Capitolo 1

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<DRIIINN!>
Oh Maria! Questa fottutissima sveglia ha un rumore assordante, la odio. Ho sonno, non voglio andare a scuola, IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA.Non ho il coraggio di alzarmi dal letto, però qualcun'altro ha saputo come rovinarmi la mattinata.
-Fanculo Edoardo!- urlai.
Oddio, mi fa male la costola, questo cretino mi è saltato addosso...
-Ma dai...buongiorno principessa.- mi sussurrò all'orecchio quel deficiente.
-Senti, se devi subito iniziare a rompere di prima mattina allora vai 10 metri più in là.-
-Mio dio come sei antipatica, vado a cambiarmi, ciao.- urlò.
Alzai un attimo lo sguardo per mandarlo a quel paese e vidi che girovagava per la mia stanza tutto nudo, solo con i boxer.
-Oddio Edoardo! Ma ti levi?
V-A-T-T-E-N-E! Non è un bello spettacolo eh...-
-Vado vado.- sussurrò.
FINALMENTE SOLA.
Non ho per niente fame, quindi vado in bagno e mi sciacquo.
Non sapendo come vestirmi, mi tocca chiamare mio fratello...che ha un certo stile.
-A qualcosa servo allora...- disse.
-A qualcosa...- sussurrai.
Dopo varie indecisioni siamo riusciti a scegliere qualcosa di decente:
classici jeans lunghi, una maglietta a mezze maniche bordeaux (semplice) e le Converse alte bianche.
Come ultimo ritocco, mi allungai le ciglia con il mio nuovissimo mascara.
-Oh che sorella figa!.- disse Edoardo facendomi l'occhiolino.
-Grazie grazie, anche te dai.-
Pure lui si era messo un paio di jeans lunghi, una maglietta bianca della Happiness e le stan-smith verdi.
Dopo aver preso i nostri zaini della napapijri (io verde acqua e lui verde smeraldo), ci incamminiamo verso il pulmino.
Appena saliti, vidi Lisa e corsi da lei che mi aveva tenuto il posto: aveva dei jeans lunghi molto chiari con una maglia bianca con la scritta <yeah> rossa e un paio di scarpe bianche dell'adidas. Come trucco aveva un semplice mascara come me e teneva i capelli sciolti. Arrivati all'entrata della scuola, Lisa era misteriosamente scomparsa. Mi sentivo osservata, non so se fissavano me o mio fratello (dato che mi era accanto), però mi accorsi che puntavano me, perché tutti i ragazzi mi facevano l'occhiolino. Non mi piaceva essere al centro dell'attenzione.
Ad un certo punto mi sentii afferrare il braccio...

Diario di due migliori amicheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora