Capitolo 2

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Due anni dopo...

Blaine aveva passato gli ultimi tre giorni sdraiato sul divano in salotto. Gli stava crescendo un po' la barba, che solitamente curava attentamente, i capelli erano unti dal gel messo qualche giorno prima che tutto accadesse. Era lì, aspettava di rivedere Kurt, come sempre, dopotutto. Voleva vedere i suoi occhi pieni della gioia che provava essendo lì, con Blaine, nel loro appartamento.
Voleva sentire la sua tenera voce chiamarlo con un affettuoso «Amore!».
Voleva abbracciarlo come faceva sempre.
Spinto da una forza di volontà che non sapeva di possedere, si alzò dal divano -ultimamente era diventato scomodo- e si trascinò a fatica verso il bagno. Si spogliò ed entrò nel box doccia, prestando particolare attenzione a levare l'unto sui capelli. Uscito, prese l'accappatoio bianco –preso in un hotel della California- e si diresse davanti allo specchio. Tirò fuori da un cassetto una lametta e la schiuma da barba e iniziò a radersi, canticchiando il ritornello di Wake me up before you gogo.
«Kurt adora quando ho la barba completamente rasata.» pensò tra sé e sé.
Si diede un'ultima controllata, poi prese il phon e iniziò ad asciugare la chioma riccia, completando il tutto con del gel per capelli. Entrò nella loro camera da letto, prese un paio di boxer e li indossò. Dopo aprì l'armadio e tirò fuori un paio di pantaloni rossi e abbinata una camicia a quadri blu, terminando il tutto con uno dei suoi tanti papillon.

Ad un tratto, tre colpi vennero battuti sul portone in legno, seguiti poi da qualche piccolo colpo. Blaine sussultò: chi lo cercava? A passo veloce si avviò verso il salotto, aprì la porta e per l'ennesima volta gli sembrò di rivivere il suo primo incontro con Kurt.
«Kurt.» Blaine sorrise.
«Marito.» rispose Kurt, sorridendo a sua volta. Il moro si spostò dalla porta per lasciarlo entrare, per poi osservarlo aggirarsi per il salotto. Quando Kurt si fermò a sistemare il giacchetto Armani, Blaine gli si avvicinò, gli circondò la vita con le braccia, appoggiando la testa sulla spalla destra, ed iniziò a dondolare. Kurt iniziò a ridere, seguito a ruota dal moro. Dopo qualche secondo, Kurt si girò di colpo, ancora stretto tra le braccia di Blaine, e lentamente avvicinò il suo viso a quello di suo marito, per poi dargli un bacio.
«Kurt, posso chiederti una cosa, ehm, strana?» esordì il moro, dopo essersi ripreso dal bacio. Il marito annuì. «Ecco... noi resteremo sempre insieme, vero?»
Il volto di Kurt si coprì di un sorriso radioso, un misto tra la sorpresa e la felicità. Amava quando suo Blaine si comportava come se volesse somigliare al personaggio di una fiaba, era una delle cose che preferiva di lui, ma mai aveva fatto domande riguardo ad un ipotetico "per sempre".
«Certo, Blaine. Sempre.»

Blaine sorrise alla risposta e strinse di nuovo Kurt a sé. Era uno di quegli abbracci che non si davano da tempo. Kurt usciva molto presto la mattina per recarsi al lavoro e spesso tornava tardi, a differenza di Blaine che tornava nel primo pomeriggio. Ma in quei giorni, le loro vite erano state frenetiche ed avevano poco tempo da passare insieme. Kurt e Blaine non sapevano stare senza vedersi, erano uno la metà perfetta dell'altro, separarli avrebbe significato non farli vivere come avrebbero dovuto. Abbracciandosi, combaciavano perfettamente l'uno all'altro, incastrati come due pezzi di un puzzle, creando un miscuglio di colori e odori perfetto e armonioso. Le camicie di Blaine erano perfette vicino ai giacchetti di Kurt, così come i capelli mori con i capelli di un castano chiaro, la pelle più scura di Blaine avvinghiata a quella pallida, di porcellana, di Kurt.
Erano destinati a stare insieme, a vivere ognuno con la propria metà combaciante.

«Hey Kurt! Guarda che ho trovato!» disse Blaine, entrando in camera –dove il suo amato stava guardando la televisione- con un dvd in mano.

«Cos'è?» chiese perplesso.

«Il video del nostro matrimonio, o meglio, del nostro e quello di Santana e Brittany!- agitò il dvd in aria –L'ho ritrovato negli scatoloni in garage, quelli con sopra scritto 'Ricordi di Lima-B&K'»

Si avvicinò al televisore sulla parete e inserì il dvd nel lettore posto sulla mensola. Poi prese il telecomando dalle mani di Kurt e premette Play.

La scena si aprì sull'ampio fienile in Indiana, allestito per il matrimonio da Kurt, aiutato da qualche membro del Glee Club. «Per portare quelle balle di fieno Tina ha fatto un sacco di storie!» commentò il ragazzo, scatenando una risata improvvisa di Blaine.

Il video proseguì. Burt era in piedi sotto l'arco decorato da fiori bianchi: di fronte a lui, una trentina di persone tra professori, amici, membri del Glee Club e genitori erano in attesa della grande entrata delle due coppie di sposi, Kurt e Blaine, Brittany e Santana; alla sua destra, vestiti in smoking bianco con un papillon nero c'erano i testimoni: il professore William Schuester, alcuni amici del Glee Club, Puck e Artie Abrams, e il migliore amico di Blaine, Sam; alla sua sinistra, invece, in abito rosa, c'erano amiche del Glee: Mercedes Jones, Tina Cohen Chan e la migliore amica di Kurt, Rachel Berry. La telecamera puntò sul tappeto bianco al centro del fienile, sul quale stavano camminando verso l'altare Kurt e Brittany, seguiti da Blaine e Santana.

«Quanto eri bello in smoking nero!» si complimentò Kurt con Blaine, il quale sorrise. Quella era l'ennesima volta che glielo ripeteva, ma non si stancava mai di sentirlo dire quelle parole.

Burt iniziò la cerimonia, seguita poi dallo scambio degli anelli, in cui gli sposi si fecero le loro promesse, molto toccanti. Una volta terminato, gli sposi diedero l'inizio alla festa, accompagnati dagli applausi degli invitati.

Continuarono a guardare il video per una mezz'ora, poi arrivarono all'esibizione delle mamme degli sposi e delle spose. «Tua madre con quel vestito verde stava benissimo! Era un Armani?» chiese entusiasta Kurt.

«Non ne ho idea. Più che altro ho rimosso dalla mente quell'esibizione per non rivedere mia madre fare quel balletto...» con la bocca, fece un suono schifato.

Kurt rise. Non una risata di quelle forzate che spesso faceva, stava ridendo veramente. Una risata spontanea, pura, piena della felicità e della contentezza della metà di Blaine. 

«Okay amore –esordì Kurt, terminato il dvd- che ne dici di guardare un film di Harry Potter?-
Blaine sorrise, alzandosi per scegliere uno degli otto dvd. Ne inserì uno nel lettore, per poi sdraiarsi accanto a Kurt, inebriandosi del suo profumo.

Blaine era nel letto, il cuscino un po' rialzato per permettergli di leggere la rivista di sport. Aspettava Kurt per andare a dormire, cosa che non faceva da tre giorni. Era concentrato pienamente sulla rivista, stava leggendo un articolo sul football, prestando poca attenzione al marito appena uscito dalla doccia. Si era tolto l'accappatoio, iniziando ad indossare le mutande e il pigiama, e Blaine si accorse del ragazzo solo in quel momento. Osservò il suo corpo perfetto, dove ancora si vedevano le lesioni dell'incidente. La sua pelle pallida e lucida rifletteva la luce delle lampadine, tanto da farlo sembrare illuminato di luce propria. Blaine adorava il corpo slanciato e magro del suo ragazzo, adorava il modo in cui qualsiasi cosa indossasse gli stesse bene.
«Amore, sbrigati, dai.» sussurrò Blaine, tremante dalla voglia di dormire di nuovo accanto al corpo di Kurt.
Egli sorrise, prima di alzare il piumone e sdraiarsi sul letto. Trascinò il suo corpo verso quello caldo di Blaine, il quale gli cinse la vita con un braccio. Il moro lo tirò a sé, alzando leggermente il busto per dargli qualche bacio sulla testa e sulla guancia. Sentì Kurt accennare una piccola risata, così continuò, fino a quando non lo fece girare verso di lui. Lo osservò nei suoi occhi profondi come il mare, dove si immergeva ogni volta che lo osservava. Adorava essere guardato da Kurt: si sentiva studiato, osservato, come se volesse guardare anche le cellule di cui era composto, ma soprattutto amato. Kurt non degnava di quegli sguardi nessuno, a parte Blaine, e ciò lo faceva sentire veramente speciale.
Il moro si allungò verso Kurt, lentamente appoggiò le sue labbra su quelle morbide e chiare del ragazzo, appoggiando la mano destra sulla sua guancia. Lo baciò per qualche secondo: ad entrambi sembrò un tempo interminabile, in cui tutto ciò da cui erano circondati era sparito, lasciando lì solamente loro.
«Buonanotte Kurt.» gli sussurrò Blaine, in un orecchio.
«Notte Blaine.»
Blaine circondò di nuovo la vita di Kurt con il braccio, avvicinandolo verso di sé, prima che entrambi si abbandonassero alle braccia di Morfeo.



Another's arms «Glee» (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora