Cazzo. Non riesco a credere di averlo fatto. Ho picchiato a sangue il mio migliore amico,ho picchiato Mika. E per quanto mi sia sforzato di non guardarlo negli occhi,ho comunque visto il suo sguardo distrutto. Ho visto il suo sguardo deluso. Ho visto il suo sguardo spaventato alle parole di Lucas. Poi è svenuto. Ho provato a convincere i ragazzi a lasciarlo stare ma loro mi hanno intimato:
-O sei con noi,o sei contro di noi.-
Lucas ha ordinato agli "scagnozzi" di ammazzarlo. Nel vero senso della parola. So perché lo odia tanto ma non riesco a capirlo. Lucas Montgomery odia gli omosessuali. Da quando suo padre li ha abbandonati perché di era innamorato di un uomo,lui li disprezza. Appena ho visto Michael cadere a terra col petto ferito dal coltello di Montgomery, sono scappato via come un codardo. Non l'ho difeso. Lui mi aiutava sempre con i miei problemi, io sono scappato quando aveva più bisogno di me. Tornai sul luogo della rissa ma non lo trovai. Ero abbastanza inquieto,poi vidi qualcosa nel lago davanti al parco. Merda pensai. Corsi lì e notai una sagoma scura gettata sulla riva,per metà immersa nell'acqua. Merda ripetei. Mi avvicinai titubante e riconobbe subito il ragazzo. Quei riccioli...Mika. Corsi verso di lui e vidi cosa gli avevano fatto. Era coperto di lividi e tagli,il petto martoriato,la testa insanguinata. Misi due ditta sulla sua gola e sbiancai. Non c'era battito. Tentai di chiamare un'ambulanza ma non avevo batteria. Mi maledissi un paio di volte in greco,poi lo presi in collo e andai verso la mia macchina. Passai dei semafori col rosso ma era un'emergenza. Arrivai all'ospedale e Michael era ancora più pallido di prima. Imprecai e poi,presolo in braccio,lo portai dentro.
-Ragazzo,chi è lui? Che ha fatto?- chiese un dottore.
-Lui ...l'hanno picchiato. L'ho picchiato anch'io in verità. Io...Dio,quanto mi vergogno. Lui...insomma,abbiamo iniziato a picchiarlo,poi però un tizio ha tirato fuori un coltello perché ci aveva detto di ammazzarlo,di farlo morire per davvero,io sono scappato e l'ho ripescato dal lago,ma ora lo aiuti,non ha battito cardiaco!- avevo detto una marea di parole,probabilmente il medico non aveva capito molto ma il succo l'aveva afferrato perché prese Mika dalle mie braccia e lo adagiò su di una barella,chiamò alcune infermiere e lo portò in una stanza dove non potevo vederlo. Un uomo ,probabilmente un altro medico, michiese se sapevo dove abitasse,per avvertire la famiglia. Impallidì. La sua famiglia. Conoscevo i suoi fratelli:Yasmine,Paloma, Zuleika e Fortuné . Conoscevo suo padre Michael e sua madre,Joanie. Mi odieranno ora. Solo,in sala d'attesa, penso che Mika potrebbe essere morto. Dio,no. Ti prego,no! Continuo a urlare nella mia testa. Mika è troppo giovane, troppo buono,troppo perfetto per morire. Ricordo che da piccolo aveva una voce stupenda,magari avrebbe potuto fare il cantante...Che ho fatto... Dopo un po' arriva il dottore di prima che mi chiama.
-Signor...-
-Dermanis. Andreas Dermanis.-
-Molto bene Andreas. Posso darti del tu,vero?-
-Si,certo.-
-Le condizioni del tuo amico sono disperate. I polmoni sono stati trafitti dalla lama, ha riportato gravi ferite alla testa,per non parlare di varie fratture,contusioni elividi lasciate dalle botte. Per Dio,si può sapere perché lo avete quasi ammazzato?Ha l'aria di essere un bravo ragazzo.-
-Lui è anche troppo buono. Il fatto è che lui è... Ehm...diciamo che è diversamente etero . E siccome Lucas è molto,molto omofobo, beh,lui ci ha ordinato di ucciderlo. Poi ha tirato fuori il coltello ed io sono scappato via,lasciando Mika da solo.-
-Come si chiama?-
-Michael Holbrook Penniman Jr. -
-Avvertirò la sua famiglia di persona. Anche perché... Abbiamo potuto fare poco.-
-Significa che lui è... È morto?-
-No,ma poco ci mancava. Per adesso è in coma,non sappiamo quando e se si sveglierà.-
-Oddio. Oddio. Che dirò alla sua famiglia, dovevo essere suo amico!-
-Devi trovare il modo. Se vuoi vederlo...è di là.-
Mi precipitai nella stanza e mi venne un colpo. Mika era lì, pallido da far paura,pieno di lividi gonfi e violacei. Il labbro spaccato era a causa mia. Non volevo colpirlo,ma ero nuovo,quindi essere nel gruppo più forte della scuola era un onore. Poi Lucas sembrava a posto. Più o meno. Tranne per il fatto che si era rivelato essere un quasi assassino. Mi avvicinati e gli presi la mano.
-Scusa Mika. Sono stato...non ci sono parole per descrivere quello che ho fatto. Ti ho lasciato a...a morire perché ero troppo occupato a sentirmi accettato. Se mai un giorno vorrai parlarmi di nuovo, sappi che ci sarò sempre. Oddio,che ho fatto...-
In quel momento entrò suo padre,visibilmente scosso. Poi i suoi fratelli, in lacrime. Poi sua madre,distrutta. Mi guardarono e il piccolo Fortuné chiese se ero io quello che aveva fatto male a suo fratello,me lo chiese coi pugni alzati,come a sfidarmi. Raccontati di nuovo tutta la storia, senza tralasciare niente.
-Tu...tu hai lasciato che quasi lo ammazzassero.- il padre si tratteneva dal urlare . -Hai lasciato che picchiassero mio figlio,e lo hai picchiato anche tu.-
Respirò profondamente e poi continuò:
-Pensavo fossi migliore di Lucas,Andy. Pensavo che ci tenessi a Mika.-
-Non ha idea di quanto mi vergogno. Non ha idea di come mi senta. Mi sto odiando. -
-Non mi hai fatto finire. Volevo dire che ti perdono. Nonostante tutto,sei tornato a cercarlo e l'hai portato qua. Quindi...beh, grazie.-