Chapter 1

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Sono a scuola con la mia migliore amica Elise, c'è occupazione, siamo tutti nel cortile, non possiamo entrare nella parte delle aule durante occupazione, c'è chi si è seduto sulle scalinate, chi in piedi, chi accampati con cuscini. Sono appoggiata alla ringhiera che costeggia una parte delle scale. Alcuni si sono portati carte, giochi da tavolo, altri usavano i campi da pallavvolo del cortile con una palla che sta sempre in giro, probabilmete l'hanno presa tempo fa dalla palestra e non l'hanno mai più restituita.

Sono agitatissima, un ragazzo in anonimo mi ha scritto su un social network anonimo che mi avrebbe fatto una sorpresa. Mi guardo in giro. Non so chi possa essere, non so se è della mia scuola oppure no. Vedo gente, persone a me familiari e altre che non conosco. A scuola mia, come ho già detto, c'è occupazione e più si è, meglio è, tutti portano amici da altre scuole, fratelli, animali domestici. C'è una ragazza minuta che ha un alano, è alto un metro da in piedi, se si mette su due zampe raggiunge il metro e settanta. Adoro quel cane, c'è a ogni manifestazione, ogni anno a occupazione, è la mascotte della scuola in queste occasioni.

Parlo con la mia amica Elise , cercando di sembrare il più disinvolta possibile, ma sono tesa come una corda, mi sento a disagio.

Ad un certo punto vedo un ragazzo a me troppo familiare, Liam, con lui ero stata all'inizio dell'estate, poi lui si è messo con una lasciando me dal nulla, chi sà se stanno ancora insieme, ma sinceramente non me ne importa nulla. Ad ogni modo, chi sà quale persona della mia scuola lo ha invitato. Avvolta nei miei pensieri mi accorgo che ha una rosa in mano, a dire il vero la cosa non mi tocca minimamente. Elise mi prende la mano e mi distoglie dai miei pensieri e mi fa entrare nell'aula teatro:
"Tutto okay?"
"Sì, sto bene"
So che si riferisce alla presenza di Liam.
"Mi scoccia solo la sua presenza"  ed era vero, scocciarmi era l'unica cosa che riusciva a fare. Il mio sguardo probabilmente trasmette tutto il mio fastidio: stavo così bene senza la sua presenza, ora voglio sapere chi è il deficiente che lo ha invitato. Occupata a guardarlo male non mi accorgo dell'arrivo di Nash, il mio migliore amico, che mi agita freneticamente una mano davanti al viso e appena me ne accorgo gli salto addosso dandogli un bacio.

"tutto okay?" mi chiede Nash, amo quel ragazzo, è sempre così premuroso.

"sinceramente si" rispondo e lui mi abbraccia dal suo quasi un metro e novanta.

Lo guardo e sorrido, nel frattempo ho perso di vista Liam, starà cercando una ragazza, probabilmente abbastanza sgualdrina, per darle quella rosa e poi portarsela a casa.
La cosa che mi da più fastidio è che non mi aveva mai mostrato la sua vera natura in quasi tre mesi di relazione. Quando l'ho scoperto mo aveva già lascia, se non lo avesse fatto, lo avrei fatto io.

Parlavo con Nash quando vedo lui alzare lo sguardo e assumere un'espressione alquanto basita, guardo Elise e anche lei appare abbastanza sorpresa, mi giro per contemplare anche io questa "stranezza" che tanto li aveva stupiti e mi ritrovo Liam a poco meno di un metro di distanza da me che mi porge la rosa, faccio subito una smorfia che è un misto fra disgusto, sorpresa e "con che coraggio fai ciò, ti sputo in un occhio", e ciò probabilmente non è ciò che si aspetta.

Prendo un respiro profondo e inizio con calma:

"Che vuoi?"

"Sono venuto per chiedert..."
"No" Lo interrompo "Prima che tu possa dire qualcosa che mi ti farebbe risultare ancora più viscido di quanto già io non ti consideri. Taci. Okay?"
"Almeno prendi la rosa"
Lo guardo, la prendo, lui accenna un sorriso; mia avvicino a un cestino e butto la rosa, il suo sorriso scompare dal suo volto e ne compare uno che più soddisfatto non si può sul mio.
Mi avvicino a lui e con un sorriso visibilmente finto gli dico;
"Penso che ora tu possa andare" gli indico il cancello e poi lo supero entrando nel bar.
Mentre entro una simpatica ragazza minuta, credo si chiami Skylynn, si affianca a me e mormora:"Brava ti sei fatta valere" con un bel sorriso, sono contenta, non tanto per il comlimento,ma per essermi presa la mia piccola rivincita; le sorrido e mi vado a prendere un bicchiere d'acqua.

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