Tre

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Era un freddo lunedí sera quando ricominciarono a perseguitarla. Lei le chiamava ombre, portavano paura e gelavano il sangue. Ti seguivano di nascosto per poi assalirti nei momenti in cui meno te lo aspettavi.

Quella notte le ombre arrivarono in un bosco, al buio. Julia era immobile, respirando cautamente. Aveva posto il suo sguardo verso l'oscuro cielo sopra di lei il quale era sovrastato da una pallida luna piena. Iniziò a fissare una nuvola, amava farlo fin da quando era bambina. Le ricordavano tenerezza e libertà, due cose che non avevano caratterizzato la sua infanzia al contrario di quella di tutti i suoi compagni di scuola.

Inizió a scendere qualche gocciolina dal cielo e la ragazza sorrise lievemente. Aveva sempre adorato la pioggia, non la faceva sentire mai sola quando piangeva. La pioggia si intensificò e cominciò un vero e proprio diluvio. Julia iniziò a correre in cerca di un riparo mentre in lontananza si sentivano dei tuoni.

Si fermò sotto una grande quercia per riprendere fiato. Iniziò a pensare alla sua infanzia, i ricordi di una bambina senza amici e senza giocattoli le tornarono in mente e qualche lacrima le rigò il viso, confondendosi con la pioggia. Pianse in silenzio, non accorgendosi neppure di essersi accasciata a terra, quando sentí un urlo lacerante irrompere nel buio.

Si alzò, immediatamente e inizò a scappare lontano sentendo solamente le grida e il battito frenetico del suo cuore. Si fermò immediatamente non sentendo più alcun rumore, se non quello della pioggia e del suo respiro affannato. Appoggiò la schiena a un albero e improvvisamente si rese conto di una luce in lontananza. Si guardò intorno con cautela e iniziò ad avvicinarsi alla piccola casa in lontananza.

Rise istericamente per poi scoppiare in un pianto fragoroso riprendendo a correre velocemente verso la casa. Non aveva più fiato né forze per continuare, ma la vista della luce la motivava sempre di più. Riiniziò a ridere e pianse ancora, poi la luce scomparve e si ritrovò sotto la grande quercia. Un grido.

Lacerante. Ovattato. Le urla avevano sempre seguito Julia durante la sua vita, prima quelle dei suoi genitori poi quelle dei suoi compagni di scuola che si divertivano a prenderla in giro.

Il vento iniziò a scompigliarle i capelli castani e la ragazza riprese la sua corsa senza meta verso la luce.
Correva e la luce si allontanava, ritornava sempre alla stesso punto.
Julia, Julia. Tutti urlavano il suo nome, quando scoppiò in un pianto struggente e senza fine, come i svariati tentativi di raggiungere una destinazione inesistente.

Cadde a terra svariate volte, i pantaloni si strapparono e le uscí del sangue dal ginocchio. Le urla in testa, il cuore in gola e la paura che sovrastava ogni cellula del suo esile corpo. Le iniziò a mancare il fiato, cominciò a strillare, urlare il nome di Louis.

Julia, Julia. Il vento soffiava mostruosamente e la ragazza ormai si era arresa, fallendo ogni tentativo di raggiungere la luce, la pace. La sua vita era destinata a essere tormentata dai mostri del passato che la seguivano sempre. Le ombre.

Pianse, pianse per tutto quello che non aveva mai detto e che non era mai stata in grado di dire. Pianse per tutte le volte che aveva soffocato le lacrime, per tutte le volte che aveva finto un sorriso. Pianse per tutte le volte che aveva scelto di nascondersi dietro gli altri invece che uscire allo scoperto. Pianse. Pianse per suo fratello, che non poteva avere una vita felice con lei vicino. Pianse per i suoi genitori perché lei era la rovina della loro famiglia. Pianse per tutte le persone che l'avevano abbandonata. Pianse per tutte le volte che aveva preferito leggere al posto che correre fuori a giocare con tutti gli altri bambini. Pianse per essere stata solo un errore nella sua vita, pianse per tutti gli sbagli che aveva fatto.

Non aveva più fiato, sentiva solo il rumore delle sue lacrime e le urla che laceravano la sua mente da diventare parte di lei. Le lacrime si trasformarono in rumorosi singhiozzi che divennero presto grida di disperazione. Si stava accasciando sul fondo e aveva deciso che non avrebbe voluto risalire.

Non voleva più cercare di raggiungere la luce, inciampava sempre più spesso e ogni volta era sempre più doloroso della prima. Smise di pensare e si abbandonò a se stessa, con mille problemi intorno e neanche una soluzione.
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La sua sveglia segnava le 3:47 quandò si svegliò urlando tutta sudata nel suo letto. Capí che i suoi incubi erano tornati e quella volta nessuno avrebbe potuto aiutarla, Louis non era a casa. Rimase seduta sul letto per pochi secondi e decise di accendere la lampada e iniziare a guardare il cielo. Cercò di scacciare ogni pensiero dalla sua mente, quando sentí bussare alla porta.

-Sono Zayn, va tutto bene? Mi sono svegliato perché ti ho sentita urlare, posso entrare?- la sua voce roca e assonnata fece rimanere immobile la ragazza.
Il moro, non sentendo risposte, aprí con cautela la porta e si diresse verso la finestra dalla quale Julia si stava affacciando.

-Stai piangendo.- disse lui, prendendole il mento tra le mani e asciugandole le guancie.
Lei scosse la testa leggermente e accennò un sorriso.

Poi accadde. Tutto all'improvviso, come quando passo una stella cadente. Una cosa meravigliosa, che si aspetta impazientemene come quando un bambino spera in babbo natale alla vigilia.

Si abbracciarono forte e disperatamente, i visi stanchi con gli occhi lucidi di chi ne ha vissute tante e le mani consumate di chi ha dovuto lottare per farcela.

Rimasero così per qualche minuto, al buio vicino a una umile finestra dalla quale si vedevano le stelle che brillavano meno di loro. Era un abbraccio aspettato da tempo, perché entrambi ne avevano vitale bisogno, come quando stringi i denti e trattieni il fiato per non sentire il dolore ma lo hai fatto per troppo tempo da avere bisogno di aria. Quell'abbraccio era aria per entrambi.

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AUTHOR'S NOTE
ehi orsetti mielosi, questo capitolo è molto corto ma volevo concentrarmi soprattutto sull'incubo che è una parte importante nella storia. sono qui per dirvi che ho aperto una pagina su instagram dove potete farmi domande sulla storia e i personaggi. mi chiamo bullshitgm, andate a seguirmi

bye bye

Vita di un cuore infranto //Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora