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Emma parlando con Killan aveva capito la maggior parte delle cose da lui riferitele, ma sembrava distaccata dalle sue parole; effettivamente la sua mente non faceva altro che pensare alle parole della mora, che involontariamente le avevano acceso una lampadina nel suo petto.
Il suo pirata se ne accorse ma non volle aggiungere niente oltre un abbraccio e un fugace bacio poco ricambiato.
Killan doveva partire verso la Foresta Incantata, alla ricerca della madre che a quanto pareva gli aveva inviato un messaggio d'aiuto.

"Abbi cura di te Swan" lei finse uno sghembo sorriso e si diresse.

Non sapeva esattamente dov'era diretta ma sapeva che doveva partire al più presto.
Sperò con tutto il cuore che Regina avesse trovato un modo per arrivare nel paese delle meraviglie, Emma però non se la sentiva di litigare nuovamente con lei e farla, nuovamente, soffrire; così si diresse all'ospedale, a prendere Kuzco.

Regina ancora con il suo bellissimo sorriso trionfante e orgoglioso uscì dalla cripta in compagnia del cappello malandato di Jefferson, il piccolo scrigno della madre e la formula d'accompagnamento per la localizzazione dell'utopico paese delle meraviglie che teneva imprigionato il suo Henry.
Tutto andava liscio, almeno per una volta.
Non sapeva dove fosse lo sceriffo, doveva raggiungere Emma, riferirle ciò che aveva appena trovato e sì, magari anche scusarsi, non sapeva dove fosse così con la solita nuvoletta viola scomparve.
Direzione molo.

Gli ospedali non erano mai piaciuti ad Emma, non sapeva bene il motivo ma gli portavano alla mente orribili pensieri.
Quel giorno però era troppo presa dalle parole di Regina e neppure si accorse di Mary Margaret che la chiamava a se.

"Emma, che ci fai qui?"
La bionda si riscosse, corrugò la fronte pensando che sarebbe stata l'occasione migliore per avvisare la madre.
Si schiarì la voce ed iniziò.

"Cosa, allora è deciso..? Non se ne parla Emma lascia che io e tuo padre veniamo con voi.."
Emma cercò di essere più suadente possibile, prese la madre per le spalle e la guardò fissa in quegli occhi così puri.

"Mamma" iniziò con enfasi "Con me ci sarà Regina, non mi accadrà nulla di male, e poi vi ho portato già troppi guai. Sarò qui prima del compleanno di Neal"
Il piccolino compiva gli anni il mese successivo.

"Oh Emma, sappi che qualunque cosa accada io ti troverò sempre"
Emma abbracciò la madre, sorridendo leggermente ripensando a Regina e a tutte le volte che prendeva in giro i suoi per quei sempre sputati all'aria come fossero mozziconi di sigarette, cose di poca importanza insomma.

"Adesso.." Emma si staccò da lei e indicò la stanza del ragazzo.

"Si, si, vai pure" disse Mary Margaret asciugandosi una vecchia lacrima "è molto simpatico quel ragazzo" continuò.
Emma sorrise ed entrò nella camera.

Regina non trovò nessuno al molo, perlustrò la zona.
Il mozzo era già partito poiché la nave da quattro soldi era già salpata verso mondi lontani e magici
-dove ti sei cacciata Swan..-
Si morse leggermente il labbro in segno di impazienza non voleva perdere un attimo.
Decise di chiamarla al cellulare.

"Si può?"chiese Emma con un leggero sorriso sul viso.

"Se ti dicessi no, entreresti lo stesso vero?" La bionda entrò senza esitazione e si fiondò accanto al lettino adesso vuoto del giovane peruviano che stava preparando la sua borsa.
-spiritoso..-

"Allora Ku..emm... ragazzo.." Iniziò non rammentando bene il nome "ti va di raccontarmi come funziona nel tuo mondo?"

"Mm.." Iniziò Kuzco lasciando tutto e mettendo una mano nel suo appuntito mento assottigliando quegli occhi color castagna. "mi chiamo Kuzco non ragazzo-cosa e non mi va di raccontare del mio mondo ad una sconosciuta.A meno che non mi recapiti una piscina, meglio se con l'acqua calda.." Si affrettò a dire osservando il soffitto con fare pensieroso.

Love isn't a weaknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora