo aiuto. Devo dire che è passato poco tempo anche da quando avevo pensato che questo posto trasmetteva tranquillità.
Mi affretto a scendere le scale cercando di seguire quelle urla e scoprire da dove provengano. Mi fermai davanti a una porta color oro,sembrava proprio una porta di uscita sul retro;la apro e sento dei rumori sul davanzale: qualcuno è scappato e ha lasciato una donna sul pavimento. Forse un ladro o magari un assassino. O il marito che si è ribellato dei rimproveri della moglie schizzinosa. Avanzo lentamente dalla donna,i suoi occhi sono socchiusi e non riescono ad aprirsi del tutto,avrà perso i sensi. La prima cosa che mi viene in mente è di prenderla in braccio e stenderla sul divano alzando le sue gambe per far arrivare il sangue al cervello,ma ancora non si risveglia,cosi preparo un bicchiere con acqua e zucchero e la forzo a bere. Non voglio che mi veda perchè non ho proprio voglia di comunicare con una donna in questo momento. Cosi ritorno nella mia casa.
Mentre ritorno penso al mio comportamento,forse un po da egoista anche se da eroe. Mi chiedo chi sia stato realmente a comportarsi in quel modo con quella donna se non un assassino, un ladro o il marito ribelle. Sicuramente il mio comportamento è stato meglio di quel 'colpevole' o magari 'coglione'. Opto per scrivere un biglietto con su scritto: 《Spero che tu ti sia ripresa,ci vedremo presto.》
E lo misi sotto il portone del davanzale.

Mancanze che uccidonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora