Hermione
Guardai fuori dal finestrino della macchina di mio padre e accasciai la testa ad esso, facendomi travolgere dai pensieri che mi affliggevano:era passato quasi un'anno dalla fine della grande guerra, e ancora non mi riuscivo a togliere di mente quelle immagini strazianti, Remus, Tonks, Fred, Lavanda, Sirius...In molti avevano perso la vita, ma a molti la vita era rimasta, lasciata lì, a struggersi, così come a me, Harry, Ginny, Ron...
Pensando il suo nome misi incoscentemente la mano favanti a proteggermi, e una a toccare tutte le cicatrici che mi aveva lasciato.
Inizialmente sembrava andare tutto bene, ci amavamo, finché non ha visto una lettera di un mio amico, Jack Carfold, corvonero, con il quale tenevo amicizia via gufo e lì è scoppiato tutto, non ci ha visto più, da lì in poi se qualcosa non era fatta bene o se parlavo con qualche maschio o con qualcuno di questa situazione mi menava, con le mani, la sua cinta, faceva di tutto, e io ero lì, inerme, a subire...
Mio padre mi annunciò che ci avvicinavamo alla tana, Molly mi aveva invitato, non sapeva nulla di me e suo figlio, non sapeva nemmeno che io mi ero trasferita dai miei lasciandolo, senza dire niente.
Sistemai il mio maglione a collo alto, ormai portavo solo questo indumento, gli altri vestiti avrebbero mostrato le cicatrici, e...
io non volevo essere ripicchiata.